sabato 26 giugno 2010

chi piange nel bosco?

Mentre camminiamo lungo il sentiero del viandante, una bellissima linea curva, morbidamente collinare che percorre la sponda orientale del lago di Como da Abbadia a Colico, uno strano pigolio proveniente da un castagno ci fa istintivamente alzare la testa per individuare il pennuto appollaiato su un ramo e nascosto dalle foglie.
Silenzio, silenzio, silenzio, testa alzata, vento, pigolio. Che verso è? Dov'è l'uccellino? Eppure il suono sembra vicino.
Silenzio, silenzio, silenzio, messa a fuoco ad altezza d'occhi, vento, pigolio. Non vedo niente, ma non è una novità.
Silenzio, pigolio. "E' il ramo" sentenzia G. -vista d'aquila-.
"Ma smettila! Gli alberi non parlano!" risponde vista miope.
Allora ascolta, insiste lui.
Silenzio, silenzio, silenzio, occhi miopi strizzati a fessura, vento, pigolio. Che forse non è nemmeno un pigolio, ma un cigolio. Ascoltiamo ancora e ancora. Sì, G. ha ragione, è il ramo.
Un ramo spezzato che non è riuscito a cadere perchè si è incastrato tra i rami più piccoli di una pianta più bassa, sua vicina di bosco. Piange, il ramo. Un fulmine, la neve o un forte vento l'hanno rotto, e ora è secco. Secco e appoggiato a quella piantina così sottile che non so come faccia a tenerlo su. Forse il ramo spezzato chiede aiuto al viandante: spostami da qui, fammi sto favore. Che senso ha la mia vita? Voglio cadere a terra, adagiarmi tra le mie foglie, diventare humus.
Questa immagine mi fa pensare a un discorso fatto ieri sera, con un amico, sull'eutanasia. E, come succede spesso coi pensieri, che uno tira l'altro come le ciliegie, eccomi a pensare a D.
Ma questo è un altro post.

5 commenti:

  1. Neanche tu, caro post, rimarrai solo a lungo.
    Occhio strizzato ti ha scritto come al solito poeticamente, e certe cose fanno bene all'anima.
    Vivi già di vita propria, ma c'è chi, come me,non può sentire i bambini piangere, né gli uccellini pigolare, né i rami semitroncati gemere.
    Fossi stato lì avrei tirato un paio di buone sassate al pezzo di ramo pendulo, perché si staccasse s tornasse alla buona madre terra.
    Ma ero qui, sono qui, e posso farlo solamente col pensiero.
    Zac! Centrato e caduto finalmente.
    Ora giace soddisfatto nell'humus insieme alle foglie secche. E la vita continua.
    Ciao post, alla prossima tornata.

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  2. C'è chi dice che il frusciare delle foglie corrisponde a parole, comprensibili solo a certi umani privilegiati.
    Mi piace credere che possa essere vero.

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  3. IACO: grazie, commentatore number one. Lunga vita alla nostra amicizia fatta di furibonde litigate e altrettante riappacificazioni. Alla prossima, allora.

    DALLE 8 ALLE 5: domenica scorsa ho camminato nel bosco mentre pioveva e ringraziavo le foglie che, macerando sotto i miei piedi, assorbivano il fango e ammorbidivano il terreno col loro effetto tappeto.
    E poi, poco fa, prima di accendere il picì, leggevo:
    "Sotto gli stivali la terra era soffice e cricchiava come un vecchio materasso. Erano le foglie: sopra leggere, friabili, diverse le une dalle altre anche nella morte, sotto secche da anni, riunite in un'unica massa marrone e scricchiolante, ceneri di una vita che fendeva la terra, si risvegliava nei temporali e brillava al sole sotto le piogge...
    Diffusa dall'abat-jour delle foglie, una luce pacata giungeva a sfiorare la terra del bosco...
    (e continua in modo mirabile, a parlare del bosco)
    Vasilij Grossman, Vita e destino
    (Quando si dice che niente succede per caso, nemmeno di mettere un segnalibro in quella pagina lì)

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  4. Allora faccio bene io a cercare il libro di questo Grossman, anche se non lo trovo, visto come scrive.
    C'è forse scritto qualcosa a proposito di liti e di riappacificazioni col ritmo di un respiro sul suo libro?
    Comunque grazie per la citazione veramente bella.

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  5. In effetti il libro l'avevi citato tu e me lo sono prenotato in biblioteca. Non so se riuscirò a capirci qualcosa, di queste 827 pagine con copertina rossa, visto che sono a pagina 145 e ha già introdotto una caterva di personaggi con infiniti nomi russi che già faccio confusione adesso e ricordo di volta in volta solo l'ultimo in ordine di apparizione, ma scrive in modo che mi piace.
    Per liti e & devi provare con l'altro libro dell'altro Grossman.
    (Se non ci fosse la letteratura, come faremmo a consolarci delle nostre umane miserie?)

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