martedì 20 luglio 2010

Che tu sia per me il coltello -2-

http://dalle8alle5.splinder.com/ aveva commentato, il mese scorso, il mio post "Che tu sia per me il coltello", così:
"Questo libro l'ho letto molti anni fa e mi aveva colpito l'idea di mostrare di sé solo le parole. Poi ho "conosciuto" in Rete un uomo che si è comportato quasi esattamente come Yair, solo che io non sono Miriam e, alla fine, il rapporto virtuale è morto soffocato dalla mancanza di reale.
"

Le avevo risposto:
dalle 8 alle 5, ho risposto al tuo commento, che è uno spunto mica da ridere, ma poi mi sono accorta che più che un controcommento l'argomento meritava un post. Un post piccolo, ma messo al suo posto. L'ho scritto e messo in bozze. Lo lascio in deposito un tot e poi pubblico, ti farò sapere quando. Perchè in deposito? Perchè post vuol dire dopo, mica subito.

Il dopo è arrivato oggi, e pubblico
"Penso ai rapporti virtuali ben sapendo di pensarci con una gran confusione di sentimenti contrastanti, scrivo ben sapendo che trattasi di soggettive interpretazioni , infine rileggo ciò che ho scritto riservandomi di cambiare idea anche domani.
I rapporti virtuali sono una novità che dobbiamo ancora capire, sperimentare e metabolizzare, specie noi della generazione a.www, leggesi ante web.
Quelli che gli amici se li sceglievano nei 20 metri quadrati di una classe, nella strada a senso unico trasformata in campo di gioco, alle feste di paese, nei tentativi di abbordamento, nella casualità di un incontro, nel locale dell' amico dell'amico dell'amico.


Per quel poco che ne ho vissuto io, è difficile coltivare un web rapporto basato sulla sincerità, lealtà e verità, requisiti indispensabili a una amicizia, a meno che per amicizia si intenda quella di facebook, che sta alla mia idea di amicizia come la cicoria sta al caffè. Il problema è che nella grande ragnatela mondiale non ci vuole niente a mostrarsi con il proprio vestito migliore, e si nascondono troppo facilmente sotto il tappeto i vecchi stracci, che invece non sono altro che il nostro vero io"


Perché sono andata a rispolverare questo abbozzo di post? Perché mi è tornato in mente ieri sera, rispondendo alla mail di una conoscenza per caso, al quale ho ribadito il concetto:
“Credo che il web sia uno strumento fantastico, ma anche pericoloso: può prenderti la mano e nel momento in cui la second life diventa più allettante della first life, è un casino. Credo che i contatti web siano affascinanti, ma anch'essi pericolosi, per l'assenza del linguaggio corporeo, stupendo strumento di verità, per la possibilità di travisare, equivocare, per la tendenza a mostrarci agli sconosciuti con il nostro abito migliore. Il nostro vero io in realtà si nasconde sotto la tastiera, e colui che legge si trova sul monitor nient'altro che un avatar vestito della festa, che vuole solo ricevere un applauso. COME ME, adesso. ... o COME TE, che mi paragoni a una persona senza nemmeno conoscermi”

La conoscenza per caso mi ha risposto che ci ha ripensato: non sono affatto come quella persona là, che
"... in effetti era diversa da te, meno ruvida e scostante."(Vedi che avevo ragione, a dire che non potevi paragonarmi?)

Non mi sono offesa, anzi lo ringrazio perchè mi ha fatto pensare, e i miei pensieri glieli scriverò in diretta.

22 commenti:

  1. L'amicizia è un sentimento, e le vie di comunicazione e di "smistamento" di un sentimento sono infinite.
    Coltivo nella mia memoria -infinitamente- il ricordo della amicizia con A.S., sicuramente il mio miglior amico. Non ci vediamo da decenni, ma per me è sempre lì.
    Nel web manca il linguaggio del corpo, ma viene sostituito dal linguaggio dell'anima.
    Non in tutti i casi, lo ammetto, ma in "alcuni casi" certamente sì.

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  2. Innanzi tutto, grazie per la citazione.
    Io la vedo diversamente da te, sono sempre esistiti i rapporti solo di parole (nella prima metà del novecento quanti si sono fidanzati - e spesso sposati - avendo come riferimento solo una fotografia e una serie di lettere? tanti).
    D'accordo che sul web manca il linguaggio corporeo, però il fatto di stare dietro un monitor fa sentire più "sicuri" (mi verrebbe da dire anche impuniti, ma cioè non è carino) e quindi si abbassa la soglia di attenzione, lasciando trapelare - senza volerlo - quel che davvero si è.
    Come la tua conoscenza casuale che, non ricevendo approvazione, si è subito premurata di dirti che non sei "brava" come quell'altra. Il che automaticamente mostra quello che voleva tu fossi, dando così una preziosa indicazione su sé stesso. A sua insaputa, ovviamente.

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  3. Quando ci si scambiano opinioni secche non ci si può offendere, l'opinione secca è l'antidoto al virtuale libero, inchioda a quello che hai scritto e all'aria che fai respirare. I terroni stanno attenti Pimpa, anche quelli meno colti, chi poi ha un pelo in più di sapere analizza mille volte in un minuto. Io non mi sono mai posto da quando sono in rete il problema del linguaggio corporeo perchè so che qui non c'è, punto. Resta lo scrivere e quello che ne vien fuori ma se tu pubblichi uno stralcio di una lettera io faccio lo stesso con la parte che ti piace meno: "S---a hai un cognome che mi riporta alla mente quelli dei miei compagni di scuola degli anni 60 e 70 vissuti a Milano: anche il tuo ultimo post "parrocchiale" mi fa lo stesso effetto, mi ha riportato agli anni della pianura e dell'oratorio. Siamo lontanissimi, quindi vicinissimi, con una differenza grande. Io sono nato in Sicilia, cresciuto in Lombardia e Liguria, educato secondo la migliore tradizione borghese, traviato da un 68 devastante e tornato infine alle sue radici e alla sua isola , l'unica terra cui appartengo. Credo di essere un uomo fortunato: conosco perfettamente due dialetti e altrettanto bene ( ma bene veramente l'Italia), mi divertivo coi Legnanesi ai tempi del mio liceo classico al Parini di Milano e mi diverto con Ficarra e Picone. Ho sempre avuto un'idea "unitaria" di questo paese ma adesso non è più così, non ci riesco e, credimi, non dipende nè dalle cassate nè dal barocco, dipende dai falsi storici e da una voluta ignoranza diffusa anche attraverso il web. Non so perchè ti scrivo tutto questo, probabilmente penso che S....a F......i sia molto simile a Carla Massironi cui a 18 anni spiegavo che il senso delle vette alpine è simile a quello degli abissi delle isole Egadi e lei annuiva e, discutendo, eravamo più seri e civili. Ma è trascorso molto tempo."
    Ribadisco l'accenno agli applausi per me ( che quelli per te erano solo una finta per ammorbidire) era inopportuno e scostante. Il paragone non era fra due persone ma fra due atmosfere che mi riportavano a stagioni ormai passate, e gli applausi in un contesto privato di quel tipo non potevano avere nessun senso se non quello del sintomo di paura per possibili coinvolgimenti di altro tipo.
    Ma credo che non si possa vivere sempre da permalosi, è stupido e ci rende peggiori di quel che siamo; io sono felice di aver scambiato due parole conte anche se le mie sono state forse troppo "attente". Ciao S---a

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  4. Io ho instaurato piacevolissimi rapporti amicali attraverso il web, mi sono resa conto che anche con solo semplici scritti si può mettere in atto una sorta di mutuo soccorso, e forse è questa la parte migliore di questo tipo di rapporti. Proprio perchè l'altro è uno sconosciuto, riesci a confidargli le tue cose più intime, più segrete, proprio come se si stesse parlando con se stessi. L'essere più o meno sinceri, o mostrare solo la parte migliore di noi, beh questo fa parte della nostra personalità. Io sono sempre la stessa Ornella, lo sono nel pubblico e nel privato, nel web e nella vita reale, con chi mi è superiore e con chi mi è inferiore, sia dal punto di vista professionale, culturale o sociale. Di certo occorre far molta attenzione con chi si ha a che fare nel web, ma per fortuna il risvolto positivo dell'avere un'età matura è che intuisci facilmente che tipo d'individuo c'è dall'altra parte e, al momento opportuno, lo puoi "cestinare" con un clic! E poi, come giustamente dici tu, mai farsi prendere la mano, mantenersi il più possibile razionali e non permettere che la second life sia predominante rispetto alla first life. Colgo l'occasione per un saluto virtuale, ma come sempre molto sincero. Bye!

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  5. Un post davvero bello, che fa pensare e riflettere... parecchie volte penso al mondo virtuale, alla rete. Io scrivo sul blog da circa un anno e mezzo e devo dire che ho trovato parecchie belle persone, certo leggo solo quello che scrivono ma credo che nella maggior parte dei casi venga fuori la persona che batte le dita sulla tastiera. Chiaramente non bisogna mai confondere il vitruale col reale, la vita vera è la fuori.
    un saluto

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  6. IACO: "Nel web manca il linguaggio del corpo, ma viene sostituito dal linguaggio dell'anima" GIUSTO, ma che fai con l'anima falsa? ipocrita? che non è specchio di niente?

    DALLE 8 ALLE 5: che, di lavoro fai la strizzacervelli? le tue idee sono interessanti, non avevo mai pensato a questo risvolto. Ma non è facile capire cosa sta dietro alle parole, trattasi sempre di tue libere interpretazioni.

    PIERO, non ci siamo capiti. (anche questa del non capirsi è una prerogativa web. è difficile capirsi, specie quando ci sono in ballo cose non semplici, perchè mancano le sfumature di tono, i contorni, il riscontro immediato)
    la tua mail non mi è risultata per nulla sgradita, il mio accenno agli applausi era un esempio: partendo ASSOLUTAMENTE da me, in prima persona, altro che finta per ammorbidire. Non cercavi applausi? OK. Ritiro per la tua parte, confermo per la mia.

    ORNELLA, tu dici: "L'essere più o meno sinceri, o mostrare solo la parte migliore di noi, beh questo fa parte della nostra personalità"
    E' PROPRIO QUI IL PUNTO. Io invece penso, come cercavo di dire a Piero senza poi capirci, che sia naturale, almeno nella fase iniziale del contatto web, camuffarci, anche se siamo, nella vita reale, persone schiette, e poi non è facile togliere la maschera con cui ci siamo presentati. Ma forse le mie sono solo provocazioni. O farneticazioni.

    ERNEST, bentornato dalla navigazione reale. Spero sia stata meglio di quella virtuale.
    Perchè è come dici, la vita vera è fuori da questo picì.

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  7. Ma per quanto tempo pensi si possa tenere una maschera? Dopo poco, come dice giustamente "Dalle8alle5", senza volerlo lasci trasparire ciò che sei realmente. Dici piuttosto che a volte siamo noi che rifiutiamo di cogliere gli elementi evidenti che ci fanno capire la reale personalità di chi sta al di là dello schermo, perchè ci piace credere che sia come noi lo vorremmo e non come in realtà è. Finchè poi non cadiamo dal pero faccendoci male.

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  8. Subito dopo aver calcato "invio" mi era venuto il dubbio, sono venuta a controllare e ne ho avuto la conferma: mi è scappato il tipico refuso sardo "faccendo" :-D. Ma certo che la lingua italiana è strana e soprattutto complessa! Non so per quale motivo il sostantivo "faccenda" si debba scrivere con 2 c, mentre il gerundio "facendo" con una sola c, eppure entrambi hanno la radice nel verbo "fare". L'unica differenza è nella vocale finale! Boh!
    Tornando alla caduta dal pero, uno si ammacca un po' le ossa, ma poi impara la lezione, o almeno si spera...:-)))

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  9. è semplice: perchè i faccendieri debbono riempirsi le tasche per bene; di c ce ne vorrebbero 3,4,5, più ne hanno più ne vogliono.

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  10. Buona conversazione, signore. Carino, come ai vecchi tempi.
    Ma che significa "anima falsa, ipocrita, che non è specchio di niente"?
    Significa che non mi hai capito -come ti resta sempre più facile-: quando io parlo di anima intendo parlare di purezza, di semplicità, di genuinità. Che ci azzecca con la falsità e l'ipocrisia, Simba?
    Proprio un bel cavolo di niente. È esattamente il contrario: linguaggio dell'anima voleva dire nello iacopensiero linguaggio della sincerità e della purezza spirituale.

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  11. No, non faccio la strizzacervelli, semplicemente ho una forma mentis che tende a fare quel che in informatica si chiama "analisi del sistema", cioè prendere in considerazione (in teoria) tutti gli scenari possibili e valutarli.
    La libera interpretazione in certi casi - per esempio la risposta che hai ricevuto dalla conoscenza per caso - non ha spazio, non si può equivocare sul significato.

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  12. IACO, hai ragione. Ieri devo aver scritto un tot di cazzate. Capita.
    DALLE 8 ALLE 5, vorrei avere anch'io quella forma mentis, e la tua sicurezza nell'applicarla, ma non credo che nella vita ci si possa basare sulle teorie, in pratica poi viene sempre fuori quel dato anarchico che era sfuggito alla teoria.

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  13. Perché sei così stramaleddetamente breve quando rispondi a me?

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  14. Non dire scemenze. Allora facciamola lunga, e dedichiamo questo post alle doppie bistrattate, il faccendoci di Ornella e il tuo stramaleddetamente.
    Sono due giorni che cazzeggiando anche su altri blog non faccio che scovare errori, come un cecchino. Prendo la mira ... centro... fuoco! Però c'è sempre il rischio che la gente si offenda e ti prenda per una saccente, e ciò non è bello. Ma nemmeno è bello lasciarli lì, quei refusi, che poi magari si riproducono, per emulazione. Un bel dilemma,iaco. Che ne pensi?
    Miseria! Per risponderti mi sono persa l'appuntamento under the rain! Non piove più, devo farmi bastare la doccia di casa.
    Buonanotte.

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  15. Per quanto mi riguarda, il cecchino l'avevo già fatto da me! E poi, non ti incazzare così tanto, vedere che si è gelosi delle righe che più o meno dedichi ai tuoi commentatori dovrebbe lusingarti! E in fondo in fondo, penso proprio tu lo sia! ah ah ah, ridiamoci su, che è meglio, soprattutto con questo caldo infernale!

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  16. Trovai un refuso su "Guerra e Pace", edizioni Sonzogno, mi pare. Nessuna protesta da parte mia.
    Addirittura su un romanzo di Aldo Busi, edizione Mondadori. Ci ho riso su, sapendo quanti correttori di bozze ci siano in Mondadori.
    Ti diverti coi refusi?
    A volte si cercano i refusi degli altri per non vedere i propri. Dici: nei miei post non ce ne sono mai. Sei così sicura?
    A proposito: mi piace quel S...a F...i del siculo, quasi quasi...
    Ma preferisco il mio: SIMBA.

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  17. MAI detto che nei miei post non ci siano errori, e ben contenta di essere corretta da qualche buon'anima di passaggio, se capita, come è capitato, come capiterà.

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  18. Bella risposta: è stato come avere una prugna acerba in bocca.

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  19. Anzitutto grazie per la visita al mio blog.
    E' un bell'argomento di discussione, questo.
    Io credo che i rapporti-web vadano presi per quello che sono, cioè rapporti-web.
    E' vero che manca la fisicità, ma non è detto che la fisicità possa sempre essere letta correttamente. E soprattutto non è detto che esprima sempre correttamente quello che è una persona.
    Insomma, io sul web sembro una ciofeca, ma a vedermi di persona sono una via di mezzo tra harrison ford trent'anni fa e totò.

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  20. ciao aquila, la tua idea sulla fisicità che può anch'essa essere ingannevole è vera, ma a volte il linguaggio del corpo è inequivocabile, mentre quello solo verbale può essere frainteso in mille modi.
    non ho ben presente la via di mezzo tra H.F. e totò, ma per una volta mi fido della parola. ripasserò per i tuoi cieli, nel pomeriggio, temporali permettendo. bye

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