lunedì 8 giugno 2015

la morte in diretta

Ho preso una fregatura: da una cassettona di piselli, me ne verrà fuori uno striminzito scolapasta!

G. me l' aveva detto, appena usciti dal negozio: questo è il tipico esemplare di commerciante che ti frega. Dice che si vede dalla faccia e dal modo di fare, e in effetti ha ragione. Però poteva dirmelo PRIMA, non DOPO che gli ho lasciato lí 25 euro.
E dunque ero in cortile  a  sgranare chili e chili di baccelli vuoti in preda alla delusione quando la mia vicina mi chiede se ho sentito quello che è successo.
No, siamo stati tutto il giorno in montagna!
Vengo così informata che oggi il traffico ferroviario è rimasto bloccato tutto il pomeriggio dopo che in stazione una ragazza si è buttata sotto un treno.
L'unico testimone della morte in diretta si è sentito male. Un momento prima questa ragazza era seduta vicino a lui, a messaggiare,  un momento dopo si sentiva il fischio del treno diretto, e quello dopo ancora  la ragazza si è  sdraiata sui binari, mettendo una mano sotto la testa quasi a cercare di ripararla dalla scomodità dei sassi.
Il fischio agonizzante, l'urlo disperato del treno avrà continuato a lacerare l'aria per secondi che sembravano voler fermare il tempo, ma poi è bastato un attimo perchè il  muso di ferro della locomotiva lacerasse quel giovane corpo di donna.
...
Mi chiedo come sia possibile fare una cosa così  ordinaria e banale quale usare un cellulare prima di un gesto così estremo.
Un aspirante suicida non avrebbe dovuto andare avanti e indietro lungo la banchina della stazione blaterando tra sé frasi sconnesse, in preda a una specie di delirio?
Sono io ad aver letto troppe  Bovary Karenine o sono i tempi a essere cambiati?
Deve essere per forza la seconda, dato che forse la  ragazza stava dando l'addio a qualcuno schiacciando dei tasti invece che intingendo la penna d'oca nel calamaio.
Il marito della vicina è andato a curiosare, dice che il corpo era così e così.
Però io non te l'ho chiesto e nemmeno lo volevo sapere, maledizione.

A volte si fa l' errore di pensare che dai tempi in cui ci si divertiva agli spettacoli dei gladiatori l' homo sapiens si sia un poco umanizzato, e invece non è così e comunque a me  la curiosità morbosa del male fa ribrezzo.
La mia vicina dice che se proprio dovesse capitarle di pensare al suicidio si impasticcherebbe. Questa volta sono d'accordo, essendo questo il metodo meno cruento, pur nella violenza del gesto estremo.
Senza contare che nel frattempo ci puoi anche ripensare, anche a costo di rimediarci una figuraccia.
Mi sono venute in mente le mie due amiche morte suicide, trovate una in fondo  al lago e l'altra sulla riva, ma non ne parlo perchè mi sembrerebbe di  violare la loro privacy, cosa alla quale hanno diritto anche i  morti.

24 commenti:

  1. Queste tragedie mi lasciano senza fiato e come dici bene tu,la quotidianità vissuta fino a pochi minuti prima mi sconvolge r.i.p. .

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    1. sì,e la cosa tristissima è stota la risonanza data dai giornali ai ritardi dei treni...

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  3. Ci pensavo giusto l'altro giorno: se dovessi uccidermi mi impasticcherei anche io.
    Sotto al treno no, ma non è che si è suicidata proprio per i messaggi via tel?

    Moz-

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    1. Il suicidio è un pensiero che non si condivide quasi mai, un discorso-tabù come quello della morte.
      Non credo affatto alla tua ipotesi, il suicidio è sempre un gesto premeditato!
      Non è che se ti arriva un messaggio che il moroso ti ha lasciata e sei nei pressi di una stazione corri a buttarti sotto il primo treno che passa!
      Ah mozz! Non ti incrociavo da mò, pensavo ti fossi legato al dito la storia dell'intervista mancata! ;)

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  4. Perchè italiana?
    Sono tragedie che succedono in tutto il mondo!
    Va beh ciao anche a te!

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  5. Io penso che, al netto di patologie incurabili, nessuno/nessuna cerchi deliberatamente la morte ... ma in fondo quièn sabe ???
    Anche se, da buon ingegnere, amante della matematica e del greco antico, mi viene da intuire che le leggi fisico-matematiche che regolano l' universo siano di un' estrema semplicità, resta il fatto che l' essere vivente è un sistema complesso, che mal si presta a semplicistiche schematizzazioni ed il cui agire ha sempre una ragione che ci sfugge .
    Quanto alla ragazza suicidatasi sotto al treno .... riposi in pace, ovunque sia !!!

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  6. La maggior parte dei suicidi non sono causati dalla consapevolezza di una malattia incurabile, non credi?
    Sei ingegnere, cavaliere?
    I miei rispetti! Anche mio figlio è ingegnere, di nome e di fatto.
    Di nome perchè è scritto su un pezzo di carta, di fatto perchè si ingegna molto ...
    nell'arte del cazzeggio è veramente ingegnoso!

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  7. Beh ... da buon Ingegnere anch' io non disdegno il cazzeggiar leggiadro e ridanciano ! :-)
    Ma amo troppo la Matematica ed il Greco antico .... oltre all' emozione ricambiata, per continuare ad indossare a lungo i panni del farfallone cazzeggiante .... Mi piace mooooolto di più indagare sull' animo umano e sul suo mistero !
    Postescritto : sì, credo anch' io che, fra le concause del suicidio, ci sia il sapere d' essere affetto da un male incurabile .... ma qual' è il confine fra la consapevolezza di una libera scelta di morte ... e l' obnubilamento della voglia di vivere cagionato proprio da quel male ???
    Credimi @Silvia .... nessuno lo sa !

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  8. Sarai anche ingegnere ma non hai visto la mia negazione! La maggior parte dei suicidi NON sono causati dalla consapevolezza di una malattia incurabile :)
    Se ti piace così tanto la matematica perchè non partecipi al torneo dell'amico G.?
    Non dirmi che è per non togliere il divertimento agli altri!!

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  9. No ... non ho visto la tua negazione, ma sulla scelta di suicidarsi da parte di qualcuno, resto dell' idea che ho espresso successivamente ! :-)
    Quanto alla Matematica, il mio non è amore di quel tipo ( e non mi piace mettere a gara le mie conoscenze, quanto invece mi piace, e in questo mi cimento, di accrescerle, soprattutto con l' aiuto di miei studenti, nel corso dell' insegnamento ) ... ma, diciamo così, è un amore struggentemente platonico !

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  10. Perchè platonico?
    Il mio invece, è un amore non contraccambiato!
    A me la matematica piacerebbe anche, ma evidentemente io non piaccio a lei!

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  11. Perchè platonico ???
    Perchè, a lei ( io venivo dal liceo classico ... e, lo confesso, nei primi mesi di università, nella materia fondamentale a Ingegneria, e cioè in Analisi I, io ... ehm ... non ci capivo un tubo ) mi spinse il grande, e poetico, @Platone !
    Ed infatti, per supplire alla mancanza del Greco antico che adoravo, iniziai a tradurre per conto mio questo grande Maestro di Atene .... ed improvvisamente la Matematica mi si disvelò in tutta la sua pura bellezza ....
    E pensare, che ancora oggi, quando insegno per passione l' Analisi ed il Calcolo a giovani studenti di Ingegneria, applico lo stesso metro, e cioè li facci ragionare su @Platone e sull' attualità del suo modo di pensare la vita .... ed oltre !
    Ahi @Silvia ... Tu dunque non piaci alla Matematica ???
    Beh ... se te la insegnassero unitamente al Greco antico ( come fanno negli USA, in cui - con una legge federale emanata nel 1989 - impongono agli studenti di Ingegneria "di superare, se vogliono laurearsi, l' esame di Filosofia Greca ... ), sono arcisicuro che riusciresti a conquistarla, come i sentieri d' alta montagna coi quali, talvolta, ti cimenti !!! :-)))

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    1. Alta montagna no, non sono così esperta.
      L'esame di analisi mio figlio lo diede tre o quattro volte prima di passarlo, ancora adesso a volte si sogna di non averlo ancora passato.
      Non sapevo che matematica e filosofia andassero d'accordo, coincidenza sono le due materie che scelsi per gli orali della maturità.
      Seconda coincidenza: la mia prof di filosofia morì suicida. Mi rattristai molto quando lo venni a sapere, perchè era una brava persona e una brava prof.
      Mi diceva che mi mancava il dono della sintesi, e aveva ragione.
      A proposito di filosofia e matematica mi hai fatto venire alla mente un'altra coincidenza, questa recentissima, ma non voglio dilungarmi.
      Chissà, magari scriverò l'episodio in un post.

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  12. Suicidarsi significa sentire troppo pesante la vita. Ora che vita è stata quella che ti spinge a buttarti sotto un treno?

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    1. E' una domanda fallata, perchè non distingue la vita reale da quella percepita.
      Se la tua domanda avesse un senso, i suicidi sarebbero molto più frequenti, perchè un sacco di gente fa una vita da schifo.
      Sarebbe come dire che una persona diventa anoressica per reazione all'obesità, cosa che -come ben sai anche tu- non è vera.

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  13. Hai scritto una pagina intensa, cosi' evocativa, emotivamente.
    Questa tecnologizzazione virtualizzante e artificializzante delle persone ha la capacita' di rendere banale, o di farlo apparire tale, anche il suicidio, atto secondo, nella scala del dolore, solo all'ucciisione da parte di altri.

    La vita che e' pesante? una volta la vita era aspra, grama. Bisognerebbe capire se e quanti suicidi c'erano.
    Oppure siamo noi che siamo diventati fragili? deboli, incapaci di sostenere anche carichi piccoli?
    Studenti che si suicidano perche' sono rimandati a settembre.
    Ecco, e' veramente aspro, duro, ingiusto essere rimandati a settembre?
    Perche' se io sono tubercolotico anche un soffio di aria tiepida mi manda al redentore.

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    1. Non so se un tempo ci si suicidava più o meno di adesso - il mio bisnonno si diede la morte nel 1915, a 42 anni--
      Però, se le cose non sono cambiate rispetto a qualche anno fa, pare che i paesi con il più alto tasso di suicidio siano quelli più occidentalizzati (mi pare Giappone e paesi del Nord europa).
      Quindi la qualità della vita intesa come benessere non preserva dal male di vivere e dal desiderio di morire, tanto per tornare al discorso accennato con Francesco.
      Una maggiore fragilità, ipotizzi nel tuo pensiero qui sopra.
      Sì, forse, ma causata da cosa? Forse proprio dal non essere stati in qualche modo vaccinati alla "vita grama"? Dal non riuscire a tollerare le frustrazioni della vita perchè cresciuti nella bambagia?
      Non lo so, proprio non lo so.

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  14. Penso che chi si toglie la vita è in preda di una forte depressione che sfocia nel momento fatale più irrazionale possibile,un po' come se vivesse nel vuoto più assoluto,ma è solo un'ipotesi e che forse ogni dramma viene vissuto in modo diverso.

    Saluti

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  15. Sì, credo anch'io che ogni caso sia a sè. Tuttavia, i sociologi ci avranno pure fatto degli studi.
    La depressione è la prima causa di suicidio, hai ragione. Ed è un male ereditario.
    Però si può curare, e i farmaci servono, eccome. Ho esperienza di un'amica uscita da una brutta depressione con tentativo di suicidio ... ha cominciato a stare meglio quando si è lasciata convinvere a farsi curare da uno psichiatra. Credo però che in questi casi non si debba comunque mai mollare la guardia, perchè la depressione è una malattia subdola e cronica, pur con i suoi alti e bassi.

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  16. Ieri notte ho iniziato a leggere un libro sull'eutanasia, la buona morte.
    C'è una pagina molto interessante, che c'entra con questi discorsi-
    Primo Levi si chiedeva e ci chiedeva: perchè i prigionieri dei campi di concentramento non si suicidavano, visto e considerato che le condizioni di vita erano più dolorose della morte?
    Provate a indovinare quale possa essere la risposta!

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    1. Perchè in quel caso aveva la meglio l'istinto di sopravvivenza, perchè veniva a loro imposto di morire e non era una libera scelta e si restava aggrappati alla vita nella speranza che prima o poi si sarebbe stati salvati. Primo Levi ha poi deciso di togliersi la vita quando non le condizioni di vita fisiche gli erano diventate insopportabili ma quelle psicologiche, frutto di certo dei fantasmi del passato. Tengo a precisare che questa è semplicemente la mia opinione, attendo da te la risposta al quesito... :) P.S. Io sono fortemente a favore dell'eutanasia.

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  17. "Sarebbe molto facile procurarsi la morte in un campo ... Eppure nessuno, o solo pochi e soltanto durante i primi giorni di prigionia, lo fa. Perhè? Perchè il suicidio, dice Levi, per quanto possa sembrare paradossale è un atto di umanità. solo l'uomo si suicida, gli animali non lo fanno. Il suicidio è una libera scelta, l'estremo atto di libertà che un uomo disperato può compiere contro se stesso. Tuttavia, l'immane macchina dei campi è costruita, prima ancora che con lo scopo di sterminare delle persone, con l'idea di annullarne a poco a poco ogni residuo di umanità: il prigioniero è così debole, così malato, così annichilito che ogni forma di volontà e di libero arbitrio viene in lui a poco a poco annullata ...
    (tratto dal libro "la buona morte", un viaggio nell'eutanasia in Italia. lettura molto interessante)

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