domenica 2 ottobre 2011

Il mio idraulico non parla

Il mio idraulico non parla.
Non parlava molto nemmeno quando eravamo amici, alla fine degli anni settanta, ma adesso è diventato ancora più selvatico. Forse più che questo fa specie il fatto che, come dice mia sorella, non si sia evoluto. (E’ incredibile! - mi disse dopo averlo rivisto l’anno scorso -  tutti i nostri amici si sono evoluti, nel bene e nel male, tranne lui”)

Ciao Tommy! Lo saluto stamattina, quando arriva per montarmi il nuovo lavabo del bagno. Al solito, non risponde al saluto; del resto non l’ha mai fatto: il massimo che puoi aspettarti è un cenno col mento e una smorfia imprecisata, ma devi stargli proprio simpatico tanto.
Ieri sera è stato qui in avanscoperta, per vedere che cazzo avevamo comprato e farsi un’idea di come organizzare il lavoro del giorno dopo.
Temevamo questo momento fin da quando avevamo caricato il lavabo e altri complementi sanitari nel baule. (uno di quegli acquisti fatti per sfinimento: perché è l’ultimo che vedi e non hai voglia di tornare indietro a revisionare gli altri, perché il negozio sta chiudendo, perché mi rifiuto di sprecare un terzo pomeriggio a cercare i pezzi da bagno che mi servono, perché il commesso sta facendo un ordine telefonico con una voce che mi repelle -proprio come la pizza che ha scelto, quella piccante con l’nduia-)
Quando iersera Tommy ha visto il lavabo ikea, ha fatto ciò che  avevamo previsto,  ha tirato giù una bestemmia. Ha detto che quel lavabo lì lo potevamo portare in chiesa, visto che è uguale a quello che usa  il prete quando si lava le mani.
La seconda è partita quando gli ho mostrato il miscelatore -guarda che bello, costa più del lavandino- e gli ho messo le istruzioni  ikea di montaggio sotto il naso: -e che cazzo, devo forse andare a scuola per metterti su questo porco....  di rubinetto? - mi ha chiesto.
Non c’è due senza tre, infatti gli mancava di vedere il sifone,al quale ha dato solo un'occhiata prima di ributtarlo nel cartone con la terza bestemmia e un  vaffanculo a quegli svedesi del cazzo.
Non lo voglio neanche vedere, quel coso lì, domani te ne porto un altro.
Stamattima Tommy ha fatto il suo lavoro in modo professionale e scrupoloso. Alternando bestemmie a vaffanculi,  canzonette a  scoppi di risa immotivati, lamenti di auto-commiserazione a frasi di auto-esaltazione. A un certo punto, mentre infilava un fisher nel muro, si è chiesto: “Ma se me fasevi ul pret, l’era mia istèss?" (ma se io fossi andato a prete, non sarebbe stata la stessa cosa?)
Il rumore del trapano non mi ha permesso di dirgli la mia idea: no, non sarebbe stata la stessa cosa, saresti stato il primo prete bestemmiatore della storia.
Comunque, pensandoci bene, non riesco a capire come può sapere lui dove si lavi le mani il prete, visto che in chiesa non ci va mai.

8 commenti:

  1. Carino il Tommy! Mi piace il suo modo di esprimere la profondità del suo essere. E che nome bello ha il tuo "stagnaro" (mi raccomando spalanca la bocca sulla seconda a). A proposito: sai che mi intriga forte l'idea di scrivere un racconto su una lunga serata passata in macchina di paese in paese, di località in località aspettando lei di ascoltare un certo discorso, lui di farlo?
    Mi intriga proprio forte; stasera butto giù
    una traccia.

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  2. Scrivi, scrivi ... poi lo voglio leggere, of course!
    ... Ti piace il mio bagno nuovo a metà?

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  3. Appunto: a metà. Vedo un lavabo e un bidè, ma non vedo altro. Ne deduco che voi facciate la pipì e la pupù all'aria aperta. Ecco perché G. non vuole si tagli il vecchio ciliegio...

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  4. Ciao, carino il tuo blog. Questa storia dell'idraulico ha affascinando anche me.

    Io sono nuovo della blogosfera ma sto cercando di entrarci senza far danni. Mi iscrivo al blog.
    Se ti va questo è il mio (ancora incompleto): http://peggiocheandardinotte.blogspot.com
    Un saluto, passa da quelle parti se ti va.

    P.s. ho cancellato e inviato di nuovo il commento perchè avevo fatto degli errori di battitura.

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  5. L'idraulico è...sempre l'idraulico!

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  6. Ma li hai fatti anche in questo, Davide!!
    Ora capisco perchè il tuo blog si chiama "Peggio che andar di notte"! :))
    Sei nuovo della blogosfera e stai cercando di entrarci senza far danni? Che vuoi dire? Quali altri danni, oltre ad innocui danni grammaticali, temi?
    Certo che ci passo dalle tue parti, per dovere di cortesia e anche per il nome del blog, molto carino. Bye!

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  7. Gianna, qui l'idraulico si chiama TRUMBE'.
    E da te?

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  8. Accidenti, è grande Italia! Hai ricevuto più commenti tu con la fotografia di mezzo cesso e con la storia del Trumbé che io con mezzo romanzo.
    Avevo ragione io, avevo. :D

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Parla! Adesso o mai più!