domenica 27 settembre 2009

It’s hard to get by just upon a smile


Next week I’ll fly to London, from Tuesday to Thursday. It's a present by my sister.
Ehm… volevo postare tutto in English, ma ho cambiato idea dopo essermi incasinata con le parole “martedì” e “giovedì”, che, cavolo, sono assurdamente simili. Non vedo l’ora di sentire parlare in questa lingua, sarà come ascoltare musica. Non per niente, quando ti metti a tradurre alcune frasi di canzoni anglosassoni , esse perdono tutta la loro intrinseca poesia. (vedi frasi in blu, nel testo di questa canzone amatissima dalla scrivente)
La prima e unica volta che sono salita su un aereo risale a un quarto di secolo fa (cielo, ‘se sono vecchia). Allora ero una ignara pisquella, adesso non so cosa sono e nemmeno se avrò paura. Però, mi chiedo: dovesse il velivolo mettersi in testa di precipitare, le mie ultime parole saranno “God save me, and fuck the queen” oppure il leopardiano “d’ogni dolor morte risana” ? E, soprattutto, come farò a farvi sapere quale opzione avrò scelto?

P.S. Mi viene in mente Robin Williams (mi pare fosse lui) che nella scena di non so quale film, colto da panico di volo, risponde a chi tenta di rassicurarlo che, se non è il suo momento, non succederà niente: “… E se fosse il momento del pilota?”

WILD WORD - CAT STEVENS
Now that I’ve lost everything to you
You say you wanna start something new
And it’s breakin’ my heart you’re leavin’
Baby, I’m grievin’
But if you wanna leave, take good care
Hope you have a lot of nice things to wear
But then a lot of nice things turn bad out there
Oh, baby, baby, it’s a wild world
It’s hard to get by just upon a smile
Oh, baby, baby, it’s a wild world
and I’ll always remember you like a child, girl
You know I’ve seen a lot of what the world can do
And it’s breakin’ my heart in two
Because I never wanna see you sad, girl
Don’t be a bad girl
But if you wanna leave, take good care
Hope you make a lot of nice friends out there
But just remember there’s a lot of bad and beware
Baby, I love you
But if you wanna leave, take good care
Hope you make a lot of nice friends out there
But just remember there’s a lot of bad and beware

sabato 26 settembre 2009

Effetto Severgnini


Quando (molto raramente) Severgnini ti pubblica una lettera, l’indirizzo mail reso pubblico crea un effetto postino: ti arrivano le mail più disparate, dallo sclerato che ti insulta all’estimatore che ti esalta. Può succedere che le lettere più divertenti siano proprio quelle di dissenso: spesso per l’assurdità dei contenuti o l’inutilità dell’aggressività, a volte invece perché interlocutorie, ironiche e intelligenti. Insomma, le persone che non hanno le nostre idee politiche non sono sempre dei cretini, coglioni, farabutti … come ci vogliono far credere i nostri politici di professione.
Nella mia lettera pubblicata about Berlusconi Superman scrivevo che dopo aver sentito alla radio questa sparata del P.d.C. , avevo urlato dal finestrino dell’auto: “C…o, è superman!!!”
La mail boomerang più simpatica è stata quella di un mio omonimo di cognome: “Meno male che non siamo parenti….Ca….o , cambia pusher!” che è meglio…”
PS. Ho anche tirato giù il finestrino della macchina mentre te lo dicevo…ok?

Forte, no?
Dopo qualche stoccata di fioretto io e il mio “nemico” politico abbiamo deposto le armi (per modo di dire, sono sempre lì pronte) e ora ci scriviamo opinioni contrastanti riuscendo anche, a trovare, ogni tanto, senza sforzo, delle cose sulle quali concordiamo. E’ stimolante parlare con una persona che non ti dà ragione su tutto. E poi mi ha mandato una frase, di una canzone di Bruce, che “spacca”. Insomma, anche il nemico ha un’anima.
Mi chiedo se sia così difficile fare questa cosa ad alti livelli, nella politica vera. Possibile che sia sempre d’obbligo essere contro l’avversario? Ascolto raramente i politici, ma quando lo faccio mi addormento dopo poche battute, perché mi annoiano all’ennesima potenza. Mi sembra che ragionino per compartimenti stagni, e mai una volta che riescano a uscire dal proprio orticello, parlare facendo a meno degli slogan, ascoltare l’altro, ammettere i propri errori, cercare un punto di contatto con l’antagonista.
Dovrebbero andare a lezioni di fioretto, prima di sedere in Parlamento. Imparare a usare armi flessibili, toccare di punta: gareggiare con un certo stile, insomma. E poi essere sanzionati tutte le volte che colpiscono l’avversario senza rispettare le regole. E invece, menano fendenti alla cieca, e noi cittadini lì a guardare quell’ ”INUTILE ROTEAR DI SCIMITARRE”, come Napolitano, in una felicissima espressione, ha definito l’agitarsi sconclusionato del capopopolo di turno.
Piuttosto che continuare a vedere gladiatori nell’arena, proporrei un referendum: il ritorno alla monarchia, con Napolitano come Re.

mercoledì 23 settembre 2009

Se questo è il progresso

Poco tempo fa ho letto su "merate on line" questa bella lettera. Spero che l'autore, che si firma solo con le iniziali, abbia piacere che essa sia postata.

Fermate il mondo, voglio scendere

Ogni giorno circa 150 mila pulcini maschi, siccome non faranno uova e per i polli del supermercato bastano le femmine, vengono triturati vivi nel solo stabilimento della Hy-Line International a Spencer in Iowa. È quanto denuncia «Mercy for Animals» (Pietà per gli animali), un gruppo animalista che ha lanciato su Youtube un video impressionante in cui si possono seguire le poche ore di vita di questi pulcini. Il filmato (vedi link) mostra questi teneri batuffoli di pelo quando nascono, schiudendo il loro uovo, poi passano su un bancone dove alcuni operai individuano il loro sesso: i maschi vengono buttati su un altro nastro che li scarica in una coclea, cioè una grossa vite elicoidale che ruota in un cilindro, la quale infine li getta in un vero e proprio tritacarne dove vengono stritolati ancora vivi. Gli animalisti, nel loro sito, ricordano ogni anno più di 30 milioni di pulcini maschi vengono eliminati in questo modo dallo stabilimento di Spencer. Siccome anche questo orrore è conseguenza del cosiddetto progresso, dedico il filmato agli amanti del progresso, a chi è favorevole alle trivelle del petrolio nella valle del Curone perchè "crede nel progresso", a chi si chiede se è peggio l`odore del petrolio o quello della stalla, a chi pensa che la nuova Esselunga di Calco "porterà standard di vita più elevati" (!), al briviese che ci ricorda che le campane "danno solo fastidio". Certo, come danno fastidio i cigni nei laghetti, i fiori nei prati, le rondini nel cielo. A quelli che non sanno che per soddisfare la domanda crescente - è il progresso, bellezza - di patè d`oca esso viene prodotto ingozzando le oche fino a 8 volte al giorno con un tubo di ferro ficcato in gola per ottenere un fegato grosso 10 volte la dimensione normale (link). Pratica questa che ricorda il water boarding degli interrogatori, tortura gli animali e li porta ad una morte prematura. A quelli che non sanno che ogni anno nel mondo si producono 100 milioni di tonnellate di plastica di cui solo il 3% viene riciclato e che impiegano 200 anni per decomporsi. Che nel mezzo dell`Oceano Pacifico galleggia un`enorme isola artificiale del diametro di 2.500 km e profonda 30 metri dove si raccoglie tutta la plastica che non viene riciclata, va a finire in mare e poi viene raccolta dalle correnti marine, come in un gorgo, in questa zona dell`oceano. Che i micro pezzi di plastica di cui è composta questa poltiglia finiscono nello stomaco dei pesci, i quali poi finiscono sulle nostre tavole. Come in una pena del contrappasso, mangiamo ciò che buttiamo allegramente nella pattumiera. Che mezzo secolo fa un padre poteva col suo solo lavoro formare una famiglia e mantenere sei figli, mentre oggi due ragazzi che lavorano, anche a tempo indeterminato (il che è un terno al lotto) a 800 euro non riescono neanche a sposarsi. Poi parlano di denatalità e del generale disimpegno della gioventù. Quando non si possono fare progetti di vita, la prima cosa che scappa è la voglia di fare. Se questo è il progresso, fermate il mondo, voglio scendere. La mia banca è differente.

L.C.

http://www.youtube.com/watch?v=JJ--faib7to
http://www.youtube.com/watch?v=0C0QgfJ484I

Grazie, elleci, anche se non mi leggerai. Tu non sai chi sono io e io non so chi sei tu, ma la tua è una bellissima lettera. Io però i filmati non li ho visti, e almeno per il momento non li voglio vedere (sono già abbastanza giù di corda così)
(e dire che c'è gente che, con tutti i problemi evidenti che ci sono in questo mondo, pensa di fondare un comitato per dare il Nobel a Berlusconi!!! Ci sarà mai fine al peggio?)

martedì 22 settembre 2009

il ballo degli stupidi

Non sono una patita dell'Unità anche perchè leggo i quotidiani solo saltuariamente, ma devo dire che spesso la prima pagina mi colpisce positivamente (Ricordate, la compro tutti i santi giorni per il mio papi) Sarà stata la Concita, a fare il salto di qualità?(anche per il formato: ma perchè gli altri non lo capiscono, che le lenzuola sono difficili da leggere in auto, sul treno, e perfino sul letto matrimoniale?)
Ennesimo appello per l'ambiente, che per l'ennesima volta resterà inascoltato. A volte penso che finiremo come quelli che ballavano, nel titanic, mentre il transatlantico affondava.Quello che mi fa rabbia è che continuiamo a fare finta di niente, anzi, più qualcuno tenta di parlarci di iceberg più noi alziamo la musica per non sentire. Si faranno summit, convegni, vertici, film, e tanti bla bla bla, e poi ci sarà sempre un fottuto comandante che spergiurerà che è tutto sotto controllo e annuncerà: riprendano le danze! (E noi balleremo, stupidi come siamo)

P.S. Questa settimana posterò su questi temi. Ho "nel cassetto" una bellissima lettera di un certo L.C. pubblicata da merate on line e un mio scritto "inedito" del periodo "pozzi"

domenica 20 settembre 2009

come una candela

Entro in chiesa, stamattina, e come al solito scelgo le due sedie vicino alle candele. Amo questi vecchi trabiccoli di ferro con le candele vere, di cera, inserite nelle mollette, candele che liquefacendosi sporcano, che muoiono, che devono essere sostituite, insomma, che danno da fare. Sempre più spesso nelle chiese le candele vere sono sostituite da quelle elettriche, brutte come tutte le cose finte: però non si consumano, non perdono la cera, non danno da fare. Mentre Don Giorgio dice che parlare di incarnazione di Gesù vuol dire parlare degli operai che perdono il lavoro, della giustizia, dell'ambiente, osservo le candele vere. Bianche, lucide, filiformi, quasi anoressiche, più belle di ogni imitazione (candele colorate, candele decorate, candele profumate, mangiafumo, antizanzare, candele regali di Natale.. )
Le candele sono una diversa dall’altra. Alte, basse, a metà, dritte, storte, sporche, pulite, giovani, vecchie, in disfacimento. Alcune hanno un qualche difetto di tiraggio e la cera invece che scorrere via e cadere nel vassoio sottostante si appiccica addosso, formando una antiestetica escrescenza, come quegli alberi affetti da tumore. Altre invece si sciolgono dignitosamente. E mentre Don Giorgio dice che il profeta è un uomo condannato alla solitudine, penso che la candela è come il corpo di un uomo, e che una candela spenta non ha nessun senso: è la fiamma, quello che conta. La fiamma della candela come l’anima nel corpo di un uomo. (Esistono uomini senz’anima? E cos’è, poi, questa benedetta anima? ) E mentre Don Giorgio inizia a scaldarsi, alzare la voce, esagerare (“… la gente non presta ascolto al profeta perché alla gente piace farsi sodomizzare , lo sapete cosa vuol dire sodomizzare? Andate a cercarlo sul vocabolario!!!) penso che le fiamme sono anche loro una diversa dall’altra. Fiamme forti e decise, elevate al cielo, fiamme dritte e vivaci, fiamme deboli, quasi spente, fiamme che si piegano a ogni sospiro e fiamme che resistono, fiamme che bruciano forte e fiamme che bruciano lentamente. Don Giorgio termina l’omelia informando i fedeli che la Curia gli ha fatto togliere un articolo dal sito, che Feltri gli ha dedicato la prima pagina, che stanno privatizzando l’acqua, che lui se ne frega di denunce e querele. Mi accorgo che la candela che all’inizio della funzione era la più alta, dritta e bella, si è paurosamente inclinata ad angolo retto, senza che me ne accorgessi. Deve essere successo quando il Don ha straparlato, definendo mercenari i soldati morti in Afghanistan. Non vedo l’ora che finisca Messa per raddrizzare quella povera candela.
E mentre ricevo la benedizione, arrivo alla conclusione che le candele dotate di fiamma più viva si consumano prima delle altre.

mercoledì 16 settembre 2009

quante bugie

Settimana scorsa Severgnini ha pubblicato questa lettera, intrisa di verità:

martedì 15 settembre 2009

Lucio non può essere qui

Ieri mattina mi sono fermata al cimitero dove è sepolto Lucio Battisti. Ci passo quasi ogni mattina, e non l'avevo mai fatto. L'aria intrisa di pioggia era adatta al luogo e al momento. Ho chiesto a una signora dove fosse la tomba del musicista, me l'ha indicata, era proprio di fianco a noi, sul lato delle cappelle: un parallelepipedo grigio, orribile. Ho chiesto conferma, quasi incredula.. Quella? ... Che brutta, volevo aggiungere, ma mi è sembrato irrispettoso, quindi mi sono limitata a ringraziare e mi sono avvicinata. Un annaffiatoio di plastica verde riempito di fiori sgualciti dall'umidità sostava sulla soglia, insieme a me. Una porta a vetri fumosi mostrava l'interno, ma si vedevano solo fogli bagnati e disordinati sparsi sul pavimento. Mi è sembrata una discarica. Povero Lucio, dove ti hanno messo? Non sono riusita nemmeno a dire una preghiera. Avrei dovuto continuare a passare,ignara, e immaginarlo sepolto in un'aiuola colorata, bella come quelle che ci sono nei cimiteri del nord.

la canzone di stasera: http://www.youtube.com/watch?v=QmNGVdVsZsM

venerdì 11 settembre 2009

alla prima comparsa dei sintomi

Aiutatemi ! Oltre alla depressione che ho in comune con voi amici blogghisti mi è comparso un altro sintomo psicopatologico, il masochismo. L’avevo predetto, in un post, che le persone con un po’ di sale in zucca ne sarebbero uscite pazze. E dire che proprio in seguito alla nausea provocatami da quel post mi ero ripromessa di allontanarmi da certi temi … ma cosa ci posso fare, lui mi provoca! Stasera ho chiesto a google se sapeva qualcosa della zia sfigata del berlu e mi sono sciroppata lo show pazzesco che ieri avevo intravisto su sky …. Mia figlia mi parlava della soddisfazione per aver passato il test di ammissione all’università e io … ascoltavo quel demente, vi rendete conto? (alla fine lei , disperata, ha chiamato la croce bianca)
Lo ascoltavo mentre le sensazioni più sgradevoli mi sommergevano come sabbie mobili: compatimento, incredulità , inquietudine, rabbia … e sopra a tutto , come una glassa, un grande disgusto.
COMPATIMENTO: perché deve sempre buttarla sul ridere (ma poi, che ridere!!! Quelli che ridono sono pagati?) e tentare di ridicolizzare il giornalista che gli fa la domanda, quando l’unico RIDICOLO è lui?
INCREDULITA’: come è possibile che nessuno si accorga che è PASSATO FUORI? Che tutti facciano finta di niente, come si fa con lo zio eccentrico e mezzo pazzo invitato in famiglia per le festività natalizie?
INQUIETUDINE: ci mancava solo la zia che parla con lo specchio, come la matrigna di Biancaneve, come Narciso che si specchia nell’acqua, come Dorian Gray col suo ritratto, come il nipote che se la canta e se la suona: LUI E’ IL PIU’ GRANDE PREMIER DELLA STORIA D’ITALIA. (quando l’ha sentito, mio nipote neonato ha smesso per un attimo di tettare e ha detto le sue prime parole: “per fortuna non ho conosciuto gli altri”) Ah, ecco, con la storia della zia si spiega tutto: la megalomania patologica è di origine ereditaria. Non si può curare.
RABBIA: diamine, lui vuole mangiare solo davanti a donne belle, altrimenti gli si guasta l’appetito! Prima di cena gli portano un menu con una lista di femmine e lui le sceglie con cura (come fa il mio amico Alberto quando compra le vacche): quelle passabili vadano a farsi un ritocco e poi ripassino, quelle mediocri le regala, generoso com’è, a quei poveracci della sinistra, quelle brutte si nascondano in cucina, a fare le sguattere . perché chissà quante sguattere dovranno farsi il c..o, in quelle feste del c…o
DISGUSTO: Vorrei dirgli a quattr’occhi: “Ma chi ti credi di essere? Ti sei guardato allo specchio? Si? Bè, allora cambialo. Se è ancora quello della zia, ha diritto di andare in pensione, riposarsi dalle fatiche. Sei brutto, basso, tozzo, rifatto come un lesso avanzato, patetico, vecchio, ridicolo ... non sai, povero babbeo, che le tue “conquiste”, quando vengono a letto con te, non pagate da te ma da altri, abbassano la tapparella, spengono la luce e immaginano di essere con George Clooney?”

giovedì 3 settembre 2009

c....o, è superman!


Sono ferma al semaforo quando arriva, dalla radio, la voce melliflua del Presidente del Consiglio: solitamente il suono di quella voce mi attiva il riflesso condizionato di cambiare stazione, ma in questo momento ho una mano sul volante e con l’altra sto abbassando il finestrino. “IO SONO SUPERMAN!!” …
La mia reazione è quella di aprire la bocca ed espellere qualcosa, come si fa quando si viene colti da una notizia bomba mentre si ha dell’acqua in bocca … non la si sputa? Solo che io non ho niente, in bocca, e mi trovo a urlare, dal finestrino, a mò di megafono: “Ca..o, E’ SUPERMAN!!!”
Peccato che piove e gli altri automobilisti hanno i finestrini chiusi, perché la notizia è proprio di quelle da urlare a squarciagola: con quella insostituibile parolaccia usata a mò di avverbio, però, altrimenti il mio proclama perde tutto il senso. (“Perbacco, è superman!” non sarebbe minimamente la stessa cosa)
In realtà, che avesse i superpoteri ce ne eravamo già accorti: come avrebbe potuto, altrimenti, rimanere in politica tutti questi anni, sulla cresta dell’onda, e ottenere un consenso direttamente proporzionale alla quantità di cavolate che ha fatto, detto, legiferato? E’ veramente inspiegabile.
Poi google mi ha chiarito il motivo di questo paragone: il Presidente degli Stati Uniti è il protagonista di un filmato che lo paragona all’eroe mascherato. Lui non può essere da meno, essendo evidentemente superiore (non ricordate quando, al momento dell’elezione, gli ha detto che avrebbe potuto dargli tanti bei consigli?) (e Obama ha risposto: “no, you can’t”)
… Su, forza, fategli ‘sto you tube anche a lui. Bisognerà solo ritoccare un po’ la silhouette in volo, che volete che sia.