Sgranocchiando gli spicchi di una mela rossa fuori e verde dentro, mi metto comoda per la lettura del libro di Tiziano Ferro, con una tisana fumante a portata di braccio. (Dopo il peso massimo del mattone, credo che leggerò solo pesi piuma per qualche mese)
Trent'anni e una chiacchierata con papà me lo sono trovato in casa, mi ha incuriosita, mi sono messa a leggerlo perchè mi piacciono le autobiografie, le biografie, i diari, le pagine di vita vissuta. E anche perchè è impossibile che un libro entri ed esca da queste quattro mura senza finire nelle mie grinfie.
Lo sto leggendo volentieri, alla scoperta del fatto che esistono VIP coraggiosi, capaci di mostrare i propri lati oscuri e sofferenti, capaci di conservare la propria dignità rifiutando di farsi incelofanare insieme ai propri album, capaci di mantenere la semplicità nell'animo. Dev'essere veramente dura non montarsi la testa, e credo che pochi ci riescano. Questo ragazzo sembra riuscirci, nonostante sia stato folgorato dal successo a soli vent'anni. Lo stimo.
Mio marito è al picì, con la testa in feisbuk o chissà dove, e mi chiede se nella frase "sempre pronto grazie" deve metterci una virgola da qualche parte. Sì, certo, tra pronto e grazie una virgola farebbe la sua porca figura, gli rispondo. Click, tic tic tic.
Apro il libro nel punto in cui Tiziano Ferro, impegnato in un programma riabilitativo post-intervento alla spalla, definisce le fisioterapiste inglesi delle naziste incapaci di provare quella cosa chiamata pietà.
Poi arriva la reazione a scoppio ritardato: SEMPRE PRONTO GRAZIE per far cosa?
(e soprattutto, con chi?)
Sbircio mio marito, al di là dello schermo. Non ha la faccia da pesce lesso nè sta ridendo sotto i baffi. Non mostra quell'espressione estasi-divertimento che scorgo sul viso di Daphne quando ciatta con qualche spasimante. Allora sto zitta. Mai svegliare il can che dorme. A trent'anni si possono fare tutte le chiacchierate del mondo, senza grossi danni, ma vent'anni dopo bisogna attingere al proverbio del mio nonno pedrèn, il bel tacer non fu mai scritto.
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RispondiEliminaSì, devo dire che Burino Colto è una definizione che ti si addice appieno. ;)
RispondiEliminaQuoto tuo figlio.
Non vedo personaggi di manzoniana memoria in casa mia. Se proprio mi sforzo: mio marito più che al pavido Don Abbondio assomiglia a Renzo, per l'impulsività caratteriale.
Mia figlia non c'azzecca molto con Lucia Mondella, troppo santa (Lucia).
Mio figlio... c'è qualcuno che gioca a poker, nei promessi sposi? La vedo dura.
E io? Che ne dici della perpetua?
Di Azzeccagarbugli e di Don Rodrigo, invece, ne vedo pieno il governo...
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RispondiEliminaLe cose tanto tanto in fonno sono quelle più profonde, no?
RispondiEliminaBisogna solo ricordarci che ci sono, proteggere il pozzo che le conserva, e non stancarci di far andare su e giù il secchio per attingere a quell'acqua che, anche se non è eterna, è pur sempre dissetante.
Mi è venuta la curiosità di conoscerti e sbirciare nel tuo blog...arrivo dal salotto di "frutti di stagione". Anch'io come te tengo molto alla mia privacy...in compenso mi piace trovare persone con cui condividere pensieri e stati d'animo.
RispondiEliminaMolto interessante il tuo post e divertente quando Tiziano Ferro afferma che le fisioterapiste inglesi sono come dei nazisti...sarà perchè anch'io sono una fisioterapista e devo dire che è facile che talvolta i pazienti ci percepiscano come tali...ma per fortuna non siamo tutte uguali!
Ciao, se ti va vieni a conoscermi nel mio blog...aa presto!
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RispondiEliminainvece mi ero incuriosita, proprio stamattina, con un libro di Jovanotti, per lo stesso tuo motivo: amo i racconti di vita vissuta, dove ognuno possa attingere,
RispondiEliminaero dubbiosa e siccome già aspetto 3 libri mi son detta che per il momento: STOP con i libri!
Visto che parlaimo di libri tu hai letto "Rossa come il sangue bianca come il latte"?..o tutto il contrario, non ricordo!
MIRIAM,
RispondiEliminail buon Tiziano Ferro s-parla delle fisioterapiste inglesi proprio confrontandole con quelle che l'avevano curato in Italia.
Ho finito poco fa il libro, ora lo riprendo per trascriverti le parole esatte .. wait a moment.
la riabilitazione procede bene. Al contrario della piacevolezza, della dolcezza e dei bei momenti trascorsi durante le sedute con la specialista di Latina, le fisioterapiste inglesi sono delle naziste indifferenti al mio dolore.
Passerò di sicuro, da te, se non stasera domani. Grazie della visita, a rileggerci.
IACOPONI, sei il solito Kater, irrimediabilmente Kater, il KATER-PER-SEMPRE-
RispondiEliminaDà tempo al tempo, prima di etichettare le persone!! Scommettiamo che ti risponde?
SABBYETTA,
RispondiEliminaRossa come il sangue bianca come il latte...o rossa come il latte bianca come il sangue ... no, no, forse era rosso come bianco sangue come latte ... carino, quest'ultimo scambio di addendi, poteva essere un titolo più originale!
(non ti sto prendendo in giro, sto solo giocando con le parole!)
Sì, l'ho visto, un'amica che non c'entra con noi l'ha regalato alla mia amica CI per il compleanno. Mentre lo sfogliavo, durante il fifty-party, mi si avvicina un'amica della cricca, EMME, che a bassa voce snobba il libro, dicendo che è per adolescenti.
Non ci crederai, ma in occasione dello scambio regali di Natale, di cui parlo nel post precedente a questo, l'amica CI regala il libro incriminato a EMME, (non il suo, un'altra copia!) non avendo sentito il suo commento la sera della festa di compleanno.
EMME rimane un po' basita e poi le chiede il motivo per cui ha pensato PROPRIO a quel libro!
(Io, nel frattempo, mi rotolo dalle risate rimanendo immobile)
A parte l'anedotto, il titolo non mi ispira. Fammi sapere.
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RispondiEliminaPassa alla cassa, orso-kater!
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RispondiEliminaLetto e disapprovato.
RispondiEliminaNon puoi entrare in un blog come un pistolero che entra in un saloon, con in mano la pistola e in testa l'idea di fare bang bang con uno che ti sta sulle palle.
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RispondiEliminaPiantala con questo burka.
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