venerdì 27 agosto 2010

l'eleganza del riccio

(Da leggere solo dopo lettura del romanzo)
(RIPETO: da leggere solo dopo lettura del romanzo, perchè svelo il finale, subito, all'inizio!)
(Ohhh... io ti ho avvisato, poi fai quello che ti pare)

“Possiamo essere amici, e tutto quello che vogliamo” … E così, persa in questa frase, il goffo riccio attraversa con la testa per aria, e muore spiaccicato sulla strada, senza alcuna eleganza.
Chissà se l’autore ha trovato il finale pensando alla triste fine di quei poveri ricci che escono dal letargo invernale solo per trovare la morte, e che ogni tanto incontriamo sulla strada in primavera, o se voleva solo riportare la favola -già di per sé atipica- a una risoluzione più realistica: perché un lieto fine sarebbe stato esagerato.
I protagonisti mi sono sembrati poco convincenti, così come la trama. I pensieri profondi che fanno da incipit al diario di Paloma mi hanno fatto sprofondare nell’incomprensione, stessa sorte per gli accenni filosofici e super-dotti , che mi hanno anche fatto sentire una cretina.
Ma l’ossimoro del titolo -l’eleganza del riccio- ha coinciso con l’ossimoro del mio gusto: forse il libro mi è piaciuto proprio per questo difetto di realismo.
Avevo appena terminato la lettura di “ rivolutionary road”, dove non ho amato nessun personaggio perché erano tutti perfettamente, realisticamente cinici, e avevo bisogno di un libro che mi facesse provare affetto per qualcuno, e nell’eleganza del riccio ne ho trovati quattro.
E chissefrega se mi pare poco credibile che una persona intelligente e colta come la protagonista possa tollerare di vivere sotto le proprie possibilità, e se mi pare poco credibile che un principe azzurro forse più giallo che azzurro si innamori del topino di cenerentola , e se mi paiono poco credibili i pensieri della ragazzina iper intelligente.
Le favole hanno un loro perché, e questa, che non è nemmeno una favola classica, di perché ne ha tanti. Ognuno si trovi quello che preferisce.
scritto il 16 agosto 2010

10 commenti:

  1. http://aquilanonvedente.splinder.com/post/17634085/leleganza-del-riccio

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  2. nulla è credibile in quel romanzo, ma ha pur avuto solamente in Francia piu di un milione di lettori, con un passa parola incredibile.
    vacci a capire qualcosa...

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  3. @ AQUILA, cliccato, letto. Ciò che più mi ha interessata di quel tuo post è la suddivisione dei libri nelle tre categorie. Infatti io di norma mi regolo così: leggo tramite biblioteca, e se il libro mi è piaciuto tanto, poi lo compro. A volte però non resisto alla tentazione e compro qualcosa a scatola chiusa, a volte solo per l'irresistibilità di un titolo.

    @ IACO, non ho capito se, a parte il poco credibile, il libro ti sia piaciuto tanto, così così o per niente

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  4. ne parlavo proprio oggi nel mio blog,
    in definitiva il romanzo non mi è piaciuto però ne apprezzo il messaggio di fondo:quello di andare oltre le apparenze e gli stereotipi!

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  5. bello, il tuo post sui libri. Condivido tutto, persino le antiestetiche orecchie.

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  6. a me il libro, quando lo lessi, piacque, ma non ti saprei bene dire perché. purtroppo (per me), non riesco bene a capire perché un libro mi piaccia e un altro, che sembra simile, invece no. e questo per me è un problema: mi piace leggere, ma solo se quello che leggo mi piace. e se non leggo una cosa che mi piace, rimango di malumore.

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  7. ah...le orecchiette!! sai quelle mi servono per ricordarmi una pagina in particolare, oppure metto il post.it, ora mi è stato regalato un seganlibro d'argento, piccolino, molto carino ma sembra meno vissuto delle mie orecchiette...

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  8. Non mi stava piacendo quando ne ho interrotto la lettura, e ancora non l'ho ripresa.
    Credo che significhi, nella mia complicata sintassi mentale, che non mi piace.
    Potrei sbagliare...ma non credo.

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  9. papà volontario, purtroppo non sempre ciò che si legge piace in toto, sarebbe troppa grazia santantonio. A volte non ci convince la trama ma ci piace come è scritta, quella trama, o viceversa, oppure la lettura è gradevole ma i personaggi sono banali, cose così.
    Quando un libro ci piace dall'incipit al finale, quando ne amiamo i personaggi, quando la scrittura ci tiene legati, allora è manna dal cielo.
    Il malumore della lettura che non gusta l'ho avuto ieri, dopo aver terminato "hanno tutti ragione", del regista Paolo Sorrentino.

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  10. è un libro bellissimo! chi non ne capisce il senso vuol dire che non vuole aprire gli occhi! addormentati del 2010! svegliatevi! e capite! non tollero!

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