sabato 18 gennaio 2020

a vecchiaia è 'na carogna

Prima di immettermi sulla strada principale che collega la mia frazione al centro paese e alla statale butto sempre un occhio agli avvisi mortuari incollati sulla grande muraglia che delimita la piazza della chiesa.

Se guida mio marito e io sono seduta come passeggero mi chiede se è buona, essendo questa un'uscita poco agevole, e io gli rispondo con il nome e cognome che campeggia sul manifesto.
Dall'auto riesco a leggere solo il nome del caro estinto e se mio marito mi dà il tempo anche l'età,   in modo che comincio a chiedermi se è una persona che conosco.
Oggi si tratta di Ginetta Spani vedova Nessi, anni 86. 
La riconosco dal cognome di vedovanza,  poco usuale nel nostro paese. Era una vicina di casa di mamma e da lei ero stata informata sulle ultime vicessitudini, in seguito a una polmonite era da settimane ricoverata all'hospice. 
La finestra della cucina di mamma offre un'ottima visuale dell'informe palazzo dove la vedova abitava, sola, all'ultimo piano.
Ricordo che a metà degli anni 70 suo figlio Sandro  poco più grande di me si affacciava alla finestra, chiamava a gran voce il mio compagno di classe nonché suo amico Lucio che abitava in una casetta dirimpetto alla sua e di fianco alla mia e gli urlava: senti questa se ti piace! Ho comprato il 45 giri ieri! 
Dopodiché metteva su un brano di disco music a tutto volume, deliziando tutto il vicinato.
Questo Sandro non mi è mai stato simpatico, lo consideravo un fighetto esibizionista, senza contare che la disco music non mi è mai piaciuta. Lucio invece non mi stava sulle scatole perché era spampinato e bonaccione e soprattutto mi sentivo in colpa con lui per una lontana faccenda risalente ai tempi delle scuole elementari. 
Ma torniamo alla  Nessi, che da quando  era rimasta vedova stava affacciata a quella stessa finestra a tutte le ore e quando intercettava mamma che usciva dal cancello, la fermava per lamentarsi dicendo: vedo che ogni giorno  a casa sua c'è sempre un gran via vai di gente, figlie generi e nipoti, pensi che invece io sono sempre qui da sola come un cane. 
In realtà mamma mi informava che la vedova era sola per scelta, avendo litigato con tutti i parenti e rifiutando qualsiasi aiuto. Perfino la figlia che abitava al piano di sotto era stata bandita, avendo la vecchia accusato il genero di rubarle chissà quali cose.
Ogni volta che entravo o uscivo dal cancelletto del retro mi veniva dunque spontaneo dare un'occhiata alla sua finestra, per vedere se fosse lì a sbirciare.
Questa estate notai che la strada era spesso sporca di cibo spiaccicato, come se un ambulante avesse perso del carico. Mamma mi informò che la Spani non c'era più tanto con la testa, e che oltre a rifiutare parenti badanti e ricovero, faceva gesti insulsi tipo buttare la frutta marcia dalla finestra. I figli disperati non sapevano più a che santo votarsi.
Come diceva il padre del mio caro amico Guido, a vecchiaia è 'na carogna, e come diceva invece Leopardi, d'ogni dolor morte risana. Speriamo che, almeno prima di morire, la Ginetta abbia fatto pace con i figli e i figli abbiano fatto pace con lei.

32 commenti:

  1. Sì, è vero, la vecchiaia è una carogna e questa descrizione mi ha fatto pensare a una mia lontana parente ottantenne, che si trova in una casa di riposo ma non ci vuole stare. Non ha nè marito, nè figli, solo dei nipoti e sta facendo dannare tutti, critica tutti, non vuol mangiare, vuole che qualcuno le faccia sempre compagnia alla casa di riposo !! Come è brutto invecchiare. Buona domenica.

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    1. Anch'io ho una zia vedova senza figli e per di più malata di sla da 15 anni forse anche di più. Problemi grossi a non finire per il suo accudimento. A parte questa questione, pur gravosa, Ogni volta che la vedo mi chiedo se non sia più umana la morte di una vita così.

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  2. Amen. Però bisogna anche dire che ci sono dei vecchietti e delle vecchiette amabili.

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  3. La morte in vecchiaia ... è naturale ! Chi resta ( figli, parenti, amici ) per un po' si dispera, poi pian piano dimentica : non i figli, ovviamente, ma il loro disperarsi è un dolore naturale, silente, che si porta soprattutto nel cuore, insieme alla rassicurante certezza che il loro papà, o la loro mamma, non verranno più manipolati, osservati, palpati ... costretti a letto !
    Ma se la morte coglie in gioventù, ed è soprattutto un figlio/una figlia che scompare "per sempre" ... allora il dolore non è più naturale, e i genitori che ai figli sopravvivono non desiderano altro che morire per raggiungerli !

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    1. Sì, la morte di un figlio è uno strazio incomprensibile. Alcuni genitori riescono a trovare uno scopo di vita pur nella tragedia (penso a giovani morti per incidenti o per fatti che si sarebbe potuto evitare, i cui genitori diventano testimoni), altri invece non si riprendono più.
      Tu Cavaliere hai trovato uno scopo nei tuoi nipotini che hanno bisogno di tutto il vostro affetto.

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  4. Per me la vecchiaia è semplicemente una nuova fase di vita che porta allegria, gioia, tristezza, malattie ecc ecc ecc come tutte le altre fasi della vita. Scusami se sono intervenuta ma anche io faccio parte della vecchiaia. Abbraccio

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    1. Ops sono arrivata, a te tramite Ferruccio. Riabbraccio

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    2. Benvenuta. Per me la vecchiaia è una fase di vita più fragile rispetto alle altre ma forse mi sbaglio.

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  5. La Ginetta, riposi in pace, in realtà mi pare di riconoscerla in tanti vecchietti che vedo o frequento in ospedale. Ha fatto di tutto per starti antipatica, giovane figlio discotecaro incluso, eppure..ne hai dipinto un ritratto garbato e la ricordi anche a chi non l'ha conosciuta!
    Ciao Silvia, un abbraccio
    Susanna

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    1. Sei medico?
      In verità non so nemmeno per quale motivo mi sia messa a scrivere della Ginetta, che conoscevo solo di vista.

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  6. eh già la vecchia è effettivamente una carogna ma bello arrivarci

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    1. Dipende da come ci si arriva. Quando si perde l'autonomia che senso ha stare al mondo?

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  7. Mai generalizzare,la vecchiaia è bella,basta accettarla e saperla vivere.
    Ciao.fulvio

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    1. Non ho generalizzato, caro Fulvio, anzi, ho circostanziato, o almeno credo.

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  8. Saperla vivere ??? 😲
    Noooo .... volenti o nolenti è lei, la vecchiaia, che ci vive ... e noi non possiamo farci niente, visto che l' unica arma per combatterla è morire e che, anche la morte, non dipende da noi ! 😑

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  9. Essendo circondata da parenti anziani malati, concordo con Cavaliere .

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  10. Poveretta la Ginetta.
    Purtroppo quando si diventa anziani certe caratteristiche del carattere prendono il sopravvento e di solito sono purtroppo quelle peggiori.
    Spero tanto che i figli abbiano fatto di tutto per starle vicino almeno gli ultimi tempi, ricucendo il rapporto.

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    1. Infatti. È brutto andarsene con dei conti in sospeso.
      Mi viene in mente il mio povero papà; odiava sentirsi dire la parola *grazie*, e nemmeno la usava lui. Diceva "i grazi - ia- fan i sant, e i tusan bei quant ien grand".
      Eppure nelle ultime settimane di vita non faceva che ringraziare tutti, a partire da quella santa donna di sua moglie. Faceva una tenerezza!

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  11. In una trasmissione tv in cui era presente anche Il grande Piero Angela si discuteva di aspettativa di vita e della possibilità che si avrà tra non molto di vivere fino a 120 anni. Quando il conduttore chiese a Piero se avesse voluto vivere fino a 120 anni, questi rispose: "Sì, purché su una moto e con una bella bionda dietro". Felice ed onorato di essere quel tuo caro amico menzionato (sono io, o no?). Un amichevole abbraccio. Guido.

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  12. Ah ah grazie di avermi ricordato quella risposta.
    Non sono completamente d'accordo, il pianeta è sovrappopolato!
    Un caro saluto dalla Brianza, dove sta facendo troppo caldo e senza pioggia.

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  13. Ho un solo amico partenopeo e risponde al nome di Guido.

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  14. Tranquilla: ci penseranno i coronavirus e affini, le cavallette, lo scioglimento dei ghiacciai e il riscaldamento globale a spopolare il pianeta e se il tutto non basterà, potremo sempre ricorrere ad una bella guerra atomica e quelli che resteranno potranno campare anche fino a 150 anni.
    Allora sono proprio io. Che piacere avere un'amica all'altro capo della penisola e, pensa un po'! non è neppure leghista! Che bello!

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  15. Però a me quelli che muoiono da rimbecilliti mi piacciono di più, quando morirò vorrei che non si dicesse "poveretto era ancora in salute" bensì " cavolo, era ora, era sfinito e aveva dato tutto anche il cervello" perchè se sei ancora in forma allora tanto vale campare!

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  16. "Aveva dato tutto anche il cervello"
    Ah ah! Bella! Allora ti auguro di vivere fino a cent'anni!

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  17. Ti perdono. La pubblicità letteraria è sempre ben accetta.
    Auguri per il tuo libro.
    Un caro saluto.

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  18. Siamo in tempi di covir19 a anche io passo davanti al muro dei manifesti da morto, li guardo tutti ben bene, hai visto mai che trovassi il mio!

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  19. Mi fai venire in mente la canzone di Iannacci "Vengo anch'io" quando dice: si potrebbe andare tutti al mio funerale per vedere se la gente poi piange davvero".
    O qualcosa del genere.

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  20. La vecchiaia e la perdita delle funzioni (i latini dicevano che è una malattia in sé) sono duri anche per noi perché ci ricorda cosa ci attende.
    Alla signora Silvia quale musica piace?

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  21. Non sono una esperta di musica, spesso preferisco il silenzio; il mio mito comunque è Freddy Mercury.

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