perlomeno è morto nel suo habitat e non schiacciato da una automobile |
Giunti a metà
cenone, venti persone escono
dalla Casa nel Bosco per sgranchirsi le gambe, prendere un po’ d’aria fredda,
ringraziare la valle d’intorno di
esistere. In fila per tre con il resto di due, venti paia di scarponi stridono
sulla neve ghiacciata, percorrendo il sentiero che va alla fonte dell’asino
zoppo. Il bosco non è molto contento di questa inaspettata visita e
reagisce ostacolando il cammino degli intrusi con i pochi mezzi a disposizione:
una radice sporgente, un rovo, uno scalino di legno scivoloso.
Poi capisce che
si tratta di intrusi non pericolosi e li accoglie.
I venti
calzatori di scarponi camminano cercando di non fare troppa confusione, di non
sprecare fiato, di ascoltare la voce degli alberi, degli uccelli notturni,
dell’acqua di torrente che non conosce riposo.
Qualcuno chiede
di spegnere le torce, che non servono dato che da lontano, eppure sembra così
vicina, una fetta di luna crescente
riflette il bianco della neve illuminando il sentiero di luce naturale.
In una pozza
d’acqua di torrente, appollaiati su un
sasso ben levigato tre girini di salamandra ci salutano senza scomporsi,
stando immobili nell’acqua impassibili come le cugine lucertole quando si
fermano sul muro di casa a godersi il sole.
La loro fortuna
consiste nel non essere commestibili: in caso contrario avrebbero fatto la fine
del gambero di fiume, ormai quasi estinto.
Alla fonte
risorgiva dell’asino zoppo, qualcuno estrae la torcia facendo luce sul piccolo specchio d’acqua. Un rospo con la
bocca aperta è immobile, ma non può salutarci perché, a differenza delle
lontane parenti salamandre, esso non è vivo e vegeto come loro. E’ morto congelato, povero rospetto
sfortunato morto di morte prematura.
Prima di
rientrare alla Casa nel Bosco a riscaldare i miei piedi freddi al fuoco
del camino, dò un ultimo sguardo alla valle, la ringrazio, la saluto e le
auguro di resistere -per questo nuovo anno e per tutti quelli che verranno-
alle minacce dell’ homo malvagius, sempre pronto alla distruzione di ciò che
non è suo.
Sai, tenere duro dovrebbe essere uno dei comandamenti, o più semplicemente, una regola di vita.
RispondiEliminaCristiana
Hai voglia a tenere Duro quando la lotta è impari.
EliminaUn arbusto ci mette 100 anni prima di diventare un bell'albero secolare, ma basta che un uomo arrivi con la sua potente motosega e nel tempo di un rosario il cedro o la quercia sono belle che fottuti!
pensare che mi ero fatto l'idea che i rospi andassero in letargo ... oltre che finire sotto alle auto, attività che svolgono diligentemente anche dalle mie parti, assieme ai ricci.
RispondiEliminaNon so se i rospi vadano in letargo, forse quello era un rospetto ritardatario che ha così pagato caro il ritardo!
Eliminada noi nella stagione della migrazione verso gli stagni squadre di salvatori di rospi partono di sera per le spedizioni di salvataggio, armati di secchi e pettorine rinfrangenti. Da voi no?
Eliminanon saprei, lasciamo fare alla natura ... la maggior parte dei rospi vive all'interno dei vivai comunali.
Eliminarospetti cittadini, quindi: dei rammolliti a confronto di quelli nostrani :))
EliminaNel filmino con le foto di quando andai in montagna si vede anche un rospetto a cui chiedo informazioni, ma non era congelato perché era giugno, nei titoli di coda compare come Joe Rospetto.
RispondiEliminaCome? Cosa? Mi sono persa un video di Angelo versione alpina?
EliminaLo voglio vedere quel filmino!!
Condivido lo spirito del tuo post, @Silvia cara ... ma permettimi questa esortazione :
RispondiEliminaDonne ??? NON BACIATE .... i @rospetti !
Potreste, col vostro bacio .... trasformarli nel principe @brunetta .... colui che, se di sera ( ma anche di giorno .... ) capitasse all' improvviso davanti a una donna incinta .... la farebbe certamente abortire per lo spavento !
Quello non si trasforma in principe neppure con una flebo di baci, è troppo strxxxo.
Eliminaa proposito di nascite a rischio, sai che ai tempi infausti in cui era ministro scrissi una lettera -pubblicata sul corriere e sull'espresso- dal titolo: ciao mi chiamo gabriele e nonostante tutto sono riuscito a nascere.
Mi riferivo alla fatica di mia sorella nel portare avanti una gravidanza senza mai potersi prendere un giorno di malattia, dato che il Brunetto aveva esteso i controlli per tutte le ore del giorno, e lei aveva la necessità di uscire di casa per portare la figlia all'asilo.
"...le minacce dell'homo malvagius". Te ne intendi di homines malvagi, nicht war?
RispondiEliminaColui il quale offende e violenta la natura è homo stupido oltre che malvagio.
EliminaGli inquinatori meriterebbero di finire nel fuoco della Geenna prima ancora di morire.
La Geenna? Mamma mia! Stai attenta che forse leggono il tuo post anche i palestinesi che vivono peggio da parecchi anni. Ma poi, scusa, cosa c'entra la violenza contro la natura col testo del tuo post? Cosa c'entrano gli inquinatori col rospetto congelato dal freddo?
Eliminainfatti non c'entrano niente: rileggi, sarai più fortunato!
EliminaCome dici tu... almeno è morto nel suo ambiente, e in modo naturale: la Natura che regola tutto, vita e morte, caldo e freddo.
RispondiEliminaUn sereno 2015!
Moz-
La natura, Grande Madre e grande sapienza, deve purtroppo fare i conti con noi, figli irrispettosi e ingrati, grandi ignoranti.
RispondiEliminaNOOOOOOOOOOOOOoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
RispondiElimina:)))
RispondiElimina(ci ho messo più del dovuto prima di capire)
Di grazia, posso sapere perché to chiami kermit il rospo?
mi era sfuggita questa domanda :D
Eliminala risposta è qui: http://kermitilrospo.blogspot.it/2012/05/nick.html
ti confesso che manco conoscevo l'esistenza dei muppets.
Eliminaper dire.
grazie per la risposta, che dire, meglio tardi che mai!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaC' era 'n rospetto ch' uscenno dar pantano
RispondiEliminaannava passeggjanno circospetto,
voi pe' la strada asfartata, o ar vicoletto
'ndove l' erba cresceva 'pjano pjano' !
°°°
De sotto a 'n sasso ... pe' combatte 'r sole
lui se spaparanzò a tutto spjano,
de sera svicolanno pe' le ajole
e udenno er rombo de machine lontano ...
°°°
Poi se maggnjò 'na coccinella e 'n fjore,
un filo d' erba, un moscone e 'na fojetta,
s' accese e se fumò 'na sigaretta
e sospirò : "Che vita da siggnjore" !
°°°
Vennero ar prato un bbranco de fijacci,
armati co' la fjonna o cor bbastone ...
pe' sfizzjo je allessareno er groppone,
e la sua vita bbeata finì a stracci !
°°°
Hai voja a core' ... er povero rospetto :
pjeno de bbozzi attraversò la strada ...
'n' auto pirata lo schjaccjò ner petto
e morse .... che brillava la rugjada !
Bbranco de fijacci ... fijii de na mignotta!
EliminaLa poesiola in rima assai carina,
e allora grazie cavalier errante,
che di poesiole ne sai tante.
Sono - e restano - solo commenti che compongo in versi 'a getto' ... o in romanesco, quando il commuovermi mi potrebbe spingere fra le braccia della retorica, o in ariostesco, poichè ho da qualche tempo (ri)scoperto l' @Ariosto ( un Poeta davvero sconfinato ... ), ed amo farlo conoscere per quanto io possa, cercando di risvegliarne il verso !
RispondiEliminaGrazie .... per il gradimento ! :-)
Postescritto : hai indovinato ... "bbranco de fijacci" sta per "gran figli di una mign ... ehm ... di una mamma che esercita il più antico mestiere del mondo"
:-)
RispondiEliminaBeautiful image, sad news. I like your speech.
RispondiEliminaMy speech means my post?
RispondiEliminaDo you understand italian language?
Anyway, hi Bob!
Homo è la specie parassita per eccellenza, l'unica che in tutta la storia della biologia e del pianeta stia realizzando - ed è a buon punto - l'ecocidio globale.
RispondiEliminaSull'ecologia siamo da sempre in piena sintonia. L'unica, credo ;)
RispondiEliminaUna volta ho salvato un rospo che era finito dentro un vecchio bidone del latte e non riusciva piu'ad uscire. Per lui fu una fortuna, per me un'emozione.
RispondiEliminaCaspita, che avventura. Ci mancava solo il bacio e la trasformazione del rospo in principe!
RispondiElimina