- Ti fermi a mangiare (appena varcavi la soglia di casa)
- Vai tranquillo (intercalare)
- Vieni al pascolo, ragazzaccio (quando giocavamo a carte)
- E che ne so io, chiedi a tua mamma- (qualsiasi domanda gli si facesse)
- Piiiiinaaaaaa!!!! (perchè risponda alla domanda)
- Io non so niente, dottore, chieda a mia figlia (qualsiasi domanda gli facesse un medico o un infermiere)
- I nonni se ne vanno (paura di morire)
- Paga Leopoldo (rimembranze autunno caldo 1969)
- Il 68 alla Pirelli l'hanno innescato le donne (vedi sopra)
- Sono ciucco senza aver bevuto il vino (dopo aver lavorato nell'orto)
- Sono ciucco senza aver bevuto il vino (dopo aver lavorato nell'orto)
- Uomo pallido distruggi madre terra (anima verde)
- Siamo rimasti in tre, del '30 (again paura di morire)
- Ahia (qualsivoglia contrattempo)
- Ti dò una sculacciata come quando sei nata ( minacce alla figlia alla quale fece da ostetrico)
- Hai ragione, cos'hai detto? (prendere per il culo)
- La storia si ripete (questioni social-politiche)
- Mai pruá 'na roba insce buna (complimenti culinari, non sempre oggettivi)
- Mai pruá 'na roba insce buna (complimenti culinari, non sempre oggettivi)
- Ma quale grazie! I grazi ia fan i sant, e i tusan bèi quant ien grant (Le grazie le fanno i santi, e le bambine belle quando sono grandi) (allergia ai ringraziamenti)
Ho trovato questo post in bozza, mai pubblicato, ho cambiato solo i verbi che erano coniugati al presente, essendo lui ancora vivo.
È un bene che sia morto prima di questa pandemia, non avrebbe sopportato di sentirsi abbandonato dalla sua
famiglia, dalle "4 figlie 4 generi 9 nipoti", come censiva lui quando recriminava la nostra assenza, lui che non aveva mai superato il trauma infantile di essere stato abbandonato dai genitori.
Dopo la sua morte alcune di queste frasi sono diventate miei ritornelli quotidiani, non solo per abitudine, per affetto o per non perderne la memoria: credo di farlo soprattutto perché ci credo, e le sento mie, una sorta di eredità linguistica, di lessico familiare di ginzuburghiana memoria.
Ho trovato questo post in bozza, mai pubblicato, ho cambiato solo i verbi che erano coniugati al presente, essendo lui ancora vivo.
È un bene che sia morto prima di questa pandemia, non avrebbe sopportato di sentirsi abbandonato dalla sua
famiglia, dalle "4 figlie 4 generi 9 nipoti", come censiva lui quando recriminava la nostra assenza, lui che non aveva mai superato il trauma infantile di essere stato abbandonato dai genitori.
Dopo la sua morte alcune di queste frasi sono diventate miei ritornelli quotidiani, non solo per abitudine, per affetto o per non perderne la memoria: credo di farlo soprattutto perché ci credo, e le sento mie, una sorta di eredità linguistica, di lessico familiare di ginzuburghiana memoria.
Qualche frase di queste la sentivo dire anche dal mio papà, tipo :"Io non so niente,dottore, chieda a mia figlia", oppure "E che ne so io, chiedi a tu mamma". Anche mio padre è morto prima di questa pandemia, è stato un bene, non avrei sopportato di lasciarlo solo e di non fargli neanche i funerale. Saluti.
RispondiEliminaA volte ai vecchi piace de-responsabilizzarsi,
Eliminaaffidarsi a un familiare, in fondo non si dice che la vecchiaia ci fa tornare bambini?
Anch'io farò così.
Mio padre invece è un po' sempre stato così, si è sempre appoggiato a mia mamma, da solo non reggeva le responsabilità, era troppo fragile emotivamente.
Io un post così non lo voglio tenere neppure in bozza né ci voglio pensare.
RispondiEliminaA tuo padre e a voi tutti è stato risparmiato il dramma nel dramma.
Ti abbraccio.
Tuo padre è ancora in gamba, se ricordo bene, sei fortunata.
RispondiEliminaNon lo sono stati gli anziani morti in solitudine in questi mesi, e i familiari che non hanno nemmeno potuto dare l'ultimo saluto.
Anche mio papà dice: "ma che grazie e grazie" che è un po' quel che diceva il tuo.
EliminaSì, ha diversi acciacchi, due infarti alle spalle, ma dalla sua una grandissima voglia di vivere.
Un bacio.
Lunga vita al tuo babbo e al suo orto!
EliminaSono frasi di grande saggezza, purtroppo questa pandemia, ha portato via tante persone.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie a presto
EliminaSono ciucco senza aver bevuto il vino comincerò a usarla anch'io.
RispondiEliminaPuoi, ma dopo aver faticato nell'orto per qualche ora, trafitto da sole a picco e assaltato dalle zanzare.
EliminaEhi @Angelo eri sparito dalla circolazione! Ben rivisto!
Grazie, dopo un po' ci si stufa anche di lamentarsi di non trovare la morosa sul web.
EliminaAh ah ma io non avevo capito che la morosa la cercavi sul web, pensa te quanto sono stordita!
EliminaLa morosa le cerco dappertutto, mi sono espresso male, intendevo che uno si stufa di lamentarsi sul web
EliminaAh ok
EliminaTuo padre ha prodotto le zucchine nell'orto?
Claro que sì! Le ho mangiate anche stasera.
EliminaPorcamiseria, quelle che ho piantato nell'orto di mamma non producono un zucchino secco! Che rabbia!
EliminaChe magnifico post e grazie per avere condiviso con noi quelle frasi. In un momento come questo dove purtroppo molti nostri “anziani” sono stati dimenticati e hanno dovuto sopportare una lontananza difficile. Grazie ancora
RispondiEliminaGrazie a te di aver letto con attenzione.
EliminaAvrei voluto avere una figlia femmina
RispondiEliminama mi ha dato due maschi.
Una volta volati fuori dal nido, i maschi in effetti tendono ad allontanarsene più delle femmine.
EliminaHai fatto dire a tuo papà chi era. Bello.
RispondiEliminaMi sono dimenticata una frase cult, come ho potuto dimenticarla?
RispondiEliminaLa aggiungerò, anche perché me ne sono appropriata e mi piace così tanto da usarla e abusarla.
Me interesa a me de chi bal le.
Quella classica di mio padre è: Somigli tutto a quella matta di tua madre.
RispondiEliminaE a te fa piacere? E soprattutto corrisponde a verità?
RispondiEliminaa me fa molto piacere. io e mia madre ci somigliamo tantissimo, anche di viso.
EliminaBene:)
RispondiElimina❤
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaCiao ! Buona domenica !
RispondiEliminaMi fermo, leggo, e sento quel brivido.
RispondiEliminaNon sono bravo con certe parole, ma grazie per questa tua condivisione: me la son sentita scoppiare nel petto.
A.A.
E invece sì che sei bravo con le parole e non solo con la zappa!
RispondiEliminaGrazie!
Dalle case non va mai via nessuno
RispondiEliminaL'avessi io una figlia che mi ricorderà così!
Se una casa è accogliente e amorevole, perché staccarsene?
RispondiEliminaPuoi sempre contare sui ricordi di tua nipote, che se non ricordo male risponde al bellissimo nome Bianca.
Andarsene, rimanere, partire, restare .... cambia poco la nostra esistenza, poichè comunque restiamo gli stessi, e se siamo altrove, andiam sempre a cercare qualcosa di famigliare ! Tuo Padre ??? Resta una magnifica Persona, Silvia ... un Comunista sincero come, ahimè, non se ne vedono più !
RispondiEliminaPapà era sincero inside. E non lo sfiorava l'idea che gli altri potessero non esserlo. Sono un po' così anch'io, se mi viene detta una bugia perdo la stima per quella persona.
RispondiEliminaSì ... amica mia : per quel poco ( o tanto .... secondo me ) che ti conosco, Tu sei così come tuo Padre, onesta, schietta .... fiduciosa nelle persone "fino a prova contraria", nemica delle bugie !
RispondiEliminaLe bugie sono le sbarre di una prigione.
EliminaLo lessi in un libro di Richard Mason e lo condivido.
ma pulinòt è bellissimo, lo voglio adottare!
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