Non ci sei stavolta
a dirci -infame!- che Gesù Bambino non esiste;
a chiedere al nonno di uccidere la gallina al tuo posto, che tu non ne hai il coraggio -come potresti tirare il collo a Gigliola Cinquetti o a Marisa Sannia?-
a farcirne la pancia, dopo che il delitto ė stato commesso;
a raccontare a mamma della messa celebrata in fabbrica dal prete operaio con me che dietro la porta registro le tue parole con il mangiacassette nuovo di zecca, desideratissimo
(cenavi quasi a mezzanotte quando tornavi dal secondo turno di lavoro, mamma ti aspettava per mangiare con te e a tavola c'era sempre la formaggera con il grana grattuggiato al momento)
a litigare con il suocero durante il pranzo di Natale per questioni di politica o di religione, tu comunista anticlericale lui devotissimo allo scudo crociato e al crocifisso;
a discutere della Pirelli con lo zio Gerolamo
a scroccare una sigaretta alla zia Carlotta
a preparare quintalate di ravioli e tagliatelle con un mese di anticipo -entravo in casa e c'era quell'odore di pasta fresca e ogni centimetro libero era occupato dai ravioli che dovevano seccare-
a svegliare i bambini che dormivano dicendogli nelle orecchie pruà pruà mel dorma
a farti viziare da figlie e cognati che cucinavano i tuoi piatti preferiti;
a volere a tutti i costi che ci fossimo tutti;
a giocare a carte coi nipoti che il sonnellino pomeridiano non lo facevano più da un pezzo ...
a pronunciare fin dalle prime ore del pomeriggio la fatidica frase " lè bel che finí natal".
E ora che il natale con te non comincia neppure, ora che non ci sei e non ci sarai più.
Eppure cosí tanto di te è rimasto, ostinato, a volerci essere a tutti i costi, quest'anno e tutti gli anni che verranno.
porca merda ... anche io ho qui un posto vuoto ... e che si può fare? niente
RispondiEliminami dispiace, era una persona importante?
RispondiEliminasi ... molto importante
EliminaPorca merda doppia allora,
EliminaTi posso solo mandare un abbraccio virtuale!
Mi spiace. C'è sempre un posto vuoto a tavola, dove non vuole andare nessuno, per rispetto. Tra qualche anno -parecchi spero- ci sarà anche alla tavola dei miei figli. Molti anni dopo, ma molti veh ci sarà anche nella tavola dei tuoi.
RispondiEliminaÈ la vita, né più né meno Silvia.
Da quando è morto papà non sono mai rimasta a pranzo da mamma, il suo posto al tavolo del tinello è vuoto, e anche quelli intorno.
EliminaÈ la vita, te la danno con la morte incorporata, di serie.
Un posto vuoto ?!?
RispondiEliminaAhi ... col tempo la nostra vista s' accorcia !
Guarda meglio ... @Silvia cara : quel posto NON è più vuoto, ora !!!
Me l' ha detto anche una mia amica: chiamatelo, in questi giorni di festa, lui ha bisogno di sentire che siete con lui.
RispondiEliminaE il principe guerriero @Ciparìsso, non appena si accorse che il magnifico cervo, che aveva appena trafitto col suo arco, ERA il piccolo cerbiatto con cui era cresciuto rincorrendosi l' uno con l' altro e dormendo sotto le stelle .... fu colto da un tale dolore che cadde a terra fulminato !
RispondiEliminaGli Dei .... di fronte ad un così grande affetto, si impietosirono, e mutarono il giovane principe nell' albero del cipresso .... incidendo la metamorfosi con le parole : LUGEBIS ALIOS, LUGEBERIS AB ALIIS ... ADERISQUE DOLENTIBUS ( piangerai gli altri, sarai pianto dagli altri ... e sarai presente ovunque esista il dolore ) !
da : LE METAMORFOSI, @Ovidio ....
Che bella storia, grazie!
RispondiEliminaIl cipresso è un albero elegante, di classe, che s'innalza al cielo.
Un cipresso fa da guardia alla mia sweet sweet house.
Il cipresso è forse l'albero più celebrato nella poesia.
Quant'è bella l'ode carducciana "davanti a San Guido"?
Ricordo che mia sorella la imparò a memoria in un Natale di tanti anni fa, registrando la sua voce con il mangiacassette che cito nel post.
Su quel nastro c'era anche la voce di mio padre che a voce bassissima -forse per non svegliare le piccole, forse per la stanchezza- parlava della Messa in fabbrica, con un bancale che fece le funzioni di tabernacolo. Le voci del nonno e delle zie che cantavano canzoni popolari.
Papà è morto da poco, Il nonno è morto da tanto e la zia che faceva "il primo" non riesce più a parlare per via della SLA.
E' la vita, con il suo tributo alla sofferenza.
Credo che questo post renderebbe (O RENDERA'?) il tuo babbo felice per l'amore che contiene ed anche fiero di essere stato tuo padre.
RispondiEliminaBuon Anno 2015!!!
Cristiana
Grazie, buon anno anche a te!
RispondiEliminaChe il 2015 ti porti serenità e soddisfazioni filiali. Un abbraccio, ciao!
RispondiEliminaI due desideri sono correlati, in mancanza di uno non può realizzarsi l'altro, come ben sa ogni genitore ...
RispondiEliminaRicambio l'augurio e l'abbraccio:)
So come ci si sente ,
RispondiEliminaricordo leggendo un bellissimo libro di Terzani una bellissima frase /citazione (la tengo sempre con me ) che fece al figlio.
Terzani malato da tempo rivolgendosi al figlio Folco gli disse " E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell'aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio."
Io ci provo, ma è cosí difficile! ( soprattutto sentire la risposta ...)
RispondiEliminaMolto bello il film su Terzani e molto vissuti e intensi gli ultimi libri da lui scritti.
Ciao, grazie della visita che ricambieró volentieri, visto le belle foto pubblicate sul tuo blog
Bello il tuo pensiero a tuo padre che evoca pure i nostri.
RispondiEliminaGrazie.
Prego!
RispondiElimina