mercoledì 12 gennaio 2011

a caval donato

Pare che l'Italia sia il paese con il maggior numero di regali indesiderati,  riciclati o a rischio discarica. Un bel problema, con tutta la spazzatura che l'assurdo consumismo delle feste  si porta dietro già di suo.


Da anni sto drasticamente diminuendo i regali di natale, con annullamento  dello stress dell'idea che manca,   della corsa all'ultimo minuto nel traffico impazzito,   del rischio che il mio stressato e raffreddato dono vada a ingrossare la lista degli oggetti indesiderati, riciclati, se non addirittura disprezzati (tesoro, ti piacciono i pantaloni che ti ha regalato la zia? No! -bella lì!)
Con le  mie amiche abbiamo optato per il regalo a sorteggio. Prima della data prevista per la cena  pre-natalizia prepariamo i biglietti con i nostri nomi, peschiamo dal mazzo e ognuna di noi deve fare un regalo al biglietto pescato.
La sera in cui apriamo i pacchetti ci si diverte a indovinare mittente e  destinatario di ogni regalo.
Ci conosciamo da tanto di quel tempo che azzecchiamo subito.

Una custodia per la macchinafotografica. Facile, la fotografa ufficiale del gruppo è Lei.
Un libro, che  risulta un tranello perchè tutte dicono  è per silvia e invece no.
Un altro libro con  un annesso che non ricordo.
Una caraffa per l'acqua, di vetro ma dalla forma di bottiglia di plastica, un oggetto che starebbe bene nel museo di arte moderna di New York.
Un orribile portaposate di stoffa.
Un BELLISSIMO paio di collant a righe colorate, colore predominante viola, con un BELLISSIMO top dello stesso colore 
At last, the promise, l'ultimo CD di Bruce Springsteen.

C'è un attimo di panico. Chi mai possono essere il mittente e il destinatario di un oggetto che poche settimane fa è stato regalato a Silvia, per il suo compleanno?
Lei è strana ma non può essere così maleducata da aver riciclato il regalo ai mittenti. E poi ne sembrava sinceramente entusiasta.
E inoltre, scartata lei per ovvie ragioni, chi può essere il destinatario?
Che sia per la ERRE, che non ha mai ascoltato il Bruce in vita sua, ma che la sera della presentazione del libro di Marina Petrillo ne era uscita talmente folgorata da proporre  di andare tutte insieme al prossimo concerto del Boss?

La verità mi arriva come una folgorazione:


"Il destinatario del CD sono io, e  il mittente è una di voi talmente stordita  da non ricordarsi d'avermelo già regalato" dico, orgogliosa di me stessa per esserci arrivata per prima.
Ci ho azzeccato. Che ridere. A tutti è capitato un regalo doppione, ma un doppione ricevuto dalla stessa persona è roba da non credere.
Sembrerà strano, ma la gaffe della mia amica mi ha lasciato un senso di soddisfazione, quasi una sadica felicità, e glielo dimostro andandomi a sedere sul divano vicino a lei, appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
Il fatto è che Gi è una lingua affilata, un po' biforcuta,  e mai perde occasione di rimarcare le pecche altrui, a me ad esempio dice sempre che non ci sono. (Non solo non ci sono adesso: non ci sono mai stata e non ci sarò mai)
Fino alla fine della serata sento che un sorrisetto sosta sul  mio viso. Ho la quasi matematica certezza che lingua bifo non mi accuserà più tanto facilmente di storditaggine a cuor leggero, avendomi  stasera scartato un jolly.


20 commenti:

  1. Anche in Spagna c'è questa abitudine e si chiama "el amigo invisible" a quanto pare la tua amiga non è stata invisible ... solo un po' despistada :D
    Ostessa

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. ostessa,
    che bello lo spagnolo! Mia figlia vorrebbe studiarlo.
    DESPISTADA. come dire ... fuori strada? Assomiglia al nostro depistaggio, con una esse in più.
    Dopo cena ricambio la visita, a presto!

    RispondiElimina
  4. IACOPONI,
    mi sa che non hai ben chiara la faccenda del sorteggio, ma grazie per la tua difesa d'ufficio.
    Eppure la mia amica non ha tutti i torti, e ogni tanto fa bene a darmi una scrollata.
    Perchè è vero che ci sono giorni -o settimane- in cui non ci sono, per nessuno!

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. Quanto è bello concedersi il lusso di "non esserci"...per me non c'è scrollata che tenga, però!...sono grave eh?!?
    Grazie del tuo commento, l'ho gradito TANTO. Quanto al nick, è un qualcosa che mi disse il mio prof di religione ("ma perchè non riesci a pensare e sentire come tutti gli altri?") e che da allora ho sentito profondamente mio.

    RispondiElimina
  8. nel mio blog c'è un premio per te...

    RispondiElimina
  9. E.N.C.,
    sono fiori di ciliegio quelli? Bellissimi!
    A pochi metri dalla finestra della mia cameretta nella casa natìa c'era un ciliegio, che mi regalava attimi di comunione con la natura. Posso chiamarti fiore di, invece che eretica?
    Il tuo blog mi ha colpita subito, e non è una cosa che mi capita spesso. Ho riletto or ora il tuo post "sotto questo cielo" e devo confessarti che mi è piaciuto ancora più di ieri.
    Scrivi ancora, se scrivi così! Sei troppo brava, e profonda.

    RispondiElimina
  10. IACOPONI,
    vedi? Fiore di ciliegio ha capito che non esserci non è sempre una cosa negativa, ma può diventare necessaria per persone che, quando ci sono, rischiano di esserci TROPPO. Uhh!! E' così difficile da spiegare!
    ( se mi devo spiegare, allora è tutto inutile )
    (David Grossman, che tu sia per me il coltello, prima pagina)

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  12. Ciao Silvia, ti porto la mia piccola testimonianza sui regali fatti e ricevuti nel
    Natale appena trascorso.
    Un regalo fatto col cuore e cinque fatti per
    dovere. Ricevuti: Uno dalla persona che amo e stimo. Il resto non mi interessava.
    A presto e felice domenica.
    Gina

    RispondiElimina
  13. Ciao, SONO QUI.
    Ho letto con piacere le tue poesie.
    Benvenuta nel club del "chissefregadeiregali".
    I miei regali: un pigiama a mia figlia, una giacca a mio figlio, ma sono cose che avrei comprato comunque, servivano. Un cesto a una cognata per ricambiare il suo cesto, un intimo all'amica del post, due libri a due piccolissimi pronipoti, nella cui casa eravamo ospiti a santostefano, un file a un amico.
    Ho ricevuto il CD doppione, un cesto di formaggi e delle tisane dai miei figli. All'insegna dell'anticonsumismo.
    Buona domenica anche a te!

    RispondiElimina
  14. iacoponi,
    Ich muss nur sterben: un pò macabra, ma inserita nel suo contesto devo dire che è una bella risposta.
    Certo che quando i crucchi ci si mettono...
    Insegnami la pronuncia, in modo che la prossima volta che qualcuno mi dice quelle due paroline in italiano io lo stendo col mio tedesco.

    Certo che ho capito il senso del tuo primo commento, ma devi capire che la vita reale e quella virtuale non sempre seguono le stesse logiche.
    A presto!

    RispondiElimina
  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  16. grazie! ora ci provo!
    iscc muss nue scc-terben ... iscc muss nue sccterben ...ma è uno scioglilingua!
    non riuscirò mai a dirlo con nonchalance al mio capo!

    RispondiElimina
  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  18. ... santa miseria! perchè non si è autopubblicato, il tuo commento?

    RispondiElimina
  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  20. again.
    vado a controllare le impostazioni. dev'esserci un po' di anarchia da quelle parti.

    RispondiElimina

Parla! Adesso o mai più!