sabato 12 aprile 2014

La povera gallina



La povera gallina ha fatto l'uovo e lo urla al mondo intero: "Ho fatto l'uovo nèèh!!! Ho fatto l'uovo nèèh!!" provocando la reazione dell’arrogante gallo del pollaio, che la redarguisce: "Ehhhh che stai a strillà! Chi ti credi di essere, la prima gallina che scodella il primo uovo?"

Nel pollaio appresso una seconda pennuta si mette a starnazzare pure lei. Non ha fatto l'uovo, vuole solo esprimere la dovuta solidarietà di genere, tanto che ne sanno quei prepotenti dei galli se l'ha fatto o non l'ha fatto? Saranno poi fatti suoi!
Neanche a dirlo salta su il gallo, non quello di prima ma quello del pollaio vicino, dato che come tutti sanno in ogni  pollaio non può starci più di un gallo. Con un goffo ma deciso volo si appollaia sul paletto di recinzione,  il piglio imperialista di un dittatore che s’affaccia al balcone. "Mucala lì e stattene bòna a covà st'ovo del piffero, non sei certo tu la gallina che è nata prima dell’ uovo" sbraita con furor di ugola e dimenar di penne.
Il baccano sveglia il merlo, che in tutta fretta va a controllare la nidiata -è la seconda quest'anno- e fa volare il suo canto nel bosco. Risponde la capinera, e stanno a ciacolare di nuovi nati e di vermetti per un po'.
Io sono qui sul balcone, zitta, accucciata nella sdraio, in incognita, pronta ad ascoltare tutto quel che hanno da dirmi i poveri animali da cortile e i liberi volatili del bosco; ascolto e sorrido, c'è vita in questi suoni più che in una folla di gente; sono qui a chiudere gli occhi al sole, a pensare al libro che sto leggendo, a cercare di non aprire la porta alla dama silenziosa che incombe col passo felpato di un incedere inesorabile, il sussurro accattivante e il sorriso sardonico di chi ha già in pugno la vittoria.

38 commenti:

  1. Dico io:mi compiaccio per la bella foto posta in testa; inizio a leggere e già sono pronto a congratularmi con te per la ritrovata vena bucolica; sorrido ai tentativi di romanesco seminati -non per caso- qua e là, quasi me t'adagio per lo spiritoso scorrere delle tue frasi e tu che mi combini?
    Stai sul balcone, zitta, accucciata per non farti vedere e non infastidire i tuoi animali; sei lì a chiudere gli occhi al sole e...tutto bello, ma che c'entra il pensiero finale? Non c'è nessuna dama silenziosa che incomba col passo felpato pronta a ghermirti. Innanzi tutto fa un casino del diavolo e non sta zitta affatto, in secondo luogo ha ben altro da fare che venire a prendere una della tua età in perfetta salute quando deve correre come una disperata per raccogliere tutti i vecchietti ammalati e sputazzanti che ce stanno ar monno.
    M'arimbarzi Sirvia, quanno che parli così m'arimbarzi propio. Scialla, bella mora. E nun te lo vojo più sentì dì na robba come a questa.

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    1. ma guarda che combinazione, è tutta settimana che mi ascolto "scialla", quando sono in macchina.
      mi piacciono così tanto le note iniziali che me la voglio mettere come suoneria del cellulare;
      la signora che intendi tu non è silenziosa, hai ragione, fa un gran casino; infatti non è quella.
      Possiamo fare il gioco dell'acqua e del fuoco, se ti va :)

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    2. Ci calzava perfettamente quella che ho detto io. Acqua e fuoco? Ok!
      La vecchiaia.

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    3. Ci calzava se non fosse stato per il silenziosa, per tua stessa ammissione;
      La vecchiaia è acqua again, of course!

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    4. E allora è un mar de panza, de quelli che nun perdoneno. Devi da core bella.
      O magara sarà la noia: tutto quer verde, t'è venuto sonno...

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    5. Er mar de panza era una battuta per mandare via quest'aria pesante.
      Si tratta della tristezza o della depressione, quella sì che è silenziosa e quando arriva sa di avere in pugno la vittoria.

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    6. confermo che trattavasi di tristezza, ma sei arrivato terzo, dopo Miss zaino e mister al.
      non ti scoraggiare, sarà per la prossima volta =D

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  2. Vincenzo, ma che hai capito? La dama silenziosa che ha già in pugno la vittoria è la Juventus, giusto Silvia?

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    1. La Juventus me ne ha data una pelle, da piccola, con mio papà e mia sorella tifosi sfegatati. Mi è andata giù dal giro, come si dice.
      A questa stregua potrebbe anche trattarsi della dama bianca, quella brava donna che girava con tanta di quella droga nel trolley che il cane che l'ha annusata è morto
      (copyright crozza), e che quando è stata portata in gattabuia era tanto, tanto triste, porella.
      Acqua, Angelo, anche per te, acqua oceanica.


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    2. A questo punto butto lì un elenchino di quelle statisticamente più probabili:
      1. La parrucchiera a domicilio
      2. La befana
      3. La burocrazia (in senso metaforico)
      4. Rappresentante prodotti tapperuèr
      5. La postina (quelle di C'è posta per te)
      6. Polizia Giudiziaria
      7. Dea Kalì

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    3. Non so quale sia l'agenzia che ti fa le statistiche, in ogni caso pure il tuo campo si è allagato caro angelus indi per cui ti conviene infilarti la paperella :)

      p.s. cos'è la burocrazia in senso metaforico?

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  3. Conosco quei suoni e quelle voci.
    Presuppongono sempre un silenzio. Quel silenzio che mi porto dentro e addosso quando vado nel bosco. Mi discosto e lascio che siano le altre creature a darsi voce. Una magia.

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    1. Giusto, se non c'è silenzio non c'è niente.
      Come dire, se non c'è in giro mio cognato con quella ca@@o di motosega.

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  4. Sono io
    io son di tutti voi
    Sono io la morte e porto corona,
    io Son di tutti voi signora e padrona
    e così sono crudele, così forte sono e dura
    che non mi fermeranno le tue mura...
    ecco postresti cantartela, come è giusto alla tua età, ci sarà poi tanto tempo, che il tempo modifica le cose ed i pensieri. Allora io ce l'avevo con i merli, che avevano preso il posto dei passeri e dei cardellini della mia infanzia e con i merli non c'era verso di mangiare un grappolo d'uva e nemmeno una cerasa, ma poi vennero i corvi, le cornacchie ed i gabbiani, l'uva arriva a maturazione, ma non ho più voglia di mangiarla ed il fatto che tu godi di ben 2 covate di merli con la loro gioiosa allegria mi ha immalinconito

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  5. La dama silenziosa è ovviamente il sonno

    Al

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    1. Acqua anche per te, Pistacchiotto.
      Poteva starci, ma non è.

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  6. boh! la primavera?
    Comunque molto bella la foto e ottimo il fotografo e la macchina:ha una definizione pazzesca,

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    1. Non so cos sia la definizione ma giro i complimenti a G. e ti ringrazio.
      Non è la primavera, anche se poteva starci dato che primavera non bussa lei entra sicura!

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  7. Io voglio pensare che la dama silenziosa sia l'ondata della nostalgia, di un passato che fu. Mi rifiuto di pensare che sia altro. Voglio credere che il colorato racconto di galline, galli, ecc. sia un ritorno in altri cortili, quando lo starnazzare intorno era un di più all'allegria che già si respirava e che invece oggi è quello che provoca il groppo alla gola, quello appunto che se arriva ha già la vittoria in mano perché ti trasporta là dove vorresti ritornare ma non puoi ritornare.
    Non mi fare pensare peggio.
    Ciao. Marilena

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    1. Mai pensare peggio! .
      Stai serena cara marilù!
      Sei quella che ci è andata più vicino, forse anche per merito di quello che chiamano intuito femminile.
      La nostalgia è malinconia?
      La malinconia è tristezza?
      Se sì allora è fuoco :))

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    2. Quel "stai serena cara Marilù" mi riporta alle mie ragazze che me lo dicevano sempre e solo loro mi chiamavano Marilù. Ecco una botta di nostalgia, che però non è malinconia, anzi mi hai fatto sorridere. Non sempre nostalgia si coniuga con malinconia, ma quando si coniugano, allora sì, nasce la tristezza.
      E mi hai fatto ricordare la canzone di Fogli (https://www.youtube.com/watch?v=noT0pAAs0mo ) : "Ed è malinconia amica o no che sia è quello che ti resta quando il mondo non ti basta ......è l'unica che sente se stai male veramente."
      Vorrei poterti dare una ricetta, ma purtroppo non l'ho trovata neppure io, se non quella di accettare che arrivi, farsi sommergere e poi riemergere aspettando la prossima ondata che arriverà.
      Aspettando anche che quel groppo in gola si sciolga ... piano piano, senza tormentarsi in mille perché, senza pretendere di scacciarla.
      Ciao Silvia, un abbraccio :). Marilù

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    3. Le tue ragazze sono fuori casa ora?
      Nostalgia non è malinconia, non è tristezza, cara Marilù?
      Quando hai nostalgia di casa, di una persona, di un pezzo di vita passata non sei forse triste?
      "La malinconia è un’affinità elettiva con tutto ciò che può ferire".
      Non conosco l'origine di questa citazione, l'ho trovata scritto da me giovane sul libro di letteratura latina.
      Aspettare che il groppo si sciolga senza pretendere di scacciarlo ... mi sembra un bel consiglio, grazie, un abbraccio.

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    4. Le "mie ragazze" erano le ragazze che lavoravano con me in ufficio, le chiamavo giocosamente così perché ho voluto loro molto bene (e tuttora ad anni dalla nostra separazione ci sentiamo e ci vogliamo bene).
      Nostalgia delle mie ragazze è quella che mi fa sorridere pensando alle tante giornate che dividevamo. La convivenza in un ufficio dura molte ore tutti i giorni e si finisce per conoscere chi ti circonda anche solo per come entra dicendo buongiorno. Ne abbiamo passate parecchie, ma ripeto, loro sono la nostalgia di qualcosa che non può tornare, ma che fa sorridere e ripercorrere alcuni momenti.
      Così come sono belli alcuni momenti della mia infanzia che magari si riaccendono quando vedo qualche bambina che fa qualcosa che facevo io ... momenti che non torneranno ma che mi procurano tenerezza e non malinconia.
      Quando avevo ancora mia madre, ripercorrevamo insieme tante pagine del passato ed era una nostalgia divertente, che ci faceva rivivere insieme momenti belli. Ora che lei non c'è più quei ricordi sono malinconia e tristezza, perché sono sola nel ricordarli: erano suoi e miei, ora sono tristemente affidati solo a me.
      E' quando senti questa solitudine dei ricordi che nasce la malinconia e la tristezza.
      Il mio groppo in gola dura dal 2009, è durissima, ancora scendono di tanto in tanto le lacrime, ancora non ho metabolizzato la sua assenza. Cerco di ingoiare e anche se non c'è giorno che non pensi a lei, riesco a barcamenarmi meglio e ad indossare maschere davanti al mondo.
      Scusa se ho scritto tanto .... Un abbraccio grande :). Marilena o meglio Marilù.

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    5. Fatti chiamare Marilú, è più bello!
      Se in tutti gli uffici si riuscisse a creare il clima che descrivi... Starebbero meglio anche i fruitori di quei servizi.
      Purtroppo succede il contrario: spesso sono covi di vipere.

      Vuoi dire che papà mi mancherà così tanto anche in futuro?
      Come farò a sopportarlo?

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    6. Non ho la risposta alla tua domanda, ognuno di noi ha meccanismi diversi che comandano i sentimenti. Avevo un rapporto solidissimo con mia madre e la sua lunga malattia lo rinforzò. Mi manca la nostra telefonata serale, quella in cui ripetevamo le stesse cose del giorno prima, mi manca di raccontarle quello di bello e di brutto che mi succede, perché nella sua avanzata età e nella sua debolezza della malattia era pur sempre la più forte tra noi due. E se ti si sgretola una colonna della tua vita devi imparare a sostenere tutto con dei puntelli, ma sono surrogati.
      Però lo sopporterai. Magari imparerai a sdoppiarti davanti a certi accadimenti pensando a cosa direbbe o penserebbe il tuo papà mentre ti accadono. Imparerai a chiederti: papà cosa farebbe ? Papà cosa direbbe ?
      Imparerai a parlargli senza voce e senza movimento delle labbra, nella tua mente, magari ti arrabbierai dicendo "perché non sei qui ?", ma andrai avanti e quando certe cose ti accadranno risolvendosi al meglio ti illuderai (o crederai) che ti sta proteggendo.
      Mio padre ha 84 anni e ancora mi parla di sua madre, in questo momento è orgoglioso di essere riuscito a far fiorire un'aiuola di garofani che erano il fiore preferito di sua madre e qualche giorno fa li ha raccolti e portati sulla sua tomba: sua madre morì nel 1974 ... fai un po' di conti.
      Però conosco molte persone che non sono come noi, che sono riuscite a girare pagina e che riescono a parlare del proprio genitore che non c'è più senza strozzarsi la gola come succede a me.
      Ritorniamo alla prima frase che ti dissi "aspettare che il groppo si sciolga, senza pretendere di scacciarlo". Piangi se senti di voler piangere, poi asciuga le lacrime e vai avanti. Le mie lacrime ogni tanto scendono, ma molto meno rispetto al primo anno. Un giorno, piano piano, si ammorbidirà tutto.
      Non ti angustiare, lascia che il tuo corpo e la tua mente facciano quello che vogliono pensando al tuo papà, fatti travolgere dalla malinconia, dopodiché fai un respiro grande e vivi la tua quotidianità, aspettando la prossima ondata e aspettando che siano onde sempre più piccole.
      Ciao Silvia, un abbraccio. Marilù

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    7. E' tutto troppo giusto e troppo vero quello che scrivi: mi ci ritrovo appieno, mi sento in sintonia con te anche se non ti conosco affatto.
      Mi sdoppio già ora: mi trovo spesso a rispondere alle persone con le frasi tipiche di papà, aggiungendo: così avrebbe detto mio padre.
      A papà non parlo, anche quando era vivo non era una persona con cui potevi fare dei discorsi; però lo chiamo ogni giorno, gli chiedo dove sei.
      Nella parte finale hai parlato di onde, non sapendo che qualche giorno fa ho scritto qualcosa sulla sofferenza che arriva a ondate inaspettate.
      Grazie delle belle parole
      Silvia

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  8. Forse perchè della fatale quiete
    tu sei l' imago a me sì cara vieni
    o sera ! ........................

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    1. Per fatal quiete Foscolo intendeva la morte, vero?
      No, acqua.
      Sai che in un libro che leggevo ieri sera si teorizzava l'ipotesi che la depressione segua ritmi circadiani, di conseguenza il mattino pare essere il momento peggiore mentre la sera il tono dell'umore migliora.

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  9. Sì ... la sera, come sopimento dei travagli carnali, può essere la metafora della morte !
    Ma @Foscolo dice che, la sera, "forse" gli è cara perchè alla morte rassomiglia !
    Con ciò intendendo ( ed è questo il senso del mio commento ) che la sera, oltre ad assomigliare alla morte, è "di per se stessa" un momento di profonda serenità esistenziale ( cessano i rumori, c' è un silenzio intorno a noi in cui si può meglio riflettere .... e certe lacrime sono soltanto nostre ), è per sua natura intrinseca "un ritorno" ... non di rado ritornano, sia pure per pochi attimi struggenti, le Persone che più amiamo, proprio come, nel corso della loro vita, ritornavano a casa dopo una giornata di lavoro e, prima ancora di oltrepassare la soglia domestica, già ne assaporavano le gioie tenute in cuore .
    Chissà, @Silvia, che il libro che stai leggendo non si spieghi proprio così ???
    Un abbraccio ....

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    1. Sto leggendo un libro sulla depressione, una specie di saggio di uno scrittore che da una vita lotta contro questa malattia. Molto interessante, ma un po' ... deprimente :))
      Domani vado in biblioteca e ritiro ciò che ho ordinato, spero di cambiare genere.
      In passato ho scritto del momento in cui mio padre tornava dal lavoro, una volta o l'altra può capitare che lo pubblichi. Ciao, un abbraccio anche attìa.

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  10. La dama silenziosa ultimamente si "concede" a molti. Io e lei abbiamo appena iniziato un "ballo".
    Che si tratti di morte, depressione o solitudine mai lasciare che la dama silenziosa a condurre il gioco.
    Un saluto
    Xavier

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    1. Niente di più vero. Esserne consapevoli è solo il primo passo, poi viene la strada, tutta in salita, che solo una persona saggia e forte quale sei tu può affrontare con lo sprint di un campione di ciclismo. Immagina che io ti corra a fianco con una bottiglietta d'acqua.
      Un abbraccio
      S.

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  11. La dama bianca sarebbe la sfiga? :D
    Comunque dal senso della frase sembra tu voglia alludere alla malinconia

    Al

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  12. Tristezza, per essere precisi.
    Sei arrivato secondo, caro Pistacchio, è argento per te.

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Parla! Adesso o mai più!