Stanotte alle 4 il mio dormire è stato interrotto dal rientro di mio figlio e l’incazzatura che ne è seguita mi ha fatto perdere il sonno. Non so con quale volo pindarico, a un certo punto mi sono messa a pensare al farmaco RU 486 e alle polemiche che ne sono seguite. Da quando mi sono improvvisata blogger , mi capita di trasformare un pensiero che evapora in un pensiero da scrivere, anche nei momenti più impensati. L’incipit del post mi stava venendo bene: “ Giuliano Ferrara si strappa le vesti per la RU 486. Miseria, non è proprio un Bronzo di Riace! Che qualcuno lo rivesta, per favore.”
Divertente , ma un po’ cattivello. Da scartare. Non sopporto i comici che fanno le battute sui difetti fisici delle persone, dato che è una delle poche cose di cui uno non ha colpa. Lo stesso giornalista, però, pratica l’ autoironia (e la cosa gli fa onore) definendo la sua trasmissione su radio 24 “Parliamo con l’elefante”; ragion per cui potrei anche pensare di non censurare, per il momento, la battuta.
Mio marito, che ha un radar che lo sveglia quando la moglie non dorme, mi pone la fatidica domanda: “A cosa stai pensando?...” “… A Giuliano Ferrara” gli rispondo prontamente.
Peccato che l’effetto esilarante della risposta sia vanificato dal fatto che lui non colleghi subito il nome alla persona, anzi lo scambi per Giuseppe Cruciani, addirittura.
Vabbè, perché vi ho detto questa scemenza? Perchè ho pensato che quando una blogger arriva al punto di pensare al Ferrara, di notte, vuol dire che è esaurita.
Spero, in montagna, di trascorrere la giornata camminando fino a indolenzire i muscoli delle gambe, spero di riuscire ad avere pensieri leggeri e positivi, spero di dimenticare l’amato-odiato blog. La sera dopo una doccia togli-fatica voglio dedicarmi a una buona lettura e per finire sprofondare in un sonno senza idee, come quello di un bambino felice che ha giocato tutto il giorno. Spero di sognare Heidi, Peter, Nebbia, Fiocco di Neve e, al massimo, il buon vecchio nonno.
(il titolo del post l’ho copiato dal titolo di un libro di un autore che amo molto, David Lodge (“dura, la vita dello scrittore”)
Due “cose”: anche i più equilibrati in certe circostanze s’incazzano……; sulla dura vita del blogger……….. beh se nonostante “tutto” riesce ancora a fare dell’esilarante ironia, vuol dire che il momento di far cadere “la penna” non è ancora giunto. Che dire ancora? Buone vacanze
RispondiEliminala vita familiare è dura ma basta amare per poter gruggiolarsi dopo l'incazzatura.
RispondiEliminaBuone vacanze.
GFFG ovvero : gioa,felicità,forza e grazie per i tuoi bellisssimi post.
in realtà in certi periodi, compreso questo, mi sento più squilibrata che equilibrata.
RispondiEliminagruggiolare è un verbo che non avevo mai sentito. ho digitato "gruggiolarsi" su google e ho trovato, su un blog dal titolo bellissimo, un consiglio da amico molto divertente. grazie, gieffeeffegi.