sabato 23 gennaio 2010

Una lettura che sconvolge

Cercando nella libreria il libro "licenza breve", mi sono trovata tra le mani il diario di Anna Frank.

"..Fuori, è spaventoso. Di giorno e di notte quei poveretti vengono trascinati via, le famiglie vengono divise, gli uomini di qua, le donne di là, i bambini da un'altra parte. I bambini, venendo a casa da scuola, non trovano più i loro genitori. Le donne, tornando dal far le spese, trovano la casa sigillata e la famiglia scomparsa. Potrei passare delle ore a raccontarti le miserie della guerra, ma ciò mi rende ancora più triste: non ci resta che aspettare tranquillamente, fin che si può, la fine di questa miseria. Aspettano gli ebrei e aspettano i cristiani, tutto il mondo aspetta, e molti aspettano la morte."

E invece era la morte che aspettava lei, povera piccola Anna, una bambina che confida al diario le incomprensioni con la mamma, l'amore per il padre, i conflitti con la sorella Margot, la cotta per il tenero Peter.
E' la descrizione di quel "fuori spaventoso" che può sconvolgere i bambini che leggono queste pagine, non le pagine incriminate dall'interrogazione parlamentare.
E' un libro che per prima cosa deve ancora sconvolgere noi adulti.
Ne propongo lettura obbligatoria in parlamento, senza possibilità di assenze giustificate o non.

5 commenti:

  1. Se poi pensi che la motivazione con cui viene chiesta la proibizione di tale libro è perchè in alcune pagine Anna descrive le sue parti intime e che oggigiorno, quotidianamente, vari programmi televisivi mostrano a tutte le ore scene esplicite di sesso a cui i bambini da casa assistono liberamente, ti rendi conto di quanto sia idiota il leghista che ha fatto tale proposta. Ma d'altra parte da gente rozza come Bossi and company che altro vuoi aspettarti!?

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  2. Ma i leghisti sanno leggere?
    Boh!!!

    mirco

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  3. Temo che siano rozzi per partito preso, il che fa anche più schifo.
    Comunque consolatevi: per avere il Diario di Anna Frank qui in Germania devi ordinarlo ed aspettare a volte due mesi o tre. Ti dicono che è terminata l'edizione e che si deve provvedere alla prossima e fesserie del genere.
    I Tedeschi di oggi non sono assolutamente razzisti, ma hanno steso con forza un telo pesantissimo sul passato e non lo vogliono tirare più su. La caduta del muro ha rappresentato per loro l'espiazione dai delitti del nazismo; soprattutto il fatto che la rivoluzione sia stata indolore e priva di sangue.
    Per quanto siate entrambe molto intelligenti e sensibili so già che vi sfuggirà il senso profondo, il significato del loro travaglio. Non è facile capire i tedeschi della generazione di mezzo: i vecchi stanno a capo chino e con la coda fra le gambe perché colpevoli di non resistenza al mostro; i giovani se ne fregano e dicono "io non ero ancora nato". Quelli di mezzo vogliono dimenticare, ma sentono la vergogna e l'orrore. Solo, non provate a chiederglielo o a tentare di farli parlare sull'argomento. Sono muti e sordi. Ci ho messo anni a capire il senso di questa posizione agnostica, standoci a contatto quotidiano.

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  4. Condivido pienamente la riflessione.Mi conforta davvero sentire un'identico modo di pensare a fronte di tanti discorsi sensa senso pronunciati da chi ci rappresenta (o dovrebbe)...

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  5. Sai Vincenzo la prima volta che andai all'estero per un lavoretto estivo (avevo 15 o 16 anni) rimasi a Monaco di Baviera per un mese. Una sera l'italiano che ospitava me e l'altra ragazzina ci portò a cena da amici tedeschi, dove rimasi scioccata dal ritratto di Mussolini appeso in soggiorno. (e anche da altri comportamenti)
    Se l'avesse saputo mio papà, accanito antifascista con cicatrice fascista sul corpo, strenuo oppositore della mia partenza!
    Quella vacanza-lavoro fu molto strana, ma ai miei non dissi niente.

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