sabato 19 maggio 2012

il funtanèn

Nel giro ellittico della collina  sovrastante  il ridente borgo natìo, siamo passati dal funtanèn.
Ero indecisa se berne l'acqua gorgogliante, dato che mi sembrava d' aver sentito dire che contenesse colibatteri, ma poi mi sono fidata del parere di G., sostenitore della sua innocuità, provata dal semplice fatto che "sopra non c'è niente".


Questo umile fontanino è associato al ricordo del fu-padre di una mia storica amica: un uomo all'antica, brianzolo fino al midollo: casa chiesa lavoro. Votava  Democrazia Cristiana in cabina elettorale, ma in casa  quando si arrabbiava mostrava nostalgie fasciste. Essendo in tutto e per tutto il contrario del mio, pareva cosa strana  che entrambe odiassimo il nostro rispettivo padre!
Tuttavia il fenomeno era possibile perchè, di qualsiasi fede o bandiera fossero i padri di quei tempi, la categoria era accomunata da una caratteristica: tormentare la vita dei figli ... o meglio, per quel che ne sapevo, delle figlie. Sia io sia la mia amica non avevamo fratelli, ma sospettavamo vivamente che se li avessimo avuti  avremmo mal sopportato anche loro, per i privilegi ai quali sicuramente avrebbero attinto per diritto di sesso.
E comunque quel giorno mentre tornavamo da scuola Ilde mi disse  che suo padre credeva ciecamente a tutto quello che gli dicevano, in particolare quando si trattava di consigli sulla salute.
Aveva passato mesi a ingurgitare ogni mattina 5 spicchi di aglio crudo, perchè aveva sentito alla televisione che faceva bene a qualcosa, e aveva smesso solo nel momento in cui si era verificata una insurrezione familiare, vecchia nonna compresa.
Adesso si era fissato con l'acqua di fonte: ogni sera dopo essere tornato dal lavoro indossava camicia di flanella, calzoni di velluto e scarponi, quindi si inerpicava sulla collina con l'unico scopo di riempire d'acqua sorgiva del funtenèn la sua vecchia borraccia da alpino. Sosteneva  che il suo intestino non aveva mai funzionato così bene da quando beveva solo quell'acqua.
Quello che il pover'uomo ignorava era che quando arrivava a casa il commando moglie-figlie sostituiva l'acqua di fonte priva di controllo sanitario con l'acqua Boario comprata dal venditore ambulante.

6 commenti:

  1. Povero vecio alpin, e che bestie moglie e figlia a privarlo della sua "acqua della salute". Ma si sa voi mogli e figlie ne sapete sempre di più. Il guaio è che con l'avanzar degli anni -che lo si voglia o no- si abdica in parte, in poca ma essenziale parte, dal ruolo di faro, di trascinatore, di "dictator" della vita quotidiana, per stanchezza, per noia, per non voler più combattere battaglie contro mulini a vento, tanto poi moglie e figlie fanno quel che cavolo pare loro. Questo ti sorge evidente dalla nebbie della memoria ogni volta che credi di averla avuta vinta, poi vedi come va -assai diversamente da come avevi detto tu- e confronti il risultato coi cento e mille risultati ingoiati dal tempo, e allora vedi che ti hanno sempre fregato.
    Giuro che se dovessi rinascere farei il diavolo a quattro per nascere donna, così potrei finalmente fare il comodaccio mio.

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    1. Hai ragione era proprio una carognata svuotare la borraccia al vecio alpin!
      Concordo anche con il tuo proposito di fare carte false pur di rinascere xx, però a scanso di brutte sorprese non dimenticarti di precisare il secolo e la latitudine :))

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    2. Tranquilla! Mi ci metterò di buzzo buono e non sbaglierò nulla: latitudine nord Italia-Germania-Olanda-Danimarca, che se poi arriva fino alla Scandinavia sempre meglio; secolo, ma questo perbacco! Quale altro?

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    3. Che ne diresti dell'ottocento?
      Nella campagna inglese, ceto nobile o borghese; una Emma Woodhouse presuntuosa e generosa o una -ancora meglio- Elizabeth Bennet, pregiudiziosa e orgogliosa?

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  2. Stavolta non t'ho copiato, il tuo post l'ho letto oggi! :)

    Già, l'acqua. L'insostituibile acqua.
    L' acqua azzurra acqua chiara di Battisti.
    La sorella acqua di San Francesco.
    Le chiare fresche dolci acque di non so chi, forse Petrarca.
    Stasera la mia scelta va all' AQUADUULZA, melodia dolcissima, parole frizzanti scaturite dalla sorgente creativa del geniale DVDS

    ... E quest’onda vagabonda
    è una lingua che bagna le parole
    Acqua dolce acqua dolce
    acqua che scappa e che poi torna indietro
    Acqua vetro e acqua perla
    pronta per tutti ma che non aspetta nessuno ...
    Lingua che taglia e lingua rotonda,
    prima è timida e poi spruzza tutti…


    da non perdere!!

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