mercoledì 27 aprile 2011

HELP! un raggio di sole illumina la polvere della cassapanca!

Qualche tempo fa mia sorella mi disse che aveva letto un'intervista di una donna manager, la quale sosteneva l'effetto rilassante del fare le pulizie. 

lunedì 25 aprile 2011

lo stiamo perdendo

il 12 aprile 2011 albert74 scrive: 
la propaganda sovietica e antigovernativa sia italiana che giapponese vogliono far apparire questo un incidente grave. Nella realtà siamo ad un livello 3 scarso.
Il nucleare è sicuro.


Qualche anima pia  chiami l'ambulanza per questo albert 74.

sabato 23 aprile 2011

SUL FIUME SCORRONO LE STORIE

Prima della costruzione del Ponte di Brivio le due sponde del fiume erano collegate tra loro dal porto natante, un traghetto che portava un notevole reddito alle casse del comune.
La costruzione del Ponte, iniziata nel 1911 e terminata nel 1917, costò al Demanio statale 600.000 lire. Il vecchio traghetto fu quindi smantellato.

Il fiume porta tante storie………
I vecchi di allora raccontavano che quando terminò la costruzione del ponte  tre giovani del paese lo percorsero baldanzosi, mentre dalla parte opposta si avvicinava un giovane bergamasco; i briviesi presero a rincorrerlo e a  schernirlo con una frase di cui non conosco il significato ma che certamente doveva essere offensiva: “El va el birocc..” Vennero alle mani, erano tre contro uno, ma il bergamasco era armato di "rampinett" (falcetto) e con un sol colpo tagliò la pancia a uno dei tre ragazzi, ferendolo a morte. 
Al processo fu assolto per legittima difesa. 
Questo allora succedeva.

Molti poveri andavano a togliersi la  vita al fiume.
Antonio non era sposato e lavorava alle dipendenze del fratello, che era il proprietario di  un’osteria che esiste tuttora .
Commerciava maiali andando a comprarli in Toscana e rivendendoli ai contadini della Brianza. 
Una sera,  stanco dopo una giornata di lavoro, se ne andava col suo  biroccio lungo la discesa della Sosta; a un certo punto disse al suo cavallo bianco: “Andiamo ad annegare tutti e due”, e lo guidava verso le acque profonde del fiume. 
Quando il cavallo toccò l’acqua, fece segno di no con la testa, e  il birocciaio tornò indietro. 
Chi prese la decisione, se lui o il cavallo, questo non lo so, ma una cosa è certa: a me lo disse! 
Antonio diceva di essere amico della Madonna ma non del Signore, e di desiderare solo due cose: la salute e le scarpe lucide.

Questo racconto conferma il fatto che i poveri disperati, quando non riuscivano più a tollerare una vita di stenti, dicevano: “Nem a negà” (andiamo ad annegare).
La maggioranza di coloro che si suicidavano erano bergamaschi.
L’episodio a cui io assistetti personalmente accadde un pomeriggio: tutti urlavano: “El nega, el nega!” (Annega, annega!) ma nessuno si muoveva; mio nonno andò sulla riva del fiume e con l’aiuto della  figlia Cecilia tirò fuori un giovane dall’acqua, poi portò il suo tavolo di cucina nel portico e vi adagiò il povero ragazzo, e su quel tavolo vi rimase due giorni. Venne a trovarlo un suo amico che gli disse: “Dai Giuani che te ghe la fe e duman vem a mangia pulenta e usei a la Marea” (Dai Giovanni che ce la fai e domani andiamo a mangiare polenta e uccelli dalla Maria) .
Invece non ce la fece e morì su quel tavolo; lo portarono via .
Ma quel posto era vicinissimo al gabinetto e per me di sera era un terrore andarci perché me lo vedevo sempre davanti .
Mio nonno non ricordava o non voleva ricordare quanti ne salvò o ripescò .


dal libro "il mirabello", di mio padre

mercoledì 20 aprile 2011

pronto buongiorno è la sveglia



Pronto buongiorno è la sveglia ... ma di muoversi manca la voglia ... che bello l'incipit di questa vecchia  canzone dei Pooh! Dovrei metterla come suoneria rompisonno.
Nel caffelatte c'è un caffè troppo forte, ma me lo tengo per me se no mio marito dice che non mi va mai bene niente.
Faccio da taxi direzione-stazione  a figlio e marito  diretti rispettivamente verso la grande e  la piccola metropoli.
Zitti, stanno parlando di Vittorio.
Prima di partire  per il mio travaglio usato (anche Leopardi non scherzava, era anche meglio dei Pooh) mi porto avanti per il pranzo e la cena: tolgo dal congelatore due panetti di pasta di pane,  un vasetto di pesto fatto con le mie manine col basilico coltivato dalle mie manine, un pacchetto di spinaci cresciuti in serra da non so chi e confezionati da Orogel.
Hanno scoperto chi è l'ignorante  che ha scritto bianco su rosso che i magistrati sono dei terroristi. E' un candidato alle amministrative di Milano: sarà eletto di sicuro, perchè di questi tempi l'ignoranza va forte.
Faccio cuocere gli spinaci e memorizzo di fermarmi a comprare la ricotta per la torta salata.
Mi cambio, perchè ho scorto una macchia sui pantaloni, li insapono strofino la macchia sciacquo e stendo.
Decido si sostituire il twin set di lana con  una camicia  a maniche lunghe, ci infilo sopra il maglioncino a maniche corte, lo specchio mi dice che è un abbinamento quanto mai originale, quasi un azzardo ... CAMBIATI.  Non trovo i pantaloni neri a sigaretta, ma forse è meglio così perchè dovrei metterli senza calze, e ho già una raffreddatura coi fiocchi.
Al posto di quelli a sigaretta trovo quelli neri di velluto, che  stanno bene  con gli stivali ma mi fa caldo solo il pensiero: opto per le scarpe marroni, ma così si vedono le calze a rigoni orizzontali! Cerco un paio di gambaletti neri ma mi accorgo che il destro è liso, un rammendo al volo forse ci sta ... se solo riuscissi a infilare l'ago ...UHHHHH!Sono diventata ANCHE presbite!
Al termine della vestizione c'è il letto non solo ancora sfatto, ma pieno di vestiti rifiutati dalla prova specchio e ammucchiati alla rinfusa.
Passo il filo interdentale, sputo sangue, sciacquo il lavabo, faccio un colluttorio, sputo il colluttorio, metto gli spazzolini da denti a testa in giù in quello che avanza, perchè odio lo spreco.
Torno in camera a riordinare il rinfuso e faccio il letto, perchè non mi piace uscire di casa col letto sfatto. (Se morissi per strada?)
Avrò spento gli spinaci?
Apparecchio per il pranzo, preparo sul fornello la pentola per gli spaghetti. Anzi, per le trofie, perchè li ho scovati scaduti, e odio lo ....
Oltre alla ricotta comprerò dell'insalata.
Segno su un' agenda il numero di telefono dell'otorino, (ma perchè proprio adesso, che non è il momento?) e questo atto inutile mi fa partire tre muniti dopo le 8.30. Errore madornale.
Sulla strada tutta a curve trovo davanti un trattore che mi mette il cuore in pace. Timbrerò rosso, è matematico.
Oggi c'è la messa di Pasqua, quindi non devo portare i miei quattro allievi a tirocinio, ma  la celebrazione non dura tre ore, quindi le due ore restanti faremo matematica, e li avevo già avvisati, ma uno non ha portato il quaderno perchè l'altro non glielo ha detto. Rimprovero l'altro, che mi dà una giustificazione talmente assurda che manco me la ricordo più.
Prima di andare in chiesa passiamo in direzione a prendere l'ulivo, dico ai miei quattro prendete un ramo anche per me, ma uno è sordo forte, uno è meno sordo ma sempre sordo è, il terzo  se ne frega e il quarto è innamorato perso. In chiesa, il prete dice di sventolare i rami e il  meno sordo  mi chiede perchè non ho l'ulivo.
Nelle due ore di matematica che seguono dico ai due sordi -che sono della stessa classe- di finire i compiti di matematica insieme, ma  preferiscono fare  gli esercizi sui numeri relativi ognuno per conto proprio.
Uscita da scuola riesco a trovare un parrucchiere che fa orario continuato e mi infilo nell'unico buco  che è rimasto, sperando non mi chieda quando ho fatto l'ultimo taglio (i parrucchieri  come i confessori!).
Sulla strada di casa  mi fermo a fare la spesa, mentre peso le zucchine mi telefona mia figlia, dove sei finita, è sull'incazzato perchè non l'ho avvisata ed era preoccupata, ma secondo me semplicemente non ha nessuna voglia di preparare il pranzo. Quando arrivo a casa, mi chiede ma da che  parrucchiere sei andata, girati, perchè te li ha gonfiati, fanno cagare. A me sembrava di stare bene, ma forse era lo specchio del negozio. Daphne si lamenta di avere l'orecchio tappato e gli svarioni, ma piuttosto che mettersi ai formnelli va a prendere il fratello alla stazione.
Preparo trofie al pesto, zucchine insalata e crescenza. Mentre finalmente siamo a tavola  dice di essere innamorata del vecchietto che sabato all'uni ha condotto  il laboratorio di musica (il vecchietto ha la mia età, vero?) mentre  mio figlio ci chiede avete sentito che hanno arrestato quel pedofilo che erano anni che sospettavamo che lo fosse?
(Chi, quello che aveva organizzato un capodanno per voi ragazzi e tu e volevi fermarti a dormire e io invece ero venuta a prenderti?)
Dopo pranzo decido di portarmi  avanti con la cena, così non ci penso più.
Vorrei ascoltare la radio o un CD, ma mia figlia sta scrivendo una relazione del laboratorio da spedire via mail al vecchietto.  Mi chiede come posso dire questo come posso dire quello. L'impasto è troppo abbondante per la torta, perchè insieme agli spinaci ho tritato le zucchine avanzate a pranzo (perchè odio ... ) quindi preparo anche delle polpette verdi aggiungendo pangrattato all'impasto della torta salata.
Uno dei due panetti di pasta di pane risulta  troppo largo per la teglia, ne taglio un lembo e diventa una pizzetta. Quando  lavo i piatti e riordino la cucina, sono le 16.30. Pulendo il frigorifero, mi accorgo di aver comprato le zucchine non ricordandomi che ne avevo già a iosa ... decido di fare una grande padellata di zucchine trifolate al pomodoro, perchè ....

domenica 17 aprile 2011

l'orgoglio di una mamma

Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli imprescindibili.” Bertolt Brech

martedì 12 aprile 2011

appunti di fisica

2 aprile 1980

A dire la verità non sono convinta di niente.
Vorrei sapere come si fa a stare attenti alle spiegazioni di aritmetica razionale se si considera la questione pura speculazione inutile e vuota, il professore in fondo in fondo un pivello, le parole che gli escono dalla bocca strani arabismi incomprensibili, le scritte alla lavagna formiche bianche gigantesche ... troppo giganti per essere guardate, fagocitate e digerite.
Siamo in aula di fisica a guardare un filmetto porno sui fotoni. Sarebbe il pane del bidello Giancarlo, un filmetto porno.
Vedi? Avevo cominciato a seguire, ma intorno a me c'erano: Iride che faceva casino, Bago che guardava i modelli di giacche da fare in vacanza, Anna che lanciava uno sguardo fulminante a Iride solo per aver detto che dire dieci per 5 meno amper è una cosa assurda, e cos'è l'amperometro?
Io dico state zitte che sto seguendo ma nessuno mi crede, e poi la segretaria gracchia all'altoparlante ma Giancarlo non stoppa il filmino e dice che saranno gli auguri di buona Pasqua, e noi protestiamo che se invece c'è una bomba tutti escono e noi rimaniami qua come allocchi a guardare i fotoni ... e moriremo in modo stupido per non aver ascoltato il comunicato della segreteria e non aver costretto il tecnico così ligio al dovere a spegnere il suo stupido proiettore.
Creperemo in un sole falso e una luce che uccide (no, forse quella è la bomba atomica), in ogni caso moriremo e allora altro che intensità della luce, elettroni e millesimi di secondo... saranno millesimi di eternità pazzescamente eterna, di nulla circondata e di nulla costruita, altro che filmetti e Giancarlo maniaco sessuale, altro che Beppe che conclude: "Vi è piaciuto, ragazze?"
"Sì, è molto bello"
Ma si sa che il bello è relativo.
Più niente sarà bello, nel nulla eterno, perchè niente ci sarà.
Tutto sarà bello nell'attimo in cui il nostro corpo scoppierà e capiremo solo in quel secondo che tutto è bello fin quando c'è, tutto tranne l'attimo che dà l'addio alla vita. La nostalgia improvvisa e inutile di tutto.
Inizia un altro film, si intitola l'energia interna degli atomi.
Eccitante, dice Lucy.

giovedì 7 aprile 2011

i like, i don't like

Mi piacciono le domande infantili, le risposte sincere, gli sguardi franchi, le persone dirette,  i  cibi genuini.
Mi piacciono i sentimenti grezzi, ripuliti da ogni orpello.  Mi piace la prosa chiara, la poesia breve, le parole antiche, la musica leggera, il minestrone del Claudio, il sugo di mia mamma, il cioccolato, i film di Woody Allen, la montagna. Mi piace ridere fino a farmi venire le lacrime agli occhi e piangere fino a ridere di me.  Mi piace osservare i gesti dei bambini, ammirare la serietà e la concentrazione che ci mettono nel gioco,  ascoltare la loro logica disarmante, percepire l'istintiva e giusta diffidenza verso l'estraneo. Mi piace vedere mio padre che lavora nell'orto, sentire mia madre dire che non ha paura della morte, accorgermi  che sono invecchiati ma non appassiti. Mi piace leggere l'incipit di un libro e da quello provare a indovinare  se mi potrà piacere. Mi piace tenerlo un pò tra le mani dopo averlo finito.