venerdì 10 luglio 2009

UNA MANO LAVA L'ALTRA, E TUTTE E DUE... VENDONO IL PARCO


Guardate il video dell’atto finale , in senato , della vicenda “Petrolio nel Parco del Curone”.
http://www.youtube.com/watch?v=m3ruZBZQnEE
Osservate le mani di Bodega: mentre si accinge a parlare, una mano lava l’altra, poi si stringono. Si chiama “linguaggio del corpo” e a volte è più chiaro delle parole. (In questo caso, non ci voleva molto: ha parlato in puro politichese, non si è capito un’acca)
Bodega ha lavato la mano che al termine dell’intervento schiaccerà il bottone. Forse quella mano ha stretto quella di gente che crede (ancora!) che alle parole debbano seguire i fatti. Che la parola data vada mantenuta. Che non è bello dire le bugie.
Con un semplice gesto lava via le promesse di mesi (niente trivelle se il parco non le vuole) , le parole di anni (padroni a casa nostra), i voti di tanti (qualcuno se ne accorgerà? Dove siete, leghisti? Parlate!)
Bodega conclude il breve e sconclusionato intervento dicendo che non voterà. E’ chiaro, se ne vuole lavare le mani. Per evitare future accuse, vuole fare il Pilato dei pozzi. Contestato dagli avversari, dice che voterà contro, giusto per fare loro dispetto, così imparano a contestare la sua ignavia.
E il ministro Castelli, dov’è? Ha paura di doversi rimangiare le sue stesse parole, lette dalla senatrice Mazzucconi? E’ malato? Brunetta gli ha mandato il medico fiscale? Ah, no, forse è in giro a fare politica sul territorio, da bravo leghista. Ma quale territorio? Quello che da casa sua porta alla poltrona.

5 commenti:

  1. Che dire? .............. non ho parole!

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  2. I leghisti sono stati spesso i primi irresponsabili nella distruzione dei paesaggi, dell'agricoltura, dell'economia locale nei posti dove vivono.
    Del resto l'orrenda abominevole metastasi della costipazione periferica padana è spesso proprio il risultato del ciarpame antipolitico ai quali partecipano anche i leghisti.
    I piani cementificatori in "Padania" sono colpa dei ladri romani? dei teroni?
    L'unica valenza ideologica positiva, quella del localismo, frantumata dal rullo compressore di tutto il resto della loro pseduo politica.
    Ma dio ci scampi (anche) da questi politicastri.

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  3. In effetti il motto padano, "PADRONI A CASA NOSTRA", la dice lunga sulla loro considerazione dell'ambiente, in parole povere: io a casa mia ci faccio tutte le schifezze che voglio!
    ho scritto qualcosa al riguardo, forse in tempi pre-blog, vediamo se te lo trovo ..
    ah eccolo (quant'è bravo zio gugòl)
    qui

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  4. > Se quel ricco brianzolo comprasse tutto il Parco a suon di miliardi, sarebbe padrone a casa sua, e allora?

    Il pensiero leghista ha alcuni concetti degni: il riportare al locale, la diversità culturale locale, il fatto che ogni popolazione sia compatibile in consumi e numerosità con il locale, i primi che hanno evidenziato che le migrazioni sono un grave problema.
    Ma poiché sono spesso intellettualmente disonesti, omettono le parti mancanti e scomode della verità, piegano e deformano la ragione oggettiva alla bottepienamoglieubriachismo della demagogia pro recupero voti.
    Ad esempio che anche le migrazioni delle cose per sostenere il formicaio lombardo è un predare risorse ad altre persone, da altri luoghi, migrano le cose invece che le persone ma sempre migrazioni sono. Predenre atto di quella dimensione significa ricordare una cosa estremamente impopolare: siamo troppi e consumiamo troppo. Questo cozza con la ncessità di recuperare voti e quindi potere.

    In un contesto di sacrosanto localismo sostenibile localmente, la PRIMA, anzi la zeresima cosa da fare è di proteggere con massima determinazione l'ambiente locale che è base dell'economia locale e della sostebibilità locale.
    Invece gran parte di questi cialtroni arraffoni hanno consentito un sacco del territorio, una distruzione dell'economia locale (in primis l'agricoltura), una devastazione paesistica proprio dei territori ricevuti in eredità dalle generazioni passate e che avrebbero dovuto difendere come biotopo culturale delle loro piccole patrie.

    Mah.

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