Ora che papà non è più qui sei tu al primo posto nel mio pensiero mattutino, serale, e anche pomeridiano, nei miei crucci e nei miei gesti quotidiani, in quell'operosità che forse è solo un misero tentativo di dare un senso alla fatica di vivere.
Mi preoccupo per te a tua insaputa, mi occupo di te per quanto me lo consente il tuo caparbio bisogno di non sentirti di peso.
Ti faccio compagnia quando posso e come posso. Stiamo nella piccola cucina della casa che un tempo era troppo piccola e troppo piena di confusione, e oggi è troppo grande e silenziosa. Quella cucina dove nei pomeriggi invernali facevo i compiti mentre tu pulivi, raschiavi, affettavi le verdure per la minestra della cena. Di sicuro c'erano in giro anche le mie sorelle, ma nel mio personale ricordo ci sei solo tu e i tuoi gesti ordinati e sicuri.
Un gesto ordinato ad esempio era quello iniziale, quando disponevi sul tavolo un foglio di giornale dove radunare i residui di terra e gli scarti delle verdure.
L'odore del sedano superava tutti gli altri aromi mentre usavi sapientemente la mezzaluna, mentre toglievi la pellicina dell' aglio posandolo sul tagliere e schiacciandolo leggermente con la lama di un coltellone appoggiata in orizzontale. Anche il prezzemolo profumava forte. Mentre scendeva la sera, il bollire quieto della minestra appannava i vetri della finestra. Intingevo il dito nel vapore per guardare fuori: il pollaio, il ciliegio in letargo, la terra dura di gelo, a volte la nebbia inquieta. Le galline già dormivano, nel sicuro del posatoio. Niente poteva profanare quel senso di sicurezza che dovrebbe essere un diritto imprescindibile di ogni bambino.
Ti faccio compagnia in questa piccola cucina piena di ricordi e qualche volta papà è lì con noi, presente nella sua assenza, che sonnecchia nella sua poltrona, l'ostinata voglia di vivere fanciullesca imprigionata in un corpo allo stremo delle forze.
A volte ci dice che quelle chiacchiere da donna non gli interessano e ce ne andiamo di là, nel tinello.
Questo locale negli ultimi anni era diventato troppo freddo per lo stato di anemia cronica di papà, ma quando sono arrivati a cambiare i serramenti lui era appena morto e il freddo e il caldo non gli facevano più nè caldo nè freddo.
In quei giorni affermasti che dopo tanti anni di vita insieme sarebbe stato giusto morire insieme, e io ti dissi che avevi ragione, che la pensavo come te.
Non ti sei lasciata morire però. Ti sei fatta carico dell' ennesimo e spero ultimo sacrificio della tua vita: sapevi che avevamo ancora bisogno di te e hai continuato a vivere. Grazie mamma.
mi ricordi questo ....
RispondiEliminaDiego De Silva > Quotes > Quotable Quote
“- Mia nonna, quando il nonno morì, si mise a dormire al suo posto. Diceva che in quel modo non sentiva il vuoto accanto. […] Così, - continua Nicola, - quando di notte si svegliava, guardava il posto vuoto vicino al suo e pensava “Ma vedi, non ci sono”.”
― Diego De Silva, Mancarsi
Lo leggerò, De Silva non mi ha mai deluso!
RispondiEliminaun fermo immagine che colpisce tutti i sensi oltre che il cuore...l' odore del sedano, quello dell' aglio sulle mani della mia mamma...ricordi, che sono patrimonio di ogni figlia/o.
RispondiEliminaCome concordo che, ogni bambino dovrebbe avere, il suo diritto alla serenità.
un carezza della sera, ciao :)
"la carezza della sera" Bella.
EliminaParecchi anni fa scrissi qualcosa sulle mani dei miei genitori ... sulla carezza della sera di mamma, sulle sue mani ruvide che sapevano di verdura di giorno e di crema nivea di sera ...
una volta o l'altra lo pubblicherò usando questo tuo bel titolo.
Grazie del commento, buona notte a te.
Mi piace questa osservazione del focolare migliore.
RispondiEliminaAffetti, la terra madre presente coi suoi frutti, la preparazione del cibo per gli affetti che vuoi nutrire, le generazioni, i generi, le tue radici, padre e madre, tu.
Grazie.
Prego, non c'è di che.
EliminaSono dieci euro, walker!
Ti dico che anch'io, leggendo, ho riportato alla mente quella carezza della sera e poi mancando ormai da tempo quella voglia di avventura, mi sono arreso al fievole alito di questa vita sperando che soffi via nel modo più naturale possibile senza stravolgimenti nelle regole dell'età
RispondiEliminapace e bene
Che bella chiusa!
EliminaPace e bene è un gran bel saluto.
Sei reduce da una visita spirituale nei luoghi francescani?
Le mamme hanno cuori giganteschi. Quelli che vanno ben oltre la morte.
RispondiEliminaCuori al di sopra del bene e del male.
EliminaTenera ... struggente visione di famigliola, che il cuore NON dimentica, e che la mente ha posto ormai fra i luoghi indimenticabili della memoria !
RispondiEliminaLà .... non più ansie, non più mutare di stagioni, non più tristezze di troppo amari addii, non più sofferenze per le Persone da noi amatissime .... che ci hanno dato così tanto !!!
Speriamo che sia come dici, ma non ci metto la mano sul fuoco :)
EliminaMi hai commossa!
RispondiEliminaBene ... Commuoversi fa bene alla salute, vuol dire che siamo ancora umani ....
EliminaCiao!
Mi è venuta voglia di venire a fare i compiti a casa tua.
RispondiEliminaVieni ... Poi però ti tocca mangiare la minestra della sera ogni santa sera!
EliminaFare i compiti al tavolo della cucina mentre mamma cucina è dose quotidiana di tenerezza e sicurezza; è anche il titolo di un libro, "come è bello fare i compiti in cucina", o qualcosa del genere.
EliminaBellissimo racconto, mi ha fatto tornare alle mie origini contadine e alla mia infanzia.Teniamoli da conto i nostri "vecchi" hanno un cuore ,un affetto discreto e sono una parte indelebile della nostra vita.
RispondiEliminaGrazie, sei gentile;
Eliminasarebbe interessante leggere sul tuo blog quel che ti è tornato alla mente grazie ai miei ricordi :)
ti capisco benissimo credimi
RispondiEliminaQuindi anche tu, come me, quando sei a casa dei tuoi genitori ti senti ancora a casa tua come se non fossero passati così tanti anni da quando ne sei uscito?
EliminaNella casa dei genitori ... quanto di noi resta !!!
RispondiEliminaNon più mutabili .... non più dimenticabili, quei noi rappresentano per coloro che ci misero al mondo un sole che non si spegne mai !
E quando anche loro, in punta di piedi, se ne andranno via, una parte di noi, tutto quel vissuto insieme, se ne va, irrimediabilmente, con loro .... amaro il vivere, dolce la Memoria !!!
http://youtu.be/ZmQUbKNzbTQ
La tua chiusa: *amaro il vivere dolce la memoria* è quanto mai attuale.
RispondiEliminaHo ascoltato volentieri il grande Guccio, anche se mi ha messo malinconia. D'altro canto lui è il cantastorie più nostalgico che conosco. La cosa buffa è che stamattina nello stato mentalmente confusivo del dormiveglia mi sono messa a pensare a lui, mi chiedevo se fosse ancora in vita.
Vorrei che casa dei miei rimanesse tale e quale anche quando non ci sarà più mamma.
RispondiEliminaStanno infatti distruggendo la porzione di casa accanto - i proprietari sono morti e la nipote vuole rivoluzionare tutto- e non è un bello spettacolo, mamma ci sta soffrendo. Teme che la sua amatissima casetta faccia la stessa fine.
Rassicurala ... come sai ( sapete ... ) fare Tu : ricordale che Tutto muta ... ma, nel nostro angolo più profondo del cuore, in quel mare sconfinato che è la Memoria ... TUTTO RESTA IMMUTATO !
RispondiEliminaGran donna tua Madre ( grandi non poche donne della sua generazione ... e di quella grandezza umile che ci riscalda ) ... CAPIRA' !!!
Hai ragione, di donne di quella qualità si è perso lo stampo!
RispondiEliminaa presto, buon fine settimana.
Capisco le tue motivazioni, cara Silvia. Comunque quando avrai voglio di uno sfogo via web, saprai che saremo in tanti a leggerti volentieri e con piacere e a condividere con te passioni, ansie e angosce che non vengono risparmiate a chi vive.
RispondiEliminaUn saluto affettuoso
Va bene Guido grazie accetto l'offerta e ricambio i saluti:)
RispondiEliminaGrazie davvero.
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