sabato 26 settembre 2009

Effetto Severgnini


Quando (molto raramente) Severgnini ti pubblica una lettera, l’indirizzo mail reso pubblico crea un effetto postino: ti arrivano le mail più disparate, dallo sclerato che ti insulta all’estimatore che ti esalta. Può succedere che le lettere più divertenti siano proprio quelle di dissenso: spesso per l’assurdità dei contenuti o l’inutilità dell’aggressività, a volte invece perché interlocutorie, ironiche e intelligenti. Insomma, le persone che non hanno le nostre idee politiche non sono sempre dei cretini, coglioni, farabutti … come ci vogliono far credere i nostri politici di professione.
Nella mia lettera pubblicata about Berlusconi Superman scrivevo che dopo aver sentito alla radio questa sparata del P.d.C. , avevo urlato dal finestrino dell’auto: “C…o, è superman!!!”
La mail boomerang più simpatica è stata quella di un mio omonimo di cognome: “Meno male che non siamo parenti….Ca….o , cambia pusher!” che è meglio…”
PS. Ho anche tirato giù il finestrino della macchina mentre te lo dicevo…ok?

Forte, no?
Dopo qualche stoccata di fioretto io e il mio “nemico” politico abbiamo deposto le armi (per modo di dire, sono sempre lì pronte) e ora ci scriviamo opinioni contrastanti riuscendo anche, a trovare, ogni tanto, senza sforzo, delle cose sulle quali concordiamo. E’ stimolante parlare con una persona che non ti dà ragione su tutto. E poi mi ha mandato una frase, di una canzone di Bruce, che “spacca”. Insomma, anche il nemico ha un’anima.
Mi chiedo se sia così difficile fare questa cosa ad alti livelli, nella politica vera. Possibile che sia sempre d’obbligo essere contro l’avversario? Ascolto raramente i politici, ma quando lo faccio mi addormento dopo poche battute, perché mi annoiano all’ennesima potenza. Mi sembra che ragionino per compartimenti stagni, e mai una volta che riescano a uscire dal proprio orticello, parlare facendo a meno degli slogan, ascoltare l’altro, ammettere i propri errori, cercare un punto di contatto con l’antagonista.
Dovrebbero andare a lezioni di fioretto, prima di sedere in Parlamento. Imparare a usare armi flessibili, toccare di punta: gareggiare con un certo stile, insomma. E poi essere sanzionati tutte le volte che colpiscono l’avversario senza rispettare le regole. E invece, menano fendenti alla cieca, e noi cittadini lì a guardare quell’ ”INUTILE ROTEAR DI SCIMITARRE”, come Napolitano, in una felicissima espressione, ha definito l’agitarsi sconclusionato del capopopolo di turno.
Piuttosto che continuare a vedere gladiatori nell’arena, proporrei un referendum: il ritorno alla monarchia, con Napolitano come Re.

1 commento:

  1. Fuma niente di più giusto di quanto scritto!
    Le persone che non la pensano come noi, non è detto debbano essere peggiori, anzi potrebbero vedere cose con occhi diversi dai nostri e magari dopo un cofronto comune riconoscerne la validità,giungendo così entrambi alla stessa conclusione.
    L'importante è saper ascoltare,ponderare con calma e poi valutare.
    Riguardo i politici purtroppo valutano solo il potere,i voti,i soldi,e l'immagine,
    Tutto può andar bene basta si cambi in meglio questa classe politica.
    Ciao
    GF

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