Da piccola mi capitò di leggere, con grande piacere, il libro "alle sette del mattino il mondo è ancora in
ordine".
Dato che non lo trovo in libreria deduco che si trattò di un prestito, di sicuro non bibliotecario visto che in
quei tempi antelucani non esisteva questo servizio nei piccoli paesi.
Perlomeno, nel mio non c'era: chissà che indigestioni di libri avrei fatto se ci fosse stato, e chissà che litigate con mamma, dato che quando ero immersa nella lettura il mio apparato uditivo smetteva di funzionare e lei poteva così chiamarmi.
Però una volta ci fu un evento strordinario, nella piazza della stazione arrivò una biblioteca ambulante ... che storia! Sembra medioevo a pensarci ora!
Probabilmente il libro mi fu prestato dalla mia amica del cuore, la quale possedeva una variegata biblioteca per bambini.
La perla che le invidiavo di più era una serie di libricini che raccontavano a fumetti la storia di Donald Duck; in particolare andavo sempre a sfogliare il primo volumetto dove c'era il disegno di paperino che sbucava dall'uovo.
A confronto della mia amica io ero assai più sfortunata, il traballante scaffale del nostro tinello era pieno di tomi dai titoli inquietanti, del tipo "storia delle rivoluzioni del XX° secolo".
Dato che non lo trovo in libreria deduco che si trattò di un prestito, di sicuro non bibliotecario visto che in
quei tempi antelucani non esisteva questo servizio nei piccoli paesi.
Perlomeno, nel mio non c'era: chissà che indigestioni di libri avrei fatto se ci fosse stato, e chissà che litigate con mamma, dato che quando ero immersa nella lettura il mio apparato uditivo smetteva di funzionare e lei poteva così chiamarmi.
Però una volta ci fu un evento strordinario, nella piazza della stazione arrivò una biblioteca ambulante ... che storia! Sembra medioevo a pensarci ora!
la vignetta originale era molto più bella |
La perla che le invidiavo di più era una serie di libricini che raccontavano a fumetti la storia di Donald Duck; in particolare andavo sempre a sfogliare il primo volumetto dove c'era il disegno di paperino che sbucava dall'uovo.
è in vendita su ebay! |
Del libro "alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine ricordo quasi tutto: la trama, i personaggi, la copertina: cosa che non mi capita con libri letti pochi mesi fa.
Alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine -ma quanto è bello questo titolo? - mi è venuto in mente stamattina, con una piccola variante, cioè "alle sette del mattino il mondo è già in disordine" mentre, indovinate un po' a quale ora, ascoltavo questo dialogo tra i miei cognati:
LEI: cosa ci fa in giro un'altra gallinaaaaaa?
LUI: un'altra un corno! è ancora quella di ieri, non
lo vedi?!
LEI: e come cavolo fa a uscire?
LUI: si è accorta che c'è un buco nella rete e viene
fuori da lì
LEI: e poi dicono che le galline sono stupide!
LUI: invece sono più intelligenti di te!
Secondo me dev'essere un libro bellissimo... già la cover, cos' anni '50-'60, è meravigliosa.
RispondiEliminaAh, i casini mattutini sono tipici^^
Moz-
mai pensato di utilizzare il termine "cover" per la copertina di un libro ... sai che ti dico sei peggio del renzissimo :)
Eliminai casini mattutini, ovverossia gli scazzi del buongiorno che si vede dal mattino!
Aahah, l'ho fatto involontariamente... troppo abituato ai fumetti, e siccome hai citato anche quelli... zac! XD
EliminaMoz-
Copertina.
EliminaIl problema è che le persone non si accorgono più di parlare in inglesano.
matteissimo se ne accorge eccome, anzi lo fa apposta.
Eliminapoi va negli usa a parlare inglese senza saperlo fare.
è' un bel titolo...potevi dirci di più però:(
RispondiEliminaaspetto aggiornamenti
ehm ... il libro è ambientato in Inghilterra, e già questo butta bene;
Eliminac'è questa famiglia dove ognuno ha la sua originalità;
credo ci siano anche dei nonni portentosi.
Il protagonista è un bambino pel di carota (forse) che coltiva un'amicizia strana ....
ti basta?
buona lettura, nel caso ti fosse bastato!
grazie...non mi e' bastato, e quindi devo assolutamente cercarlo, il titolo mi intriga molto.
EliminaNon so se ci siano delle ristampe sul mercato, forse più facile trovarlo in biblioteca.
EliminaBuona lettura, poi se vuoi fammi sapere se ti è piaciuto.
Io quando ero piccolo leggevo "Il corrierino", che era il giornaletto per bambini del Corriere della Sera che usciva ogni sabato. Poi, finché non è stato vietato, "Topolino", dove ho trovato le prime storie del mio eroe preferito in assoluto, cioè Paperino. Zio Paperone è arrivato dopo la fine della guerra, prima non poteva perché era l'inno alla cupidigia americana e al dollaro.
RispondiEliminaAttualmente ogni volta che vengo in Italia leggo il mio fumetto preferito a casa di mia figlia, che li ha tutti dal primo numero in poi. Sto parlando del mitico "Diabolik" delle sorelle Giussani.
Diabolik ammazza, ruba, ma è un puro. Sta sempre insieme con Eva Kant, non l'ha mai tradita né lo farà in futuro.
Diabolik non l'ho mai letto, forse era più un fumetto maschile.
EliminaLeggevo Monello e Intrepido, che mi portava a casa papà, nella sua ventiquattore da pendolare.
Monello l'ho letto qualche volta, ma ero già grandicello. Intrepido lo leggevamo tutti a scuola, c'era chi lo portava nella cartella insieme ai libri di scuola. Ce lo passavamo di banco in banco nell'ora di religione o di scienze. Il prete dormiva mentre ci leggeva il vangelo e il professore di scienze era un timidissimo scienziato. Si chiamava Nicolosi-Roncati. Ti dice niente questo nome? Era un nipote del grande Nicolosi-Roncati che aveva scritto tutti i testi di scienze e chimica della Repubblica italiana. E noi leggevamo Intrepido alla faccia sua.
EliminaAlles um sonst. Sie hat keine Hanung wovon du redest.
EliminaDa quando ho imparato a leggere ho sempre alacremente divorato libri. Per l'infanzia, il libro "Cuore", Pinocchio, Topolino, Paperino fino ad arrivare a leggermi attentamente "La divina Commedia", tutti e cento i canti, "Orlando furioso", Iliade e Odissea e naturalmente Eneide. Poi tutti i romanzi che incontrai. Quelli russi: Guerra e pace, Delitto e castigo, Anna Karenina, I fratelli Karamazov, Le anime morte.
RispondiEliminaTornando al fumettistico avevo i primi duecentocinquantadue numeri di Linus. Non mi ricordo perché ho smesso di acquistarli. Sono ancora in una cassa giù in cantina.
Ludovico A.
Alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine, perché è in mano alle galline. Alle otto è tutto di nuovo un gran casino: è tornato in mano agli uomini.
RispondiElimina17/17R
Io qualche tempo fa ho letto "L'uomo che metteva in ordine il mondo".
RispondiEliminaEra lo stesso uomo che faceva girare le viti del mondo?
EliminaNo, quello non lo conosco.
Eliminaovvio, non era un uomo ma un uccello.
EliminaBeautiful story, thanks Silvia.
RispondiEliminaDid you read it?
EliminaL' ideale, @Silvia cara, sarebbe che in ordine il mondo lo fosse ancora ... venendo la sera !
RispondiEliminaquando arriva la sera ci si sente, se non più in ordine, almeno più calmi e rilassati ... insomma il peggio è passato, il pericolo scampato, ci si può coricare, fare l'esame di coscienza e abbandonarsi al caro amico sonno.
Eliminaalmeno, per me è così, al mattino sono scorbutica e muta, alla sera divento un poco più socievole.
> "storia delle rivoluzioni del XX° secolo"
RispondiEliminaMinchia!! (8)
letture del mì babbo.
Elimina8 nel senso di otto volte minchia o otto sono le rivoluzioni che hai contato tu?
Un'altra lettura leggera di casa mia era il mensile o forse trimestrale "il calendario del popolo".
EliminaQuand'ero in sindrome di astinenza per mancanza di libri tentavo di leggerlo, senza capirci mai un'acca.
Le galline mi sono simpatiche, ricordi di infanzia alpina, rurale, in Trentino.
RispondiElimina:)
Nelle mie "rimembranze" -scritti per non dimenticarmi di me-, li definirebbe Massimo del blog che vedi in ultima posizione nel blogroll, c'è un breve capitolo dedicato alle galline della mia infanzia.
EliminaIl mio primo libro mi fu regalato dalla maestra delle elementari di mia madre, si intitolava "Isidoro". Era un libro di fantascienza per bambini. L'avrò letto un centinaio di volte. Chissà se si trova da qualche parte, su qualche bancarella o biblioteca. Mi piacerebbe tanto rileggerlo.
RispondiEliminaChi cerca trova, o forse prova.
EliminaSai perchè rileggevamo così tanto, fino a consumare le pagine?
Perchè ne avevamo così pochi.
O no?
le galline sono solo fortunate...
RispondiEliminaPerchè?
EliminaBuon giorno ... @Silvia : sapendoti Insegnante ... penso che non ti dispiaccia vedere/ascoltare questo Maestro 'romano' ( classe '53 .... con una storia di sinistra davvero appassionante e coerente ) fervente docente, ricolmo di affetto per i suoi scolari e con una visione di Scuola Pubblica ( nella quale mi identifico completamente ) che trascende la cialtroneria di chi, politico o dirigente scolastico, sovrintende a questa istituzione che, in uno stato laico e democratico, oltrechè civile, dovrebbe essere il cardine della società !
RispondiElimina:-)))
http://youtu.be/bR_LWZ8__8g
grazie della segnalazione, me lo vedrò sicuramente, per oggi ne ho abbastanza della scuola, è stata una settimana impegnativa e assai poco gratificante :((
RispondiEliminaNe sono certo, @Silvia .... e mi piacerà conoscere il tuo parere su @Franco Lorenzoni, così come ti esorto, tempo e luogo permettendotelo, a leggere il suo libro I BAMBINI PENSANO GRANDE ( Edizione Sellero ... con una splendida sovraccopertina illustrata ), una perla autentica, capace da sola di cancellare ( e non importa se per poco ... ) le bruttezze della vita, e le innumerevoli cialtronerie di tutti quelli che ci avvelenano il vivere !
RispondiEliminaMi piace quando si proclama anti sav, contro una scuola ad alta velocità.
RispondiEliminaIo che sono slow-food, slow-drive, slow-mind, non posso che aderire all'idea di una slow-school. Nel mio insegnare "speciale" lo applico quotidianamente: qualità a scapito della quantità.
Poi mi piace quando questo (maestro?) (pedagogista?) non esalta la tecnologia: in fondo ormai i bambini imparano a usare il computer già nella culla; prima di andare a scuola sanno giocare al gioco della verdura, ma non hanno mai messo un seme nella terra. Saper usare le mani, non solo le dita del joystick, che non so nemmeno come si scrive!
Proprio questo pomeriggio mia figlia mi ha chiesto di dare un'occhiata (leggi correggere) alla sua tesi per la laurea in scienze della formazione primaria.
RispondiEliminaIl tema della tesi è l'insegnamento delle scienze.
Se trovi un Lorenzini che parla di questa didattica, fammi un fischio, può essere che le dia dei nuovi spunti. (ha scritto 14 pagine e dice che non ha più niente da dire) :))
Esattamente come mia figlia, che dopo la laurea ( ed un master europeo sull' handicap ... ), è Insegnante e coordinatrice scolastica in una scuola materna, il che mi fà capire che anche tua figlia è animata, più che di arricchirsi con la professione, da passione all' insegnamento ( difficilissimo ... a mio parere, ma splendido nelle emozioni e nella crescita del docente insieme ai bambini ) .
RispondiEliminaQuanto a @Franco Lorenzoni ( che mi emoziona ogni volta che lo sento parlare ( .... e l' altro ieri l' ho sentito a IL PANE QUOTIDIANO su RAI3 ... emozionando visibilmente, nella sua semplicità, sia la brava conduttrice @Concita De Gregorio ... sia la classe liceale ospitata in trasmissione ) .... ti mando questo link ricavato da Google ( cliccando FANCO LORENZONI BIOGRAFIA ) .... sperando ti/vi sia utile ! :-)
Franco Lorenzoni è un maestro elementare che ha scritto un appello a Marco Rossi Doria, sottosegretario all'Istruzione, anch’egli maestro elementare: i bambini tra i 3 e gli 8 anni siano liberati dalla presenza di schermi e computer, almeno nella scuola.
L’appello, pubblicato dal quotidiano “la Repubblica" lo scorso 4 dicembre 2012, è semplice e chiaro: i nostri bambini sono bombardati fin da tenera età da un diluvio tecnologico. La scuola deve affrontare la questione e reagire all’eccessiva esposizione tecnologica dei bimbi introducendo l’uso di computer e supporti informatici solo dopo gli otto anni. I bambini, scrive Lorenzoni, hanno bisogno “di sporcarsi con la terra piantando, anche in un piccolo giardino, qualche seme che non sappiamo se nascerà”.
Il testo dell’appello di Franco Lorenzoni, maestro elementare che sottoscriviamo in pieno [CLICCA QUI] .
Da Repubblica del 6 dicembre 2012 la risposta di Marco Rossi Doria: [CLICCA QUI].
Dal quotidiano la biografia di Lorenzoni: “Nato nel 1953, Lorenzoni ha fondato con altri collaboratori la [casa-laboratorio di Cenci] ad Amelia, in Umbria: un luogo di ricerca educativa ed artistica che si occupa di ecologia, intercultura e integrazione. Attivo nel [Movimento di cooperazione educativa], ha partecipato a progetti di gemellaggio e cooperazione internazionale in Guatemala, Colombia e Brasile. Con Alexander Langer, alla fine degli anni Ottanta, ha curato la sezione educativa ed artistica della fiera delle utopie concrete di Città di Castello. Negli anni Novanta ha promosso un gruppo che ha dato vita, a Palermo, a una ricerca sull'oralità che ha coinvolto decine di scuole intitolata "Arte del narrare, arte del convivere". Dal 1999 collabora con [MEMO] del comune di Modena e coordina un gruppo di insegnanti per la diffusione del cerchio narrativo nelle scuole.”
grazie delle informazioni, molto interessanti.
RispondiEliminaLa fiera delle utopie concrete mi pare un intrigante ossimoro.
Ciao, buona settimana :)
..quindi va benissimo se ti scrivo alla mia ora, quella preferita, dove nebbia e alba giocano a rimpiattino nel silenzio quasi cosmico della mia quasi campagna. Te lo confermo, è quasi tutto in ordine, e c'ho anche le galline fianco casa. Solo che c'è anche tutto un mondo oltre, che dell'alba e della nebbia non sa proprio che farsene. Dovremmo insegnarglielo noi. O almeno provarci. ;)
RispondiEliminaper me va bene, il mattino ha l'oro in bocca dice mia mamma, che alle 8.00 ha già terminato le pulizie di casa.
RispondiEliminase hai tutto in ordine, vuol dire che appartieni al genere "homo fortunatus" :)
quanto alla nebbia, a me piace.
nel dialetto brianzolo viene chiamata "scighera" .
ho notato che qui è molto diminuita come frequenza e intensità, e non so perchè.
proprio ieri la osservavo, seduta su un sasso della Grigna, una montagna ripida e ferigna
come racconta una bella canzone che il prof di musica delle magistrali ci faceva sempre cantare a cappella nell'aula di musica.
Ieri, dicevo, io e mio marito stavamo a mangiarci un panino su questo sasso grignesco col sole negli occhi, mentre le montagne di fronte a noi erano avvolte dalla nebbia che saliva silenziosa dal lago di como: il tutto dava un effetto di fascino evanescente, come il vestito "vedo non vedo" di una bella donna.
Un tale panorama, un tale "scighato" panorama non è buono per le foto, ma può essere balsamico per lo spirito.
Pensavo, sempre ieri mentre mi gustavo il momento di balsamo, che la nebbia è una nuvola gentile, che ti permette di entrarci dentro.
quel libro me lo fecero leggere a scuola, alle elementari o in prima media.... purtroppo mi è rimasto impresso solo il titolo, che della trama non ricordo nulla :D
RispondiEliminaforse che sia passato troppo tempo? :))))
RispondiElimina