venerdì 19 marzo 2010

Aiuto, primavera in agguato

Aiuto, sta arrivando la primavera. Dove posso nascondermi? Perchè a me la primavera fa brutti scherzi.
Vero che è bello, al mattino, svegliarsi col canto degli uccellini, i miei amati vicini di casa che se ne vanno in inverno e poi tornano in questa stagione, ad aprire la casa, le finestre, sbattere i tappeti, salutarti .. "Come va? Tutto bene? Noi stiamo preparando il nido per i piccoli, tu che fai di bello?" Che faccio, appunto, di bello? Bhò! Vai a saperlo!
Stamattina c'è anche il picchio rosso maggiore (sì, confermato dall'esperto) che trrrrr trrrrr ... tritura, con grinta, la corteccia di un albero malato, di buon'ora già alla ricerca di larve. 
Tutto ciò è una goduria, ma invece che predisporre il mio animo alla garruleria i miei vicini di casa mi inducono a rimanere sotto le coperte, ad ascoltarli, e fare finta che la giornata non stia per iniziare.
Poi c'è la "natura che si risveglia", mentre io vorrei riprendere sonno, occupare la tana lasciata vuota da un letargico, dicendogli: adesso tocca a me, bello! ...
E invece mi tocca fare finta che la giornata sia iniziata, e in men che non si dica sono pronta. Mentre faccio manovra con l'auto in cortile, vedo che un bulbo dimenticato nella terra dell'aiuola sta cacciando fuori il suo bocciolo, senza fatica, come se la terra non fosse pesante.
Però non è giusto: la natura può sfoderare tutta questa energia perchè ha riposato, in questi mesi. Si è spogliata, si è accomodata al volere del gelo, si è lasciata coprire di neve, si è adagiata nel rifugio dell'inverno, ad aspettare, quieta. Nessuno l'ha incalzata, è stata lasciata in pace, nel suo brodo.
A noi invece il riposo non tocca mai, se non quello eterno, che è un pò esagerato.
Proverò a chiedere in prestito un pò di entusiasmo ai miei vicini di casa, a trrr..trrrr...triturare le paturnie, come il picchio, e cacciarmi fuori anch'io, come quel bocciolo di crocus, come se la terra non fosse pesante.

7 commenti:

  1. No, Fuma. Devi imitare la natura che hai così bene descritta: lasciati ricoprire dalle neve d'inverno per tornare più pimpante e nuova a primavera ed apprezzare questi profumi nuovi nuovi che stanno sospesi nell'aria. Lasciarmi ricoprire di neve? Che dici. Iaco. Già ti sento da quassù. Intendo idealmente; vale a dire metti tu stessa un velo impermeabile sopra di te e lascia che su di esso si fermino tutte le ambasce quotidiane dei mesi invernali, che così tetri come sono non aiutano proprio; lascia che tutte le cose brutte, le liti con gli altri automobilisti ogni mattina, le insofferenze dei tuoi colleghi, le intemperie dei giovani figli e le sbuffate del marito ti si arrestino lì, come sopra una vecchia corteccia. Fallo e vedrai che la prossima primavera sarà la migliore di tutte.

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  2. E dove lo vendono, questo telo impermeabile? Scommetto nello stesso negozio dove vendono tante altre belle cose tipo: autostima, equilibrio, serenità interiore. Farò passare le pagine gialle.
    Se non lo troverò, non mi resterà che aspettare di diventare una vecchia corteccia, (spero almeno non malata come quella triturata dal picchio)
    Il consiglio, comunque, è buono: mi sembrava di essere Charlie Brown davanti al banchetto "PSYCHIATRIC HELP, the doctor is in" di Linus e Lucy

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  3. E io sarei Lucy, no?
    Non mi ci vedo proprio nei panni di una dispensatrice di psico aiutini per bambini un tantino complessati. Ma nemmeno vedo te nei panni di Charlie o di Linus; casomai in quelli del musicista Schneider, che ha il suo bel mito, Beethoven, e vive per realizzarsi, passando sopra a tutto, comprese le moine della innamoratissima Lucy.

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  4. Eh, no, carino, io non posso essere un maschio. come dicevo nel post
    http://fuma62.blogspot.com/search/label/rimembri%20ancor,
    io sono piperita patti, la semplice e rustica piperita patti: con gli anni mi sono liberata dell'amore non corrisposto con Charlie Brown, ma non del vizio di addormentarmi davanti alle persone che parlano per più di 5 minuti. Riesco ad addormentarmi anche durante le riunioni, al lavoro, mi abbiocco fino a quando la collega che ho di fianco mi dà un pizzicotto, allertata dalla collega che ho di fronte. Quando apro gli occhi, quelli del gran mogol mi stanno fissando.
    Casomai Schneider sarai tu, con quel nome da crucco.

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  5. E due, accidenti a me!
    Schröder, Schröder, Schröder si chiama il pianista e non Schneider, qui non si devono cucire vestiti*, ma suonare sinfonie Fuma.
    Si vede che sto abbondante dentro gli anta e quando ho iniziato coi Peanuts ero appena negli enta. Ma non ti permettere di sfottere, sai!
    *Der Schneider significa sarto, dal verbo schneiden, tagliare.

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  6. Ma io non mi ero nemmeno accorta dell'errore nel nome, non sono così attenta e precisa. Volevo solo dire che il nome era chiaramente deutsche. Ma poi, Schröder è un nome o un cognome? e dove cavolo è la dieresi su questa tastiera?

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  7. Hai tagliato e incollato, vero? Perché la dieresi c'è. Sulla tastiera italiana non c'è, puoi ottenere lo stesso effetto se scrivi Schroeder.
    Così come Wörth lo puoi scrivere Woerth, e qui lo pronunceranno in modo esatto in quanto i dittonghi originari erano: ae diventato ä, oe diventato ö, ue diventato ü. Perché loro abbreviano tutto.
    Qualche esempio: bzw. sta per beziehungsweise, che significa rispettivamente; z.B. sta per zum Beispiel che vuol dire per esempio.
    Accorciano tutto quando possono, soprattutto i soldi che ti devono dare.

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