sabato 24 ottobre 2009

Lettere dal domani

Messa a cuccia dall’influenza, me ne sto a letto a leggere i miei vecchi diari segreti, agende, scartafacci. Quasi una vita intera messa per iscritto. (Cosa succederà ai miei diari dopo la mia morte? Voglio che brucino con me. Ho scritto anche tante di quelle stupidate da morire di vergogna se qualcuno dovesse leggerle) Oggi voglio postare questa pagina, con le lettere di due bambini che oggi saranno adulti (e spero felici)

5 gennaio 1975
Come vedi, è iniziato un nuovo anno. Il 1974 per me non è andato via del tutto, perché di lui mi è rimasto tutto lo scritto delle pagine prima … Ieri ho letto un libro che mi ha prestato Bianca la mattina, ma non ho fatto fatica a leggerlo tutto perché è un insieme di lettere, piacevoli da leggere. Si intitola “lettere dal domani”. Ora te ne scrivo le più belle, però con la macchina da scrivere, così impiego meno spazio delle tue preziose pagine

Sassari, una bambina di dieci anni
“Oggi è Natale e io sono a letto ammalata e non posso vedere fuori la gente che va alla Messa e non posso vedere neanche l’albero di Natale con tutti i lampioncini colorati che hanno fatto sulla piazza del paese. Mi hanno portata sopra una sedia vicino alla finestra e sono rimasta lì tutto il giorno a guardare fuori. Proprio quando ero triste dal cielo sono incominciati a cadere dei fiocchi di neve e i tetti delle case sono diventati tutti bianchi e allora io mi sono molto meravigliata perché al mio paese la neve non cade quasi mai. Poi sul davanzale della finestra si è posato un passero e ha lasciato con le sue zampe tante orme a forma di croce sulla neve. Allora ho pensato che tutte quelle piccole croci erano i piedini di Gesù che era venuto a trovarmi per Natale.”

Copenaghen (Danimarca) un bambino di dieci anni
“qui nell’istituto sono molto buoni i miei amici e mi raccontano sempre tutto quello che mi accade attorno ma io so che a volte non è vero e che lo fanno per farmi essere allegro. C’è un bambino che mi racconta sempre tante cose descrivendomi il colore dei fiori del giardino, il colore dei muri delle case e mi dice com’è la gente che passa per strada. Ora il mio mondo è così come lui me l’ha descritto. Ma ora quel bambino non c’è più perché è andato in un altro ospedale lontano dalla città. Prima di partire mi fece stringere nella mia mano il filo di un aquilone e mi raccontò che l’aquilone era rosso e giallo e che era salito tanto alto che quasi non si vedeva più. Oggi mia madre mi ha detto che anche quel bambino era cieco come me e allora ho pianto.

5 commenti:

  1. Tenere e struggenti. Ma adesso basta con gli argomenti tristi: tra i ricordi degli amori passati e la commozione per questi bimbi ammalati mi stai facendo immalinconire troppo! Dai, scrivi un bel post ironico, scatenati ancora una volta contro Mr B e fammi fare una bella e salutare risata!

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  2. Non ne ho proprio voglia. Chi è Mr. B? Quell'ometto ridicolo che mi fa cambiare canale ogni volta che lo vedo o sento? La politica non è il mio pane quotidiano, e tutto questo antiberlusconismo mi è andato bene per un pò ma adesso mi ha stancata (io mi stanco di tutto, dopo un pò). Anche i politici di sinistra, non pensi che debbano parlare di cose più serie? Che debbano volare più in alto con le idee? Insomma, finchè è la Fuma che fa dell'ironia sul Berlusca va bene, ma io di lavoro non faccio politica. Loro non possono limitarsi a quello. Non mi piace nessuno, dei candidati alle primarie, ma se fossi andata a votare avrei scelto Bersani, mi sembra il meno peggio. Ma bisogna sempre accontentarsi del meno peggio?

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  3. Eggià, non sei in vena in questo periodo! Speriamo torni presto la fase di Numa ironica e divertente.
    A proposito di primarie, io sono andata a votare per Marino perchè mi piace il suo convinto laicismo. Sono infatti stanca, anzi proprio esasperata, di questa Chiesa che tiene sotto scacco la politica italiana.

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  4. Le LETTERE dei BIMBI sono tenerissime............, bellissime e a volte malinconiche, per cui non vado oltre!
    Circa le primarie, ieri pomeriggio sono andato a votare: la mia preferenza è andata a Franceschini! Che dire? Abbiamo votato tutti differentemente!

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  5. .. E ha vinto il candidato che avrei scelto io (niente affatto convinta) se fossi andata a votare!
    Ornella, ciò che volevo esprimere con le lettere dei bambini non era il loro stato di malattia, che diventa addirittura secondario nel momento in cui cogli l'essenza delle due lettere: nella prima la capacità di superare le difficoltà con l'immaginazione, nella seconda la generosità e la profonda amicizia che lega i due bambini ciechi. E poi quel linguaggio così pulito, non una parola in più del necessario. Insomma penso che quando usciamo dall'infanzia perdiamo qualcosa, dentro.

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