mercoledì 20 aprile 2011

pronto buongiorno è la sveglia



Pronto buongiorno è la sveglia ... ma di muoversi manca la voglia ... che bello l'incipit di questa vecchia  canzone dei Pooh! Dovrei metterla come suoneria rompisonno.
Nel caffelatte c'è un caffè troppo forte, ma me lo tengo per me se no mio marito dice che non mi va mai bene niente.
Faccio da taxi direzione-stazione  a figlio e marito  diretti rispettivamente verso la grande e  la piccola metropoli.
Zitti, stanno parlando di Vittorio.
Prima di partire  per il mio travaglio usato (anche Leopardi non scherzava, era anche meglio dei Pooh) mi porto avanti per il pranzo e la cena: tolgo dal congelatore due panetti di pasta di pane,  un vasetto di pesto fatto con le mie manine col basilico coltivato dalle mie manine, un pacchetto di spinaci cresciuti in serra da non so chi e confezionati da Orogel.
Hanno scoperto chi è l'ignorante  che ha scritto bianco su rosso che i magistrati sono dei terroristi. E' un candidato alle amministrative di Milano: sarà eletto di sicuro, perchè di questi tempi l'ignoranza va forte.
Faccio cuocere gli spinaci e memorizzo di fermarmi a comprare la ricotta per la torta salata.
Mi cambio, perchè ho scorto una macchia sui pantaloni, li insapono strofino la macchia sciacquo e stendo.
Decido si sostituire il twin set di lana con  una camicia  a maniche lunghe, ci infilo sopra il maglioncino a maniche corte, lo specchio mi dice che è un abbinamento quanto mai originale, quasi un azzardo ... CAMBIATI.  Non trovo i pantaloni neri a sigaretta, ma forse è meglio così perchè dovrei metterli senza calze, e ho già una raffreddatura coi fiocchi.
Al posto di quelli a sigaretta trovo quelli neri di velluto, che  stanno bene  con gli stivali ma mi fa caldo solo il pensiero: opto per le scarpe marroni, ma così si vedono le calze a rigoni orizzontali! Cerco un paio di gambaletti neri ma mi accorgo che il destro è liso, un rammendo al volo forse ci sta ... se solo riuscissi a infilare l'ago ...UHHHHH!Sono diventata ANCHE presbite!
Al termine della vestizione c'è il letto non solo ancora sfatto, ma pieno di vestiti rifiutati dalla prova specchio e ammucchiati alla rinfusa.
Passo il filo interdentale, sputo sangue, sciacquo il lavabo, faccio un colluttorio, sputo il colluttorio, metto gli spazzolini da denti a testa in giù in quello che avanza, perchè odio lo spreco.
Torno in camera a riordinare il rinfuso e faccio il letto, perchè non mi piace uscire di casa col letto sfatto. (Se morissi per strada?)
Avrò spento gli spinaci?
Apparecchio per il pranzo, preparo sul fornello la pentola per gli spaghetti. Anzi, per le trofie, perchè li ho scovati scaduti, e odio lo ....
Oltre alla ricotta comprerò dell'insalata.
Segno su un' agenda il numero di telefono dell'otorino, (ma perchè proprio adesso, che non è il momento?) e questo atto inutile mi fa partire tre muniti dopo le 8.30. Errore madornale.
Sulla strada tutta a curve trovo davanti un trattore che mi mette il cuore in pace. Timbrerò rosso, è matematico.
Oggi c'è la messa di Pasqua, quindi non devo portare i miei quattro allievi a tirocinio, ma  la celebrazione non dura tre ore, quindi le due ore restanti faremo matematica, e li avevo già avvisati, ma uno non ha portato il quaderno perchè l'altro non glielo ha detto. Rimprovero l'altro, che mi dà una giustificazione talmente assurda che manco me la ricordo più.
Prima di andare in chiesa passiamo in direzione a prendere l'ulivo, dico ai miei quattro prendete un ramo anche per me, ma uno è sordo forte, uno è meno sordo ma sempre sordo è, il terzo  se ne frega e il quarto è innamorato perso. In chiesa, il prete dice di sventolare i rami e il  meno sordo  mi chiede perchè non ho l'ulivo.
Nelle due ore di matematica che seguono dico ai due sordi -che sono della stessa classe- di finire i compiti di matematica insieme, ma  preferiscono fare  gli esercizi sui numeri relativi ognuno per conto proprio.
Uscita da scuola riesco a trovare un parrucchiere che fa orario continuato e mi infilo nell'unico buco  che è rimasto, sperando non mi chieda quando ho fatto l'ultimo taglio (i parrucchieri  come i confessori!).
Sulla strada di casa  mi fermo a fare la spesa, mentre peso le zucchine mi telefona mia figlia, dove sei finita, è sull'incazzato perchè non l'ho avvisata ed era preoccupata, ma secondo me semplicemente non ha nessuna voglia di preparare il pranzo. Quando arrivo a casa, mi chiede ma da che  parrucchiere sei andata, girati, perchè te li ha gonfiati, fanno cagare. A me sembrava di stare bene, ma forse era lo specchio del negozio. Daphne si lamenta di avere l'orecchio tappato e gli svarioni, ma piuttosto che mettersi ai formnelli va a prendere il fratello alla stazione.
Preparo trofie al pesto, zucchine insalata e crescenza. Mentre finalmente siamo a tavola  dice di essere innamorata del vecchietto che sabato all'uni ha condotto  il laboratorio di musica (il vecchietto ha la mia età, vero?) mentre  mio figlio ci chiede avete sentito che hanno arrestato quel pedofilo che erano anni che sospettavamo che lo fosse?
(Chi, quello che aveva organizzato un capodanno per voi ragazzi e tu e volevi fermarti a dormire e io invece ero venuta a prenderti?)
Dopo pranzo decido di portarmi  avanti con la cena, così non ci penso più.
Vorrei ascoltare la radio o un CD, ma mia figlia sta scrivendo una relazione del laboratorio da spedire via mail al vecchietto.  Mi chiede come posso dire questo come posso dire quello. L'impasto è troppo abbondante per la torta, perchè insieme agli spinaci ho tritato le zucchine avanzate a pranzo (perchè odio ... ) quindi preparo anche delle polpette verdi aggiungendo pangrattato all'impasto della torta salata.
Uno dei due panetti di pasta di pane risulta  troppo largo per la teglia, ne taglio un lembo e diventa una pizzetta. Quando  lavo i piatti e riordino la cucina, sono le 16.30. Pulendo il frigorifero, mi accorgo di aver comprato le zucchine non ricordandomi che ne avevo già a iosa ... decido di fare una grande padellata di zucchine trifolate al pomodoro, perchè ....

4 commenti:

  1. Cosa ti mette ansia, amica mia?
    Quando ero un giovin signore e mi capitava una disavventura -non necessariamente amorosa, ma il più delle volte lo era- io risolvevo i problemi della mia anima traballante facendo elenchi di cose: dei libri nella libreria, delle calze nel cassetto del comò, dei chiodini e rampini a disposizione della famiglia per appendere quadri; insomma mi immergevo nel nulla per dimenticare, affossare, ricoprire di sabbia il mio tormento.
    Leggendo questo tuo post del tuo "eterno e santo quotidiano" mi sono venute in mente quelle dorate stagioni ed ho sorriso.
    Non ti sei lasciata nemmeno un minuto libero, mia cara: per non pensare.
    Ciao.

    A proposito, aiuta Dafne a scrivere al suo vecchietto, tu che sei un'esperta.

    RispondiElimina
  2. è davvero bello leggere il quotidiano
    un saluto

    RispondiElimina
  3. @AMICO IACOPO,
    sarà forse l'ansia a mettermi ansia? Chissà! :)
    Comunque grazie per l'interessamento e per i suggerimenti ansiolitici: proverò con un censimento che a memoria di famiglia in questa casa non si è mai fatto, quello dei chiodini schiaccia chiodini.

    Hai ragione, nello scrivere ai vecchietti non mi batte nessuno.

    RispondiElimina
  4. Bello il tuo ultimo post, ERNEST.
    Speriamo che prima o poi lo demoliscano, questo eco-mostro, o che si auto-decomponga, o che si sbricioli a cusa delle fondamenta marce ...
    Tutte utopie, lo so.

    RispondiElimina

Parla! Adesso o mai più!