sabato 18 luglio 2009
OLGIATESI, GIU’ DALLE BRANDE!
Ieri sera ho partecipato all’ assemblea pubblica “Petrolio,rischi e danni”organizzata dal comitato NO AL POZZO, a Olgiate Molgora.
Abbiamo visto, come in una sfera di cristallo, cosa ci può riservare il futuro: nientemeno che la morte del nostro territorio e il deterioramento della nostra qualità di vita, dentro o fuori dal Parco del Curone.
Che i pozzi si facciano a Bagaggera o a Cernusco, la sostanza non cambia. Punte di diamante lubrificate con sostanze tanto sconosciute quanto nocive trafiggeranno il suolo, i fumi saturi di acido cloridrico si spargeranno nell’aria, gli scarti delle lavorazioni verranno seppelliti in discariche.
Veleno nel suolo, nelle falde acquifere, nell’aria che respireremo, e la spada di damocle di possibili incidenti sulla testa. In un territorio ad altissima densità abitativa. Perché, si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e quando a Trecate esplose il pozzo i tecnici non sapevano cosa fare.
Ieri sera si è parlato tanto di economia e di soldi. Quando sentivo la parola “risarcimento”, mi ribolliva il sangue. Avrei voluto alzarmi e urlare: noi non vogliamo essere risarciti! Non vogliamo neppure sentir parlare di soldi! Non vogliamo vendere la nostra casa e scappare! Vogliamo continuare a vivere qui, dove ci sono i nostri affetti e le nostre radici.
E’ stata una serata strana, oserei dire tragica, e stanotte non sono riuscita a dormire, come se invece che ad una assemblea fossi andata a vedere un film dell’orrore. Anzi, peggio: come se al termine della proiezione mi avessero detto che il film si sarebbe trasformato, di lì a poco, in realtà.
I relatori sono stati bravissimi: brevi, concisi, efficaci, mai noiosi. Al termine, la parola è passata al pubblico. Ci fossimo trovati in un’altra regione d’Italia, la reazione sarebbe stata di rabbia urlata, parole scomposte, minacce di morte alla Povalley, incitamenti alla folla di improvvisati capipopolo. Ma qui siamo in Brianza.
Il pubblico è intervenuto, numeroso, fino a mezzanotte: proposte serie, domande appropriate, interventi razionali, atteggiamento dignitoso. La passione la si doveva intuire sotto le parole, non è mai stata sbandierata. La paura era ben nascosta. Non so se questo sia un bene o un male.
Ciò che mi preoccupa è la poca partecipazione degli abitanti: il due per cento dei residenti, a occhio e croce. Colpa di un difetto di comunicazione (tante informazioni sul web, poche con i sistemi tradizionali?) o di un certo disinteresse dei cittadini verso tutto ciò che è di interesse pubblico?
Ad ogni modo, Olgiatesi, svegliatevi! Non è il momento dei se, ma, forse, vedremo. Mettiamo banchetti fuori dalle chiese, riempiamo le strade con striscioni, scriviamo lettere ai giornali, interpelliamo Celentano, la Ruggieri, George Clooney . Mettiamo un cartello sul cancello di casa: qui si firma contro la morte della nostra terra.
E’ ora di agire: GIÙ DALLE BRANDE!
L’Uomo è una bestia, per “il vil denaro” è disposto ad uccidere anche i suoi simili! OLGIATESI (seppur in maniera civile!) non dovete fare solo tutto ciò che è possibile: MA DI PIU’
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