Il camino uno lo accende per tanti motivi: perchè gli hanno regalato dei ceppi talmente vecchi da sbriciolarsi in segatura al solo toccarli;
perchè rientra a casa coi piedi gelati, e li vuole appoggiare sulla mensola di marmo, fin quasi a scottarseli;
perchè
ha voglia di annusare profumo di legna, di sentire scricchiolio di
combustione o di mangiare caldarroste;
perchè è una giornata non fredda
ma umida;
perchè arriva a trovarti un'amica e ti dice: ohhh che bello il
camino, quanto tempo che non lo vedo, e allora lo accendi e passi un
paio d'ore a chiacchierare di niente, con in mano una tazza di tè
bollente e davanti agli occhi un ceppo che esprime la propria
disapprovazione verso tale ciarlume da donne lanciando subdole feripole a intervalli regolari.
Oggi, con la prospettiva di un pomeriggio in compagnia di amari
pensieri , e sapendo che neppure il più bel libro del mondo mi può
distogliere da essi e darmi sollievo, accendo il fuoco solo per avere qualcosa
di vivo da guardare mentre fingo di leggere; poi me ne sto a fissarne le
luci ballerine fino a farmi lacrimare gli occhi, pensando: potessi
prendere questo bidone di scorie tossiche che da ieri mi staziona dentro
e buttarlo tra le fiamme! Vedere la rabbia uscire da una fessura del contenitore col
proposito di svignarsela per tornarmi dentro ma subito essere catturata dalle lingue del fuoco, incendiata,
trasformata in fumo e infine fatta sparire, risucchiata dalla canna fumaria.
So
che la rabbia svanirà, tra le spire del tempo. Me l'ha detto anche una
mia cara amica, al telefono, stamattina: verrà il momento in cui
ti libererai di questo sentimento distruttivo, accetterai ciò che è successo e
lo affronterai in pace.
Però io so c'è un'altra brutta bestia in agguato, il senso di colpa: è da ieri che lo sento sgomitare, a momenti alleandosi con la rabbia a momenti insinuandosi di prepotenza. Sento che è in cerca di un posto a tempo indeterminato. Troppo forte per sentirsi precario, non accetta compromessi, non vuole sentire ragioni, e sono sicura che non si farà mai buttare tra le fiamme, perchè è come una sanguisuga, quando ti si attacca non la stacchi più.
Le feripole schizzano a intervalli regolari come i cattivi pensieri germinano e vengono alimentati davanti a un caminetto acceso a intervalli regolari e no. Allora i sensi di colpa levano gli ormeggi e iniziano a navigare, e finché li tieni dentro il porto, bene o male li contieni nell'angusto, ma appena entrano in mare aperto ti trascinano via con loro tenendoti la testa ben ferma sotto il livello dell'acqua.
RispondiEliminaTira fuori la testa, respira a pieni polmoni, rimettiti completamente a bordo e prendi in mano il timone, altrimenti la tua barca va alla deriva.
Per quanto gravi siano le ambasce e il peso del passato o l'incombere del futuro, nulla può e deve arrivare a distruggere il "Mensch", l'umano, il mortale, ma finché vivo il pensante e raziocinante.
Ergiti e falli venire agli altri i sensi di colpa.
Fai come faccio io: dì a te stessa "io sono indistruttibile". Qualche volta funziona, e se non funziona tu continua a dirlo, finché te ne convinci.
Allora di sicuro funziona.
IhDsg :)
E' una situazione irrimediabile? Se così non fosse, metti da parte l'orgoglio e cerca di riparare al danno fatto. Avere l'umiltà di chiedere scusa, sapendo d'aver sbagliato e casomai causato sofferenze, fa non solo svanire il senso di colpa ma, oltre che a farti sentire in pace con te stessa, fa accrescere anche la tua autostima. Provaci almeno.
RispondiEliminaRabbia e sensi di colpa. Distruttivi e a volte così difficili da scacciare. Credo che osservando il fuoco ardere, tu sia ormai riuscita ad annientarli (da cò che scrivi ce l'hai fatta...hai già buttato tutti i sentimenti negativi nelle fiamme!). In caso non fosse così, ti auguro di ritrovare la serenità.
RispondiEliminaUn abbraccio
Vorrei tanto un camino. Nel momento in cui la rabbia passerà, il senso di colpa proverà inevitabilmente ad insinuarsi. Liberarsene sarà difficile, quanto più sarà foret la convinzione di aver agito in modo sbagliato. Una parola al momento giusto può fare miracoli.
RispondiEliminaquoto Ornella.
RispondiEliminaRiflettere sugli errori è da coraggiosi e leali.
Oggi più che mai auguro un sereno Natale a te e alla tua famiglia.
RispondiEliminaGrazie Ornella,
RispondiEliminaio non ce la farò a essere serena ma se mia figlia lo sarà mi va bene tutto ...
Mi scuso con gli altri commentatori per la mia latitanza; ringrazio per i commenti, li ho letti ieri pomeriggio, li ho pensati e ho risposto quanto più sinceramente riuscivo ma solo nella mia mente, infilando poi i pensieri nei tarli di un vecchio ceppo che bruciava, senza trovare il coraggio di picchiarli su questi tasti.
Purtroppo la testa sott'acqua la voglio tenere io, yedidì, è solo un modo come un altro per punirmi.
Ciao Enzo new entry, benvenuto!
La pensi come me, allora....Tutto ciò a cui aspiriamo è la serenità dei nostri figli, tutto il resto è noia! Ma se vuoi che tua figlia lo sia, devi lottarle accanto, farle sentire sempre e comunque la tua presenza rassicurante, comprenderla fino in fondo, il tutto mostrando una forza d'animo che forse non ti appartiene, ma che lei deve comunque percepire come vera. Un abbraccio forte, ciao!
RispondiEliminaPunirti di che? Quale colpa hai commesso?
RispondiEliminaA volte è comodo lasciarsi sopraffare dal senso di colpa universale, così non si vede il particolare, che è -come sempre- ricominciare da capo a vivere.
Accetta il mio consiglio: ricomincia a vivere il tran tran quotidiano. Siamo fatti di acqua e terra tutti quanti.
In questo momento niente è più lontano dalla mia realtà della tua ipotesi che mi vede starmene comodamente a crogiolare in un qualsiasi peccato universale ...
RispondiEliminaDi colpe ce ne ho una sfilza, tutte molto personali, tutte molto particolareggiate, che tu già conosci;
la madre di tutte, il peccato originale, l'ho commesso nel momento in cui ho messo mia figlia nelle mani di Dottor Cafonis,
tecnicamente quotato al massimo come chirurgo
umanamente quotato altrettanto al massimo come stronzo.
Cosa fa il destino, quando vuole dare una lezione di umiltà a un chirurgo troppo sicuro di sè?
Lo fa toppare, maledizione.
Senza stare a guardare se su quel cazzo di lettino operatorio ci sta una ragazza di venti anni o un vecchio di ottanta.
Destino stronzo e menefreghista quanto colui che vorrebbe punire, che invece ne esce con un minuscolo danno statistico.
Tu hai tutta la mia comprensione per quel che è successo, non fraintendere il mio assunto: io non ho detto "crogiolare", ma appunto sentirsi trafitta da un dolore universale, che provoca un senso di colpa universale.
RispondiEliminaLa tua colpa capitale, dici tu.
Non ne hai, dico io. Non lo potevi immaginare che il Prof Cafonis stava per avere un piccolo danno statistico.
L'hai portata dal migliore, non da uno sturagabinetti.
Col senno di poi si poteva...si doveva...si sarebbe potuto...si sarebbe dovuto.
Tutto OK.
Quando si fanno cose per i figli che vanno in buca ci si mangia il cuore a pensare e ripensare quello che meglio avremmo potuto fare. Guarda me e quello che mi sta succedendo e il bel Natale che passeremo.
Ma non ci si deve dannare l'anima.Come ti ho scritto da qualche parte siamo tutti fatti di acqua e di terra, nessuno è speciale, nessuno è infimamente infimo.
Sto solo cercando di portarti un aiuto, scusami se non ci riesco.
Ciao.
Ciao Silvia!
RispondiEliminaAnche se da questo tuo bel blog mi sono autoespulso a causa di quell'antica disputa sulle bestemmie, ho voluto passare di qui almeno oggi per farti i miei più dolci auguri, per un futuro il più sereno e felice possibile.
Ho molto apprezzato il tuo venire spesso da me a lasciare commenti, e senza mai chiedere niente in cambio, senza mai, nemmeno mezza volta, esigere reciprocità.
Sei una bella persona, e ci tenevo a dirtelo.
mi spiace tanto, non conosco l'accaduto ma si parla di bambini: questo mi fa preoccupare e un pochino mi addolora. Non penso che tu abbia fatto degli errori e se vi sono stati, venivano dalla mamma. La mamma ha sempre l'ultima parola e ha diritto di sbagliare almeno una volta, come l'arbitro di basket.
RispondiEliminaPerciò vi abbraccio tutti e vi dico in bocca al lupo...stay hard if you can
gianni
Quando si tratta di figli la mamma non ha nessun diritto di sbagliare, nemmeno in buona fede, e se lo fa non se lo perdonerà mai.
RispondiEliminaGrazie del sostegno Gianni: cercherò di stare hard, hungry and alive, se potrò.
Per ora sono solo hungry senza acca.
Ciao Nik,
RispondiEliminache sorpresa, e non è nemmeno Pasqua.
La tua "autoespulsione", ai tempi, l'avevo giudicata come un eccesso di permalosità.
Poi col tempo, conoscendoti meglio tramite un blog che ci accomuna, mi sono ricreduta sul tuo conto e ho capito che avevi ragione tu.
Ti chiedo scusa per averti in quell'occasione trattato un po' troppo rudemente, come spesso faccio con le persone per una forma di sincerità che rasenta l'insolenza.
Buon Natale anche a te, ripassa quando e come vuoi, sei un ospite gradito.
Ciao Enzo,
RispondiEliminacol senno di poi è facile sentenziare, e perfino i luminari che vengono dopo se ne riempiono la bocca!
L'hai portata dal migliore, non da uno STURAGABINETTI
Certe volte mi fai ridere anche quando non ne avrei voglia! Come vedi non è vero che non riesci ad aiutarmi ...
Buon Natale, nonostante.
È il bello della rete: starci in due (o in tre o in mille) contemporaneamente e leggere le stesse cose, fare magari gli stessi pensieri.
RispondiEliminaEh già! Nik è un grande, ed è troppo buono a volte, ammesso che la bontà sia mai troppa.
Mi piace la sincerità che rasenta l'insolenza.
Sì, sì: sei molto sincera, a volte. :)))
Ornella,
RispondiEliminac'è solo una cosa che mi dà sollievo: vedere che mia figlia non è sopraffatta dall'angoscia come sua mamma, e nonostante tutti i guai che ha passato e sta passando riesce ad avere i suoi momenti di allegria, a mantenersi serena, a non perdere la sua vivacità e la sua essenza di casinista.
Buon Natale!
Enzo,
RispondiEliminain effetti tu sei la mia vittima preferita,
... perchè ...
dato che questa portata ti piace tanto ...
come non elargirtene a piene mani? ;))
Mi piace l'aggettivo più del sostantivo!
RispondiEliminaLa sincerità non fa mai male anche quando dovesse far sanguinare.
Comunque...cercherò di non abbuffarmi...con questa portata così amorevolmente a piene mani offerta.
Ciau:))
Buon Natale
RispondiEliminaSilvia
mi dispiace apprendere quanto è capitato a Tua figlia, e comprendo che te ne risenta, ma non vedo che cosa potevi fare di più e meglio di quanto hai fatto.
Comunque tua figlia dimostra un grande spirito e carattere... che non potrà che giovarla:-)
Sii serena per quanto ti sarà possibile, per trasmettere serenità anche a Tua figlia
Cercherò, promesso.
RispondiEliminaForse deve solo passare del tempo.
Grazie della solidarietà e di essere passato, auguri anche a te Paolo.