"Ehi, che succede qui, vi state abbuffando senza di me?"
"Aff...guff... offf... "
Ce ne sono ben tre, sul tavolo dei nonni. Una ciambella dorata, una torta al cioccolato e infine quella alla frutta secca, la preferita del nonno, che mostra orgoglio per essere colui che ha rimescolato tutti gli impasti, dato che la nonna non ce la faceva.
"Scommetto che state festeggiando il tuo compleanno in anticipo, perchè domenica hai la partita"
"Aff...guff... offf.. Indovinato!"
Gli smacco un bacione sulla guancia ruminante."Undici o dodici?"
"Tredici, zia!"
Miseria! Sono rimasta un pò indietro. Poi si alza, e vedo che è alto quasi come me.
Io pensavo che a pallacanestro potessero giocare solo quelli già alti, invece scopro che è il basket che fa alzare i bambini. Forse è tutta quell'elevazione per arrivare a canestro, che li fa alzare. Come la storia del collo delle giraffe, che si è allungato per cibarsi delle foglie degli alberi.
E' speciale, il mio nipote baskettaro.
Uno di quei bambini che riescono ad essere number one in tutto quello che fanno, senza fatica.
Uno di quei bambini che si appassionano alle cose, e per questo le fanno così bene.
Le sue passioni in ordine sparso sono state: le tette, il treno, le escavatrici, le asce, le mucche, gli attrezzi del nonno, gli animali, la pesca, il surf, lo sci, i libri, il basket, oscar il coniglio, gesù, la scrittura.
Ne avrò dimenticate molte, lo so.
Ai tempi dell'asilo, sull'argomento "animali" ne sapeva già più di me.
"Ci stai a fare il gioco dei quiz, zia?"
"Ehm... sì, dài!"
"Quale è l'animale più grande?"
"..Ehm..."
" ...l'uccello più veloce?"
"...Ehm..."
"... il serpente più velenoso?"
"...Ehm..."
"Ho vinto io!"
Ora purtroppo lo vedo poco, di striscio e quasi per sbaglio come è capitato oggi, ma ricordo che quando era piccolo e veniva a farmi visita con mia sorella, che è sua mamma, all'ora del commiato ci si accorgeva che non era più lì con noi: lo si trovava immancabilmente sdraiato su un letto con un "topolino" in mano, anche prima che imparasse a leggere, e poi si metteva la giacca senza posare il giornaletto e salutava in stato di trance e poi si metteva nel seggiolino dell'auto e si rimetteva a leggerlo.L'anno scorso ha affrontato le prime difficoltà esistenziali: per un problema al piede ha dovuto sospendere il suo amato basket , e mia sorella l'aveva iscritto a una squadra di pallanuoto.
Ha passato un anno a bere acqua clorata, poveretto, buttato sotto da bambini bravi nella pallanuoto come lui era bravo nel basket.
Quando è finalmente tornato al suo amato sport, però, non faceva più canestro. Gli adulti l'hanno un po'cazziato, pensando che non si impegnasse, poi hanno scoperto che era miope, gli hanno ficcato un paio di occhiali sul naso e tutto si è sistemato.
E' un bambino educato, ma alle elementari, dopo che la maestra assegnò come compito delle vacanze la lettura del primo capitolo di non ricordo quale libro per ragazzi, le disse: "ma maestra, secondo me non ha senso leggere solo il primo capitolo di un libro".
E, sempre alle elementari, alla direttrice che lo invitava a stringere la mano a un compagno col quale era successa una brutta storia, rispose che l'avrebbe fatto solo perchè gli veniva imposto, ma che lui come regola gli amici se li sceglieva, perchè aveva bisogno di stimarli. Usò proprio il termine "stimarli".
E poi, il mio nipote tredicenne sa scrivere meglio di esimi giornalisti.
Buon compleanno, nipote baskettaro.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi unisco agli auguri!!!!
RispondiEliminaAuguri al tuo simpatico e intelligente nipote! Qualità assenti in tutta la nostra classe politica, mannaggia!
RispondiEliminaPer fortuna che alcuni nipoti sono meglio dei nonni, e di qualcuno in particolare! A buon intenditor poche parole! :)
RispondiEliminaOvviamente tanti auguri al basketball player!
Per fortuna che adesso è di nuovo arrivato l'angelo custode. Possiamo dormire tutti sonni tranquilli.
RispondiEliminaQuesto post non sarà eliminato dall'autore.
Ah ah ah!Io ho almeno ho raggiunto la saggezza dei miei 60 anni che mi permette di non essere più puerile e fare ripicche degne di bambini dell'asilo quali, ad esempio, quelle di cancellare tutti i commenti precedenti. Lo so, non ci crederai Vincenzo, ma mi hai fatto ridere di gusto misto a tenerezza perchè la tua reazione non è stata se non quella di un bambino indispettito perchè la compagna di giochi gli tiene testa. Ma chissà, forse è il modo di mantenersi giovani il non rendersi conto che i nostri comportamenti dovrebbero essere adeguati alla maturità raggiunta negli anni. Ed infine ricordati che gli angeli custodi sono sempre pronti ad allargare le proprie ali per stringere in un abbraccio consolatorio i propri protetti, senza aspettarsi né pretendere niente. That's what angels are for! :-)
RispondiEliminaBravi voi intorno a non rovinarlo, sto nipote! Per fortuna mi ricorda MOLTI ragazzini e ragazzine che conosco. E questo alimenta la mia indomabile speranza che dopo questa manciata di generazioni così scadenti, sia in dirittura d'arrivo una ciurma niente male! Incrociamo le dita e non sbarriamogli la strada!
RispondiEliminasperiamo in bene.
RispondiEliminasperiamo nella ciurma.
a volte vedo dei ragazzini e mi dico: magari sarà proprio questo tizio-tizia a mettermi il pannolone, quando sarò nel cronicario.
speriamo non siano troppo incazzati con noi per averli depredati della sicurezza, delle tutele, della pensione.
Se saranno troppo incazzati ho paura che per vendetta ci metteranno il pannolone di traverso e staremo bagnati tutta la notte.
UN saluto a Wilma, Ornella, Ernest.
(ernest, pensavo fossi arrabbiato con me per quel commento .. tutto a posto allora?)
Un pischelletto na matina stava assede su na panchina e se godeva er sole. Ariva 'n vecchietto bavoso e je fa: "A rigazzì nun vedi che stai sur posto mio?"
RispondiEliminaEr pischello je diede na guardata e se n'anniede.
N'antra vorta stava assede sto pischelletto sur banco de na chiesa pe la funzione. Ariva sto vecchietto e je rifà:
"A rigazzì, te se rimesso ar posto mio? Levete"
"A nonné -j'arispose er pischello ner mentre che se spostava- perché nun mavete detto subbito che ciavete le chiappe gelate e ve serve er posto riscardato?"
"E tu come ciai ndovinato?"
"A casa ciò er mi nonno e je devo scallà la sedia tutte le vorte sinnò je se gela er culo"
A quarche cosa serveno li nipotini: a scallà le sedie de li nonni; de certi nonni, de quarcuno 'n particolare, se capisce.
Vedo che ogni tanto sei costretta a far un po' di pulizia e rispedire al mittente la "monnezza" che arriva sul tuo blog. :-)
RispondiEliminaRicambio il saluto con affetto, ciao!
Volete ridere a crepapelle? Cercate su google il video "The Arcore's nights", vi giuro che è fantastico, da premio oscar!
RispondiElimina