domenica 4 maggio 2014

senza il suo sguardo addosso

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Strano è raccogliere il prezzemolo da lui seminato quando era ancora in vita, 
o scoprire in un angolo della dispensa l'ultimo kiwi coltivato da lui, ormai raggrinzito.  
Strano è anche pensare che la vita cambia ma l'oggetto delle  mail tra me e mia sorella sia sempre quello.

From: soror maior
To: silvia

Subject: Re: papà
Date: Sat, 19 Apr 2014 09:18:56 +0000

Semplicemente bello quello che hai scritto

Solo noi figlie e la mamma,  che gli abbiamo voluto bene, nonostante tutto, possiamo capire il vissuto che c'é in ogni riga del tuo ricordo.

Anch' io ho un mio "scusa per tutte le volte che..." " anzi ne ho piu' di uno. 

Ma so che lui mi ha scusato nel momento in cui gli ho tenuto la mano in ospedale la sera in cui é morto; mi ha detto "brava", una sola parola che aveva con sé tutto il bene di cui era capace.


E' stato il nostro momento di riconciliazione.
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Da: silvia
Inviato: sabato 19 aprile 2014 15:59
A:
soror maior
Oggetto: RE: papà

Hai proprio ragione, solo noi 5 possiamo capire
e ricordarci  il bene che è scorso a fiumi nella nostra famiglia,
bene che è stato l'unica risorsa nei tanti momenti difficili se non tragici;
speriamo non si perda ora che non c'è più il nostro collante, colui che più di ogni altro teneva all'unità di questa nostra imperfettissima famiglia.
Questa è la prima festività senza papà, sarà dura ma cercherò di reagire per mamma
divertitevi
silvia

From: soror maior
To: silvia

Subject: R: papà
Date: Wed, 30 Apr 2014 15:31:17 +0000

Ciao Silvia,

senti come si addice al nostro momento  questo passaggio del libro della Bignardi (me l’ha appena restituito la mia collega e mi ricordavo dei passaggi belli …)



“questo è la morte, oltre alla mancanza di chi non c’è piu’: è la vita, con tutti i suoi ricordi.

E amore. Tutto l’amore che chi se ne va ci ha dato, buono o cattivo che sia stato.

Per quello soffriamo tanto quando ci muoiono i genitori:sappiamo bene che nessuno ci amerà mai piu’ cosi’.

Ci piangiamo addosso, meschini.

Se muoiono di malattia è un’agonia. Se muoiono improvvisamente una sciabolata nel cuore.

Ti manca un pezzo e non ci puoi credere che potrai vivere senza il loro sguardo addosso.

Senza la possibilità di far felice qualcuno solo perchè hai telefonato, hai sorriso, hai fatto un gesto piccolo che non ti è costato niente.

Solo perché esisti.

Capisci che l’unica cosa che conta nella vita è l’amore che puoi dare a chi te lo chiede.

Che essere gentili e pazienti conviene, perché quello che non abbiamo dato pesa di piu’ di qualunque cosa possiamo aver perso:tempo, divertimento, riposo.

Ti illudi che ora che l’hai capito passerai il resto della vita ad amare gli altri.

Forse lo farai, forse no.”

  

Buona vacanza

luisa
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From: silvia
To: soror maior
Subject: RE: R: papà
Date: Sun, 4 May 2014 16:31:35 +0200
Bel brano, grazie d'avermelo fatto rileggere.
Sulla strada del ritorno in val rendena siamo entrati in un negozio di prodotti tipici, c'erano un sacco di sfiziosità che sarebbero piaciute a papà;
ed ecco che il pensiero "questo lo prendo per papà" arriva in automatico,
perchè, parafrasando Pascal, il cuore conosce pensieri che la ragione non conosce.
Buon rientro
silvia


22 commenti:

  1. Bellissimo lo scambio sororico, molto avvincente perché molto vero.
    Mi voglio soffermare solamente sull'ultimo brano. Perché è capitato anche a me, e non tanti anni fa, ma proprio alcuni mesi fa di entrare in un negozio specializzato insieme al fidanzato di mia nipote, che è un appassionato di fotografia e di vedere in esposizione un grande angolare, la passione di papà. Ho chiesto tutte le informazioni possibili al commesso che già pensava lo volessi acquistare. "È per mio padre, ho detto; ma prima devo chiedergli se gli interessa".
    Mi è venuto su senza riflettere. Kim, il mio prossimo nipote aggiunto, mi ha guardato con le sopracciglia alzate, poi ha sorriso. Lui aveva capito mentre io cominciavo a rendermi conto di quel che avevo detto.
    Tu puoi capire, e sono passati 44 anni da quando mio papà se ne è andato.

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  2. scommetto che il commesso non ha battuto ciglio perchè ti aveva scambiato per un 50 enne!
    sorry ma cosa sarebbe un prossimo nipote aggiunto? io con le parentele faccio sempre casino!

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    1. Ma che sei Maga Magò? Come hai fatto a indovinare? Per farti fare due risate ti racconto quello che mi è successo la settimana scorsa. Io ancora mi sbellico.
      Dunque noi abbiamo un prato in comune. L'Hausordnung prevede che ogni tre settimane a turno un inquilino debba curarlo, tagliando l'erba. Toccava alla famiglia Föderer. Il capofamiglia è del 1970, aprile. Ha giocato nelle giovanili di calcio insieme a mio figlio Alessandro, ma se lo vedi sembra suo padre: grigio grigissimo e spelacchiato, Bauchbier, cioè panzone per la birra che quotidianamente ingurgita, e insomma ridotto maluccio. Stava cercando di tirare su dalla cantina la mietitrice, che pesa alquanto, quando sono arrivato io con la macchina. Ho parcheggiato, poi mi sono offerto di aiutarlo al posto della moglie, che volere o volare è sempre una donna. Così stavamo tirando su questa macchina da guerra, quando la vicina della casa di fronte fa: "Mando mio figlio a darvi una mano, mi sembrate stanchi". "No Helga, risponde il panzone. ce la facciamo".
      Poi, dio sa perché se ne esce con una domandina facile facile: "Lo sai Helga che uno di noi ha 80 anni?". Lei ci guarda, lo guarda, guarda sua moglie e gli risponde: "Però te la sei presa bella giovane la sposa".
      Ho dovuto tirar su la macchina infernale da solo, perché Joseph Föderer era distrutto e senza parole, sua moglie si sganasciava dalle risate e la mia sghignazzava dal nostro balcone.
      Carina no?

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    2. Scusa: ti dovevo una spiegazione. Kim è il fidanzato e convivente di mia nipote Cristina. Stanno pianificando il matrimonio, quindi Kim diventerà automaticamente il prossimo nipote, aggiunto ai sei che già esistono. Me spiegai?

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    3. quindi sei sulla strada giusta per diventare nonno -bis!
      il che, volere o volare, è pur sempre una bella soddisfazione.
      ma scusa perchè tagliate l'erba con una mietitrice?
      vuoi dire che quando raccogliete le calle usate una mietitrebbia?

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    4. C'è ancora un po' di tempo, Silvia, ma la strada è oramai imboccata e non me ne dispiace affatto.
      Non è una mietitrice, ma dal peso nemmeno una falciatrice: è una fiocchettatrice. Noi passiamo sull'erba che viene infioccettata, poi si ripassa e si sciolgono i nodi uno per uno e si porta via l'erba stelo dopo stelo. Il lavoro in Germany è una cosa estremamente seria e complicata. Non vedi che loro mentre lavorano non parlano e non ridono mai? Perché secondo te? Mica come noi che mentre lavoriamo facciamo altre due cose e ne pensiamo come minimo altre dieci.
      Scusa: tu raccogli le calle con la mietitrice?

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  3. ..ciao Silvia, oggi ho il tempo necessario per fare zapping nel web, e tu sei stata la prima; ma come sono triste nel constatare che il post parli di una scomparsa a te molto cara; mi unisco virtualmente alle tue sensazioni interiori, anche se non potuto vivere i genitori, ma comprendo, anche dal bellissimo rapporto epistolare fra te e tua sorella, quanto sia importante e bello l'amore che tiene unita una famiglia; sì, senza amore, non avrebbe senso nulla, senza questo misterioso mondo sentimentale, l'uomo non sarebbe che un corpo inanimato dell'universo...un sincero abbraccio...tornerò a farti visita...

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  4. Torna quando e come vuoi, la porta è aperta.
    Se non sono indiscreta, cosa significa non aver potuto "vivere i genitori"?,
    Toglimi una curiosità: cos'è il dipinto che hai scelto come immagine?

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  5. Ciao Silvia, questo scambio "epistolare" racchiude tutto l'amore che tuo padre continua ad alimentare anche ora che non c'è più. E' un bellisimo e prezioso lascito.
    Un abbraccio
    Xavier

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    1. Eredità d'affetti?
      Grazie delle belle parole, great Xavier.
      Abbraccio di ritorno, modalità boomerang :)

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  6. Debbo dire che leggendo capisco quanto un padre possa lasciare in amore, vita, diritti e doveri.
    Un pò mi sono commosso, ripensando al mio di padre. Con lui ho sempre avuto un rapporto conflittuale dovuto alla mancanza di mia madre morta quando ero piccolo e alla sua costante lontananza. Poi negli ultimi anni la malattia ci ha riavvicinati e abbiamo passato i sette anni più belli delle nostre vite. Proprio come dice la Bignardi "Capisci che l’unica cosa che conta nella vita è l’amore che puoi dare a chi te lo chiede".
    Una buona domenica a te e alla tua Vera famiglia ^__^
    Paolo

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  7. Può sembrare paradossale, ma credo che più un rapporto genitoriale è stato conflittuale più faticoso è accettarne la perdita: rimangono parole non dette, parole dette male, cose non capite, ostilità, brutti ricordi e tutti i sensi di colpa che ne conseguono.
    Anche per me come per te questi ultimi anni sono stati una sorta di riscatto di altri periodi, come se il nostro rapporto si fosse ricucito solo nel momento in cui lui si è ammalato e ha avuto bisogno di noi.
    Allora abbiamo cominciato a provarne compassione, a cercare di proteggerlo anche da se stesso. Sono dinamiche difficili da spiegare, devo ancora capirle io.
    Ad ogni buon conto: grazie della visita, a presto.

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  8. Ciao, ti capisco;
    pensa che il 19 marzo mi è venuto automatico inviargli un sms di auguri...
    e pensare che tra qualche giorno sarà già un anno che non c'è più...
    un saluto.

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  9. Il 19 marzo al timbro in uscita dal lavoro i colleghi parlavano della telefonata, dell'esse emme esse, del regalo che avevano già comprato o dimenticato di comprare; qualcuno aveva in mano una torta o un pacchetto di biscotti fatti nel laboratorio di pasticceria.
    Beati voi che un papà ce l'avete ancora, ho commentato.
    So che è stato giusto così, che lui non avrebbe accettato un ulteriore peggioramento delle sue già pessime condizioni di salute, che mia mamma non ce la faceva più e via dicendo ...
    ma mi manca tanto!
    E' stato lui a farmi nascere, era lui il mio imprinting!

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    1. Che meravigliose parole per un padre. Un grandissimo sentimento il tuo. Un uomo fortunato tuo padre -scusa ma parlo da padre- ad avere una figlia come te. Vorrei che tu fossi mia figlia e potresti esserlo: Monica è del 64.

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  10. Si, fortunato soprattutto ad aver incontrato quella brava donna di mia madre, che gli ha riscattato un'infanzia infelice.
    Scusa il ritardo della risposta, a presto.

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  11. Il cuore è quello che conta .Ciao

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  12. Un cuore dolente: quello che nel momento della contrazione stringe troppo e in quello dell' espansione pare voler evadere dalla prigione della gabbia toracica.
    Hai chiuso baracca e burattini?
    Why?

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  13. tutto il mio affetto e la mia condivisione, marina

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  14. sono rientrato nel tuo blog, e vedo che è sempre presente il ricordo, il bel ricordo di tuo papà. e mi pare giustissimo. io ogni volta che il telefono mi suona dopo le dieci di sera sono terrorizzato

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  15. L'angoscia dello squillo, non solo notturno, è un'emozione che mi ha accompagnato in questi suoi ultimi anni di vita, un tempo che quando l' ho vissuto mi è sembrato lungo ma ora mi appare troppo troppo breve.
    Se puoi stai vicino ai tuoi vecchi, quando non ci saranno più ti sentirai un vascello senza ancora in balia del nulla

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Parla! Adesso o mai più!