mercoledì 9 maggio 2012

la versione di Barney

Ho preso in prestito questo libro perchè ne avevo sentito parlare o scrivere-dove e quando non saprei- e me lo sono trovato davanti al naso in biblioteca.


Sono bastati pochi capitoli perchè il protagonista mi indispettisse: oh no ... L'ennesimo garganella a stelle e strisce ... Quanto mi hanno stufato questi campioni di genio-sregolatezza più sregolatezza che genio ... Questi dannati che sembrano incisi con un inchiostro trasudante trasgressione ... Questi esemplari forgiati con un identico stampo a esse : sesso sigarette soldi sostanze self-sadismo (volevo dire masochismo, ma non aveva l' iniziale giusta) ... E soprattutto smisurato egocentrismo.

Però poi è successo che ... appena il tempo di arricciare il naso e il protagonista, contrariamente ai suoi cloni letterali, mi ha cominciato a ispirare qualcosa che assomigliava alla simpatia, o empatia, non so bene la differenza -e nemmeno per quale misterioso motivo sia successo questo cambiamento di rotta-

-Forse perchè è egli stesso il primo denigratore di sè stesso-
-Forse perchè mi sono identificata nei suoi problemi di ... quando una frase ti si blocca all'incrocio perchè la parola che ti serve si nasconde dietro la curva... quando ce l'hai sulla punta della lingua ... o forse nel profondo-gola ... afasia, ecco.
- Forse perchè sfodera tutte quelle citazioni, attizzandoti a ulteriori letture ...
-Forse perchè mi intriga il giallo del presunto omicidio, con la versione di Barney evidentemente falsata poichè soggettivamente distillata nel ballantines, che non è ballantines ma un altro whisky o rum o porcheria ad alta gradazione di cui, appunto, mi sfugge il nome (però ricordo che la prima volta che lo lessi in un blog lo scambiai per una medicina)

... Alla fine del libro ho pensato: ma che bella storia d'amore!

11 commenti:

  1. Ottimo giudizio, Barney.
    È bello ritrovarti qui.:)

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    1. Ho la Barney-ite!
      PRIMO EPISODIO: mercoledì una collega sta parlando con il capo;
      mi intercettano mentre sto beatamente sgaiattolando verso il timbro d'uscita per chiedermi cosa ne penso. Lo dico. "Non hai capito cosa intendo" dice la collega, e me lo spiega. Ripeto quello che ho detto prima. "Non hai capito" conferma il capo, e cerca di spiegarmelo con le sue doti da capo. Mi ripeto per la terza volta. Si guardano, e dall'incrocio dei loro sguardi esce una nuvoletta dove sta scritto "Va bhè, poveretta!"

      SECONDO EPISODIO: ieri a pranzo mio figlio mi racconta del concerto punk a cui ha assistito la sera prima. Non c'era più posto, ma alla fine lui e i suoi amici hanno convinto quelli dello staff di essere colleghi e hanno trovato posto SOTTO IL PALCO.
      "Sotto il palco? Ma se per disgrazia veniva giù rimanevate schiacciati!"

      C'è un terzo episodio, ma due bastano e avanzano, che ne dici? :))

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    2. Te l'ho già detto qualche minuto fa: sei scarica perché sei stanca. Stacca la spina o vai in tilt.
      Tu parli una lingua, la tua, e gli altri non ti capiscono perché sei fuori sintonia -questo molto spesso è un pregio, non un difetto, ma per poter convivere in questo straccio di mondo bisogna anche che i ragionamenti collimino.
      Quella di tuo figlio era un grido di paura, l'avrei pensato anch'io vista la moria di palchi in questi ultimi tempi.
      Fai una pausa, questo è lo iacoponiconsiglio.

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  2. Letto due volte. Semplicemente delizioso.

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    1. E lo sarebbe ancora di più a poterlo leggere in lingua originale, perchè penso che l'ironia di cui è intriso sia traducibile solo a scapito dello stile!
      Piccolo esempio: ho letto sul web che non era il mestolo, ma lo scolapasta, la parola-verifica di cui faceva uso Barney per auto-testarsi.
      Pensando ai buchi neuronici alzheimeriani, in effetti sarebbe una metafora geniale!

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    2. Verissimo Silvia. Sapessi che spasso leggere Camilleri e il suo Montalbano in tedesco con un dialetto "bavarese della regione dell'Algäu", il più incomprensibile che qui ci sia.
      Come vedere un film di Totò o di Sordi in crucco, da morì da le risate o da piagne, fai tu.

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    3. Il bavarese algau è ostico come il dialetto brianzolo? Allora mi piace
      Sì! Certe cose perdono tutto, a sradicarle.
      Come se dovessi lasciare la mia terra
      come la traduzione di una canzone di van de sfroos
      come un cantante che ne interpreta un altro
      come cercare di imitare il mio amico alberto quando bestemmia il diavolo :)

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    4. Non mi perdonerò mai il mio essere poco porttao per le lingue. Per leggere, ma anche, vista l'aria che tira in italiA, per scrivere!!!!

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    5. Ma se scrivi in una lingua che non è la tua non è la stessa cosa, credo!

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  3. a me questo libro ispira tantissimo... e sentirne parlar bene fa propriuo piacere!

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  4. Allora se ti ispira che aspetti a leggerlo?
    Poi mi dici!
    Alla prossima, ciao

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