domenica 26 giugno 2011

leggere Stendhal su trenord

Formigoni mi ha regalato un biglietto omaggio TRENORD per due persone.
Alla stazione di Milano Centrale il treno per Ventimiglia delle ore 11.10 ci aspetta sul binario 18.




Ci accomodiamo, ma poco dopo una comitiva di ragazzi stranieri ci informa che stiamo occupando dei posti prenotati. Sorry, ci spostiamo. Ma poi qualcuno ci informa che tutto il treno è prenotato. Sorry, ci spostiamo again. Per fortuna hanno inventato gli sgabelli retrattili dei corridoi. Non saranno comodissimi ma dovendo scendere alla  prima fermata -Pavia- ci accontentiamo. Lo zaino sulle ginocchia mi fa da tavolino, il rosso e il nero di Stendhal -afferrato al volo sabato scorso da uno che lo stava gettando nel cassone della discarica- (mi scusi, ma lei butta via i classici?) mi aiuta a superare l'attesa della partenza.
Che dovrebbe avvenire a minuti.
Al posto del classico, G. ha sulle ginocchia un ... (libretto non si può chiamare, è grosso come la Bibbia del prete!) ... un librone di istruzione della sua nuova macchina fotografica.
C'è solo un problema: riuscire a concentrarsi sul Sindaco di  una città francese di cui non ricordo il nome quando hai lo scompartimento  davanti pieno  di liceali  e quello a fianco di una comitiva di crocieristi.
Difficile concentrarsi quando il caldo si fa afa, la puzza si afizza, i finestrini sono piombati e il treno rimane immobile come quelli fossilizzati al museo della scienza e della tecnica.
Ho sete ma non bevo, anche se nello zaino ho dell'acqua fresca. Chissà quando - e soprattutto dove, non certo su 'sto treno- potrò avvalermi dell'uso di un cesso a prova di colera.
Difficile concentrarsi su quanto sia antipatico il Sindaco di Stendhal quando la mamma di uno dei liceali, rimasta sul binario, ci tiene informati  via cellulare del motivo per cui 'sta serra ambulante non ne vuole sapere di partire. Ritardo di 15 minuti, ritardo di 30 minuti, e passati anche quelli perfino il tabellone delle partenze si ammutolisce, vergognandosi del disservizio ... alla fine sembra che manchi la locomotrice. Così almeno dice la mamma ferma sul binario 18.
-Cos'è la locomotrice?-
-Ma perchè tua mamma non ti parla dal finestrino, invece di telefonarti?-
- Non me ne fotte un cazzo, rimettiti subito le  scarpe, Chiara!-
Sposto le ginocchia a destra.
- Mi sono sposato due volte, ho 4 figli, cinquant'anni e nessun rimpianto-  dice un tipo vestito da esploratore, infiltrato nella compagnia dei crocieristi, mentre fa passare un tupper pieno di ciliegie. (Non gli farà caldo, quel cappello da cowboy?)
- Morde! - annuncia l' accompagnatrice dei crocieristi
- Chi è che morde?- mi domando, mentre il Sindaco di Stendhal dice alla moglie che intende assumere un istitutore privato per i due figli-
- Bau bau bau!- si presenta protestando il cagnetto infiltrato nella  borsetta dell'accompagnatrice.
-gli ha portato da bere?-
-morde perchè è stato maltrattato-
Quando il cow boy informa i compagni di viaggio del fatto che dopo aver lasciato la seconda moglie sta partendo per un pellegrinaggio a Santiago de compostela, il milano-ventimiglia parte, con un'ora di ritardo.
I liceali mi chiudono in faccia la porta dello scompartimento: ne deduco che è entrata in azione l'aria condizionata. Mi consolo pensando che, fredda o calda che te la servano,  l'aria che  puzza è sempre puzza.
La prossima volta che Formigoni mi regala un biglietto omaggio TRENORD, gli dico: perchè non ci viaggi tu, su quei cosi che ritardano,  fanno schifo e puzzano pure ?

9 commenti:

  1. Carino, hai gusto, descrivi bene le tue e le altrui sofferenze, meno quelle di G. a quel che ho capito immerso nel suo manualone per macchina fotografica nuova.
    Quello che mi ha ferocemente colpito è stato apprendere che un italiota cretino buttava nella spazzatura "Il rosso e il nero" di Stendhal. Cose da pazzi! E io poi e pochi altri pretendiamo che questo popolo di zoticoni incalliti e illetterati infecondi comprino uno dei nostri libri!
    Eravamo a passeggio per Karlsruhe ieri, per Saarbrücken una settimana fa, per Baden Baden alcuni giorni addietro, dappertutto gente che leggeva libri, capisci? come qui gente che legge gossip tipo "Chi", "Gente" e schifezze varie.
    Questa è la differenza del livello culturale tra noi e loro, per questo anche per questo sono i primi in Europa e i terzi nel mondo.

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  2. A proposito: lo sapevi che Marie-Henri Beyle, alias Stendhal, era stato Console generale di Francia a Civitavecchia dal 1831 -un anno dopo la pubblicazione di "Le Rouge e le Noir"- al 1833?
    Io ho visto a Civitavecchia alcune pagine originali del manoscritto di cui lui stesso aveva fatto dono al Marchese Guglielmi.
    Vedessi che calligrafia! Tutta svolazzi, una bellezza!

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  3. Civitavecchia dove è nato HERR IACOPO'? Cavolicchio.
    Thank for information: non so niente di Stendhal e non ho letto niente, a parte qualche pagina di un libricino sull'amore, probabilmente abilmente scopiazzato da moderni sociologi tipo alberoni e affini.
    Sai anche per caso da dove deriva lo pseudonimo?
    ...Che poi Le Rouge e le Noir non ce l'ho più: al castello visconteo di Pavia c'era un bookcrossing e l'ho scambiato con una vecchia e carinissima edizione di Taras Bul'ba, di Gogol. Hai presente quei libricini deliziosi con la carta velina nelle prime pagine?
    Questo Gogol ha anche le dimensioni giuste per essere portato senza ingombro nello zaino, perciò domani me lo leggerò nel pascolo di heidi. Great!

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  4. Scusa sai, ma non ti capisco: io avrei comperato Taras Bulba e mi sarei tenuta "Le Rouge et le Noir", che è un capolavoro, pari alla "Certosa di Parma".
    Di Pseudonimi ne prese diversi, non gli piaceva il suo nome evidentemente. Aveva problemi con l'amministrazione austriaca, era a Vienna, e voleva tedeschizzarsi,perché troppo ammiratore di Bonaparte, oínfatti Stendal è il nome di unas cittadina vicino a Berlino, dove nacque Wickelmann un archeologo di cui forse era amico. Ci aggiunge quell'acca prima della al per farla essere più tedesca. Maq fu espulso lo stesso nell'89 credo.
    Non gli piaceva il suo cognome e nemmeno il nome, visto che sulla tomba volle Enrico in italiano , e nemmeno Grenoble come luogo di nascita perché fece scrivere nato a Milano.
    Guarda un po' che falsificazione post mortem!

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  5. Certo che ne aveva di fantasia!
    Certo che non ho abbandonato la lettura di Stendhal: ho preso in prestito il rosso e il nero in biblioteca, e ne ho ripreso la lettura giusto oggi dopo aver terminato quella dei tre racconti di gogol (quanto è carino codesto gogol! mi mancava al completo)
    Però ... tornando al rosso e nero, c'è una cosa che mi disturba, la rivelazione della fine all'inizio. Mi toglie il gusto della sorpresa.

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  6. DIO ME NE SCAMPI E LIBERI!!!

    leggo, dal portale: Troverai la soluzione per i tuoi PROBELMI di:

    - cuore
    - sentimenti
    - relazioni con il partner
    - un'amore da conquistare


    Spiacente, anonimo cartomante, quelli sono proprio gli unici problemi che non ho, e non vorrei tosto chiamarli con mosse insensate.

    Ho un PROBELMA, che si chiama come tirare la fine del mese, ma quello sarà dura risolverlo con chiamate da 1 euro al minuto. :)

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  7. Ah ah ah ah ah!!!!!
    cuore: morbido similliquefacibile;
    sentimenti: materni et filiali con padri autentici nonché adottivi;
    relazioni con il partner: piede-ginocchio-spalla-occhio-obiettivo-foto bella;
    un amore (senza apostrofo bestiolina) da conquistare: nella foresta ci sono ancora alberi ove danzare e nidi di nottole a forse di bipedi da perquisire.
    Ma quali problemi! Incantamenti dello spirto li chiamava Boccaccio.
    Ciao, figliolina, ciao.

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  8. Si beve bene in cruccolandia, eh, paparino? ;))
    Comunque guarda che UN AMORE con l'apostrofo non l'ho scritto io, la parte in corsivo era copiata-incollata dal fantomatico sito cartologico.
    A dire la verità non l'avevo notato, mi ero fermata a PROBELMI. Due errori in tre frasi. Anonimo cartomante, offro consulenza grammaticale per l'importo di 1 euro all'errore più IVA.
    E' un affare, stacci.

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