Una mamma, una figlia.
La mamma fa conoscenza coi vestiti della figlia solo quando se li trova nella cesta della lavanderia ... Eilà, piacere, da che parte sbuchi, straccetto rosso? Dove è il sopra e il sotto, l'inizio e la fine? E non finisci un po' troppo in fretta? E non siamo forse in inverno?
Poi decide di lasciar perdere, e tirando un sospiro lava delicatamente a mano lo straccetto e il coprispalle, indi li stende, infine li ritira.
A capodanno, pensando allo straccetto rosso, consiglia alla figlia di non andare in giro biotta, se non vuole beccarsi un malanno in previsione del viaggetto che la aspetta.
La figlia prima di uscire per il cenone saluta, ben avvolta nella sua giacca nera.
La mamma sa che sotto c'è poco niente, ma decide che è meglio stare zitti che parlare e non essere ascoltati, ne va della propria autostima materna, già ridotta a brandelli.
Passa qualche giorno.
La figlia frigge all'idea di vedere finalmente Roma, la mamma chiede alla figlia il nome dell'hotel prenotato, la figlia risponde che si chiama bi-end-bi.
La mamma la guarda a bocca aperta, ma la figlia non si accorge perchè impegnata a chattare con il moroso di una sua ex compagna di scuola, un romanaccio de roma, il quale le chiede dove sta alloggiata.
La figlia risponde che è in centro, il romano le spiega che il centro di Roma è... ehm... piuttosto grandino, avrebbe bisogno un'indicazione più precisa.
Al termine della chattatura la figlia comunica alla mamma la notizia grandiosa: il tipo ha promesso che le farà conoscere i suoi amici e così passeranno qualche serata in compagnia.
Poche ore prima di prendere l'aereo, la figlia comunica alla mamma la propria temperatura corporea, trentotto gradi e mezzo.
La mamma si incazza come una iena, la figlia ribatte che si è ammalata perchè nel locale faceva troppo caldo e lei ha sudato .. anzi, che è colpa sua, sì, della mamma, che gliel'ha gufata.
Ora io vi chiedo: come potrà dormire, quella mamma, le prossime quattro notti, immaginando la propria figlia febbricitante in giro per una metropoli in compagnia di un'amica oca come lei, alloggiate in un hotel che loro pensano chiamarsi bi-end-bi?
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RispondiEliminaCerto che tu, a rassicurare e confortare gli amici, sei un campione. ;)
RispondiEliminaIo sono appena tornato da Istanbul, mi aspettavo una casbah invece era appena distinguibile da Roma (o qualcosa di appena più a sud).
RispondiEliminaStiamo messi male, stiamo...
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RispondiEliminapipistrello,
RispondiEliminaCos'è quel tono deluso? Cos'ha Istanbul che non va? Cos'ha Roma che non va? Ho visto le foto del tuo viaggio, sono bellissime, con quelle moschee pulite, chiare, dai grandi spazi. Delle foto del bazar invece mi sono piaciuti da morire i lamapadari. Io avrei comprato mille spezie. Chissà che profumo c'era. Perchè non scrivi anche qualcosa? Poi volevo chiederti dei dervisci, se esistono veramente o se sono solo un'attrattiva turistica.
Enzo,
RispondiEliminascherzavo, dai. Non hai visto l'occhiolino?
Non legarti niente al dito, che poi se si fanno dei nodi devi tagliare il filo ... o il dito.
Pax?
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RispondiEliminaScriverò, scriverò... ogni cosa a suo tempo...
RispondiEliminacome dormirai? male..molto male te lo dice una che di figli ne ha 4...e hanno già cominciato i viaggi da un anno a sta parte..poi però passa...per farti dormire male quando tornano tardi...
RispondiEliminaSo bene di che parli.
RispondiEliminaSei nel bel mezzo del tuo bel sonno, senti la chiave nella porta, s'accende la luce del corridoio, poi quella del bagno, che rimane accesa a neon per quindici venti minuti (a far che, se si è fatta la doccia prima di uscire?), le dai una mossa, se ne va a letto, ma tu non t'addormenti perchè hai il sospetto che, appena torni nel bel mezzo del tuo bel sogno, verrai svegliata dall'altro figlio, con un altro giro di chiave e un'altra sosta in bagno (lui in bagno è una scheggia, per la verità). Così leggi. Poi alle quattro decidi di far cuocere le verdure per l'insalata russa. Quando le stai tagliando arriva il secondo figlio, e come augurio di buon natale -era la notte santa- esordisci in una bella sclerata dicendogli che se devono tornare a quell'ora è meglio che mi dicano mamma sto a dormire da tizio, almeno una si mette il cuore in pace.
quattro figli? quattro cigolate di cancello? quattro sbattute di cler? quattro giri di chiave? quattro luci al neon in bagno? aiuto!
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