giovedì 2 luglio 2009

Sempre caro mi fu quest'ermo colle




Salviamo il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone: morbide colline, cascinali, coltivazioni alternate a boschi, aziende agrituristiche, cipressi, terrazzamenti, torrenti e sorgenti; sembra di essere in Toscana, invece siamo tra le due città di Milano e di Lecco.
Qui da oltre vent'anni decine di volontari amanti della natura donano il proprio tempo per fare vigilanza ecologica, educazione ambientale nelle scuole, visite guidate e cura del territorio. C'è un sasso, chiamato "belsedere", dove si dice che il cardinale Schuster in visita pastorale si fermò per riprendere fiato dopo la salita , esclamando : “Ah, che bel sedere!”. Dalla cima del colle, quando è sereno la vista spazia sulla piatta estensione dell’hinterland milanese. Sopra la distesa di costruzioni, il cielo non c’è più: sparito, sostituito da un lenzuolo grigio, come il coperchio di una pentola. È la cappa di smog. La metropoli è come un mostro che allunga i suoi tentacoli verso questa collina.
Le nostre dolci colline coltivate a vite, rosmarino e salvia, miracolosamente scampate alle gru e ai tentacoli dell'hinterland milanese, sono ora minacciate da un secondo mostro, arrivato alla chetichella ma ancora più infido e pericoloso del primo, come nei film di Harry Potter. Il mostro è nero, viscido, puzza , ha gli occhi di bragia e vuole violentare la terra fino a 6000 metri di profondità. Si chiama Po Valley ed è una società petrolifera australiana.
Dove andranno, i nostri nipoti, a osservare girini e salamandre, sentire la risata del picchio verde, scoprire le tracce degli animali del bosco, fare mille domande sui prodigi della natura, o semplicemente correre nel prato con altri bambini? Direttamente nel pozzo?
Prima delle elezioni i politici sono saliti al colle di Montevecchia a spergiurare che si sarebbero impegnati per tutelare il Parco. Alcuni addirittura negavano l’evidenza, e con la testa sotto la sabbia sostenevano che la storia del petrolio era una montatura della sinistra.
Non mi aveva certo convinta quella sfilata di politici al colle, ma mi ero detta: non c’è altro da fare. Facciamo finta di crederci.
Infatti, ieri in parlamento è passata la legge che bypassa il parere degli enti locali in materia energetica.
I politici sono venuti al colle a stringere la mano del presidente del Parco, ma poi l’altra mano l’hanno usata per votare contro il Parco. Che dire, dopo gli ultimi scandali hanno deciso di riportare un pò di etica nella politica mettendo in atto il precetto evangelico “Non sappia la tua mano destra quello che fa la tua mano sinistra”. Buon pro gli faccia!! C’è perfino una sindrome neurologica chiamata “la mano anarchica”: le persone che ne sono affette avvertono un conflitto fra la loro volontà dichiarata e l’azione di una delle loro mani. Se non fosse una malattia rarissima direi che è un virus che imperversa a Montecitorio.
In realtà hanno usato la questione per prendere qualche voto in più, e noi siamo rimasti cornuti e mazziati. Io possiedo solo una matita spuntata, come arma, cosa posso fare?
Il gigante si sta avvicinando a grandi falcate e in men che non si dica schiaccerà le viti con un piede, il rosmarino con l'altro, mangerà me e la mia ridicola matita, si siederà sul “belsedere”, la collina sprofonderà e dalla voragine uscirà una fontana di petrolio. Non potremo nemmeno avere la consolazione di morire col l'olio santo, ci metteranno nella bara con un pò di sporchi soldi in mano e ci diranno che l'olio nero è molto meglio di quello santo, ormai passato di moda.

1 commento:

  1. se non altro....... hai messo in evidenza che la libertà di Chi governa(!) comincia dove finisce quella dei "comuni" Cittadini.......
    daniele

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