domenica 28 ottobre 2012

Ciusi a chi?


Questa minestra non è ben frullata -si lamenta Scarrafone-
La prossima volta la frulli tu,  per stavolta  "maia e fà sito" e non fare il ciusi

Dove diavolo avrai nascosto il maglione con la fodera interna? chiede il marito
Oh cosa vuoi che ne sappia,  mettiti quello senza fodera e smettila di ciusare
Lei ha timbrato rosso, deve andare a giustificarsi in direzione -sentenzia il cartellino-
Uff guardi bene nove punto zero uno punto zero zero  non è proprio rosso,  a meno che non ci si metta un pizzico di ciuseria giusto per guastare la giornata a una povera lavoratrice
Cosa voleva dire la Fornero? -chiede Scarrafona
Hai presente il tuo  contratto? Quello per gli studenti lavoratori?
Tu studi, intanto fai la baby sitter, l'animatrice alle feste, la jolly alla scuola, e l'unico contratto che ti viene proposto non ti riconosce alcun diritto, nè ferie nè malattia nè permessi di studio. Più ciusi di così.

25 commenti:

  1. Lungi, ma lungi lungi da me voler difendere Fornero ( rispetto il suo non voler vedere il suo cognome preceduto dall'articolo "la" :-D) però ci sono anche dei ragazzi che preferiscono restarsene a casa pur di non fare la gavetta, che di questi tempi è ancor più indispensabile e va fatta anche se sottopagati o per niente pagati. Quelli della mia generazione sono vissuti, come si suol dire, nel "ventre della vacca", ma oggi bisogna guardare la dura realtà in faccia ed io invito i ragazzi tutti, così come ho fatto con lo stesso mio figlio, a rendersi conto che terminati gli studi bisogna lavorare quasi a gratis ( salvo poche eccezioni) per almeno un paio d'anni ed anche più per poter acquisire esperienza ed arricchire il proprio curriculum. So benissimo che non è giusto che i giovani vengano sfruttati, lo so bene io quanto mi è costato economicamente far acquisire a mio figlio master post laurea e poi esperienze lavorative a gratis o al limite con paghe da fame, ma se non fosse passato sotto queste "forche caudine" non si sarebbe sistemato! Mio figlio ha fatto il praticantato per 2 anni, lavorando almeno 7 ore al giorno a ZERO euro, poi dopo il master ha lavorato in grandi studi internazionali a 650 euro al mese ( a Milano!) ed infine a Roma il primo contratto che ha avuto è stato il famigerato "contratto a progetto" che non ti concede né malattia né ferie e i cui contributi INPS non verranno poi riconosciuti ai fini pensionistici. Solo dopo due anni ha ottenuto l'agognato contratto a tempo indeterminato, dopo aver insomma percorso tutta la Via Crucis! Ecco cosa significa non essere choosy! Ma d'altra parte qual è l'alternativa?

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  2. Io dico che se un ministro, che già ha versato lacrime di coccodrillo non richieste in diretta, non deve sognarsi di usare una parola dialettale o straniera sconosciuta al 95% degli ascoltatori per dare del fannullone a tutta una generazione. Sono costretto a concordare con la mia "amatissima" Ornella. Ci sono degli scansafatica, dei buoni a nulla che non fanno altro che sbafare a tradimento dentro casa loro alle spalle di genitori, che forse meriterebbero un po' di riposo. TUTTO VERO. Però c'è una quantità di bravi ragazzi sfortunati, per essere nati nel momento e nel posto sbagliato, che un lavoro se lo devono sognare.
    Parlare come quel miniministro del precedente Governo, quel Brunetta, sparator di cazzate esimio, da parte di una donna e per di più "tecnica" non mi pare il massimo. Questo governo ha salvato forse l'Italia dal precipitare in una buca profonda, tirandola indietro per la giacchetta e rischiando di farla precipitare in una voragine ben più perigliosa.
    Monti, con tutto il rispetto, mi sembra un chirurgo, che chiamato al capezzale di un ammalato di cancrena, per salvargli la gamba infetta, lo cura con medicamenti vari, non gli taglia la gamba, gliela salva ma lo fa morire per l'infezione. Un po' come la frusta battuta "operazione riuscita, paziente deceduto".
    Non sei convinta? Aspetta qualche mese e ne riparliamo.
    Fine del mio politichese.

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    1. Vincenzo, come siamo diventati politically correct l'un con l'altra! Ahahahah

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    2. @@@@@ IACOPONI
      Dev'essere la prima volta che concordo con un tuo politichese ...
      forse è stata questa inusualità ad avermi provocato il blocco del contro commento ;)

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  3. @ Ornella
    io sono della scuola di Luca Bottura, che la chiama LA-LLA-LLA' FORNERO giusto per farle dispetto :))
    E se t'avesse allungato la pensione a te, dove gliel'avresti messo l'articolo indigesto?
    Il fatto è che non tutti gli scarrafoni sono privilegiati come il figlio tuo: quale genitore può permettersi di sborsare chissà quanti mila euro per un master?
    Non certo quelli come me, gente da mille al mese.
    Il fatto di non avere alternativa è un aggravante, non una scusante!

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    1. Hai ragione, mio figlio è stato strafortunato perchè ha avuto la possibilità di essere sostenuto economimante dai genitori mentre studiava e faceva la gavetta, però ti assicuro che ne conosco tantissimi ( maschi e femmine) che hanno le stesse possibilità ma che stanno parcheggiati all'università per anni, che a casa non si rifanno neanche il letto, figurati se hanno voglia di andar a vivere fuori e gestirsi da soli pur con finanziamenti paterni! Il fatto che non ci sia alternativa non è una scusante ma una presa d'atto di una realtà con cui confrontarsi. E mi sai dire come mai tanti giovani continuano a sostenere chi, stando al governo, ha ridotto l'Italia in questo stato? Io li vorrei vedere furiosi prendersi il futuro tra le mani, ma quanti di loro si interessano delle faccende politiche che stiamo vivendo, quanti di loro sentono il bisogno di informarsi, di discutere, di impegnarsi in qualcosa che non sia la partita di calcetto o la palestra o il prossimo concerto rock da seguire. Non molti, credimi! La maggior parte dei giovani assiste passivamente, si lamentano e con ragione, ma restano inermi! Se non non saranno i giovani a ribellarsi in prima persona, da questa situazione non ne usciamo!
      P.S. Sai bene dove avrei messo l'articolo alla "ministra" Fornero se mi avesse bloccato a scuola fino a 65 anni!Ahahah! Però sappi che anche in questo caso, il fatto che io mi sia laureata a 23 anni senza stare a perder tempo all'università, mi ha permesso di iniziare presto la mia carriera e raggiungere i 36 anni di servizio per andare in pensione. Avessi tardato 2 o 3 anni sarei rimasta fregata! Come vedi, non tutto dipende dagli altri, ognuno di noi è per buona parte artefice del proprio destino!

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    3. Caro Daniele, sinceramente non ho capito molto di ciò che hai scritto e di quello che volevi dire. Non ho capito, cioé, se sei andato via da casa, se vivi con i tuoi, se lavori in nero, se guadagni 600 Euro al mese, se hai una famiglia oppure no. Insomma non ci ho capito un c@##o! Ma non importa. Importa, invece, ciò che ha scritto Ornella e che condivido. Se si ha la possibilità di aiutare i figli nello studio (sempre che questi abbiano le capacità potenziali per emergere, altrimenti meglio lasciar perdere) bisogna aiutarli. Perdonami Daniele ma i "bamboccioni", spesso e volentieri (non sempre), esistono per l'inedia, la pochezza mentale, il menefreghismo, la poca volontà, la pigrizia, il deserto intellettuale, l'assenza d'interessi e di curiosità della maggior parte dei giovani italiani di oggi. E prima di subire il tuo probabile "attacco" a questo mio intervento ti dico subito che sono figlio di un operaio e di una maestra elementare che, con parecchi sacrifici, mi hanno fatto studiare fino al conseguimento della maturità scientifica. Poi, visto l'andazzo, sono andato in Irlanda dove sono rimasto tre anni lavorando su un peschereccio nel Mar del Nord. Ho imparato l'inglese alla perfezione, ho messo da parte parecchi soldi con i quali mi sono pagato l'università in UK (continuando a lavorare, questa volta in un bar). Mi sono laureato a 28 anni, quindi non molto presto, in Economia e Commercio e subito dopo mi hanno offerto un posto a Singapore. Tre anni dopo sono andato a fare il manager a Hong Kong, dove ho vissuto benissimo sei anni. Ora sono in Oman e sono felice. Alla faccia dei "bamboccioni" e dei "figli di papà". Saluti e grazie per l'ospitalità. Andrea

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    4. Ecco, Andrea è l'esempio perfetto di cosa voglia dire non essere choosy! E faccio i miei più vivi complimenti ai tuoi genitori che hanno saputo crescere un figlio maturo e responsabile! Mi congratulo con te con tutto il cuore!

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    5. Sono passato di qui per caso, secondo te?
      Sono trasparente a quel che sembra,
      come il personaggio centrale di Tatort.

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    6. E che scena di gelosia, Vincenzo! Ahahahahahah!

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    7. Anonimo Andrea, se hai fatto solo la metà di quello che hai raccontato sei arruolato tra gli italiani all'estero che tengono alto l'onore italico malgrado le mafie, tante, i cattivi politicanti, quasi tutti, l'abitudine a fare i piagnoni della stragrande maggioranza dei nostri connazionali e i bamboccioni, scansafatiche che si mascondono dietro l'etichetta "lavoro in Italia per noi non c'è".
      Se tu fossi disposto a dare lezioni ad un mio carissimo nipote di 21 anni che ha appena iniziato la carriera di mantenuto dai genitori, te lo spedisco anche se ti trovi a bordo di una stazione spaziale.
      Grazie anonimo Andrea.

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    8. @@@@ ANDREA
      In Oman? E ...ndostà? Puzza di petrolio, è medio oriente?
      MMMMAMMA mia, che storia è il web!
      Basta un clik, e un italiano che alloggia in un paese sconosciuto dal nome che puzza di pozzi petroliferi capita nel mio giardino, passando da chissà quale sentiero impervio.

      E bravo Andrea!
      Spero che mio cugino -non quello bamboccione, un altro- abbia la tua stessa fortuna e intraprendenza.
      Ventisei anni, laureato in architettura, ha lavorato per un paio d' anni in prestigiosi studi milanesi, senza compenso.
      Quando ha capito che pur "guardandosi intorno" (per usare le stupide parole del ministro)non c'era verso di strappare un contratto dignitoso, è partito per l'oltremanica, ora è a Londra a imparare l'inglese facendo il lavapiatti.
      Mia zia dice che "è là come un barbone", io tifo per lui ma mi spiace per i miei zii, che sono anziani e hanno solo lui.

      Bene Andrea ... SE ti va torna, anche se puzzi un po' di benzina :))

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    9. Per Andrea.
      Ognuno ha i propri cazzi di problemi.
      Hai avuto culo ( se sarà vera questa storiella).

      Non mi va di raccontare i cazzi miei e spiegare nel dettaglio.
      Quello era solo uno sfogo che cancello perché non racconto
      i cavoli miei così.

      Saluti

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    10. E poi mi pare una storiella inventata.
      Perché non potevi trovare lavoro in Italia e laurearti in Italia?
      Addirittura in Irlanda??

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  4. Se mi induci ad aprire il libro "cento e uno modi di essere un bamboccione" rischio di non riuscire a chiuderlo.
    Un mio lontano cugino ha 28 anni, è sposato ed è pure padre.
    Porta regolarmente alla mamma (già di suo oberata di impegni) la borsa dello sport e la borsa del lavoro, lei gliele restituisce lavatea stirate e profumate.
    E fin qui niente di particolarmente aberrante, si tratta di abitudini malsane ma più comuni di quanto si pensi.
    Ma non è tutto, il bello viene dopo.
    Alla deviazione patologica del bamboccionismo -che è stretto compare del mammismo- sono stata testimone oculare.
    Il bambo -anche senza ccione- apre la borsa, nota la presenza di un bagnoschiuma non gradito, le fa una scenata coi fiocchi.
    Mi sono dovuta legare le mani per non versarglielo nelle mutande.

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  5. Il problema è forse un altro: parla chi non ha niente da dire e si ascolta solo ciò che si vuole ascoltare. Nasce da quì un conflitto sociale e generazionale che, sempre presente, lo si nota solo per l'ineluttabilità di un destino segnato dal fato. Abbiamo raggiunto un'apice ora, come in bici, serriamo i muscoli e "godiamoci" una pericolosa discesa, in silenzio, senza sprecare energie, utili per una nuova risalita. Meno si parla e meglio si ascolta, meglio è, rischiamo di scadere in un qualunquismo sterile. Certo vedere certi personaggi sullo scranno di ministro fa attorcigliare le budella. Pazienza, anche questo fa parte del gioco. Ciao Silviaaa

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  6. EHM ... scusa Rò
    ma non ci ho capito niente del tuo commento,
    mi sa che sei troppo avanti per me :))
    Ciao, comunque sia!

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  7. Guarda, giusto venerdì mattina ho quasi litigato in pescheria (ma ti pare possibile???) con un tizio che insisteva che erano i giovani a non voler lavorare e che la loro generazione ha fatto di tutto per noi...io ho praticamente buona parte degli amici sparsi nel globo perchè qui non trovavano un cazzo di lavoro e questo viene a dirmi frasi del tipo

    "se i lavori che fanno gli immigrati li facessero i giovani, quelli se ne tornerebbero a casa loro"

    "E' che vogliono tutti la scrivania e non si vuole spaccare la schiena nessuno"

    e dulcis in fundo

    "Quando c'è un concerto di Vasco Rossi vanno in settantamila se c'è da fare una manifestazione non ci va nessun giovane"

    Sono ancora incazzato.

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    1. Perché sei incazzato Baol? Ha detto qualcosa di insensato?
      Qui in Germany i giovani universitari fanno lavoretti a 400 euro al mese, due e anche tre consentiti dalla legge, per mantenersi o almeno per avere danaro in tasca che non sia sottratto alla cassa paterna.
      Mia nipote, al terzo anno di economia, ne fa due. Mio nipote, secondo anno di strategia industriale gioca in una squadra di calcio che gli da 100 euro a partita e in più si ingegna facendo Bedienung, servizio in un locale tre sere alla settimana.
      Mio nipote in Italia, iscritto a non si è capito cosa, sta tutto il giorno a grattarsi le palline e quando vuole uscire va dalla mamma a ritirare le chiavi della sua macchina, dove c'è già benzina per lui fatta da lei, e dal padre a farsi dare 10 o 20 euro, e questo tutte le volte, anche due o tre giorni consecutivi.
      Sono cugini, figli di due sorelle, uno viziato in italia all'italiana, gli altri due tirati su in Germany dal padre tedesco alla tedesca.
      Tutto qui, Baol, mi spiace per la tua incazzatura, ma io la penso come quel tuo antagonista in pescheria.
      Un civilissimo ciao, malgrado tutto.

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    2. Vince', quando c'hai ragione, c'hai ragione!

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    3. Boh, io ho solo visto buona parte dei miei amici andarsene fuori dall'Italia a farsi il culo, senza che ci fosse qualche parente a dargli i soldini e l'altra parte fare di tutto per non gravare su nessuno. Magari aveva ragione Mark Twain quando diceva "voglio tutti amici migliori di me perché voglio essere il peggiore della compagnia" e quindi sono solo io ad avere gli amici meglio di me, tutti gli altri sono come la generalizzazione del tizio in pescheria. Ho avuto culo.

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  8. Cerco di spiegarmi: nonostante quello che si può dire in generale, l'unica verità è che ci accorgiamo di tutte queste banalità sui giovani o altro solo perchè viviamo un momento difficile. Siamo in un periodo che tende alla barbarie dopo la "caduta" dell'impero americano. Di questo stiamo sentendo tutti i disagi, da quello economico a quello sociale. Se non vogliamo acuire gli scontri: generazionali, di classe, di razza, dovremmo parlare meno (in particolare chi ci rappresenta istituzionalmente) e sentire cose più interessanti per limitare l'effetto eco di queste stronzate in attesa di un'auspicata "risalita".
    Spero di essere stato più chiaro, scusami, certe volte la mia "verve immaginifica" mi tradisce. Ciao

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    1. Rosario, quando sono arrivato in Germania io, nel 1971, c'erano prima di me quelli della prima ondata, tutti siciliani, calabresi, lucani, sardi, pugliesi e qualche napoletano. A Diedenheim, un paesotto di 6000 abitanti vicino a Francoforte, c'era un intero paese calabrese, Bocchigliero; erano venuti un gruppetto e poi dopo di loro, visto che questi mandavano soldi a casa, tutti i giovani e meno giovani di quel paese. Solo uomini, le donne aspettavano l'estate il ritorno dei mariti, dei figli e fratelli. La maggior parte di questa gente dormiva nelle baracche che la fabbrica faceva per i suoi "Gastarbeiter"; più tardi, anni più tardi hanno incominciato a costruire i Wohnheim, case in muratura pensate solo per lavoratori stranieri maschi, che stavano cioè da soli.
      Le baracche erano costruite come quelle di Dacau ed Auschwitz; mancavano i forni crematori e le camere a gas, ma erano esattamente come sono stati mostrati mille volte dalla TV.
      Voglio dire che i siciliani invece di rimanere in Sicilia a farsi fottere dalla mafia se ne sono venuti quassù con la valigia di cartone legata con lo spago. Brava gente, onorata, valorosa, senza nemmeno la quarta elementare, ma con un cuore grande così. Non ti piantavano mai in mezzo a una strada, bastava dire qualche parola nella nostra lingua che arrivavano tutti, e tutti ti offrivano qualcosa da mangiare, che era il bene più prezioso, per il quale erano venuti via dalla loro bellissima terra, la tua Rosario, a crepare di fatica negli inverni tedeschi.
      Era un'altra generazione, Rosario; a me pare che la presente sia venuta su con qualche difetto, qualche dente cariato, qualche occhio storto, forse meno cervello, certamente meno cuore.
      Non vogliono più uscire fuori casa. almeno lontano da casa, tanto qualcuno dei loro parenti gli dà sempre qualche soldino a sbafo.
      Ciao.

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  9. Io sono fiducioso, ne conosco molti di giovani, ragazzi del sud che una politica becera ha voluto governare con la briglia di promesse che sapeva di non poter mantenere. Una generazione disillusa ma, ti posso assicurare, molto preparata. Spero abbiano la loro occasione. Certo, le mete migratorie non sono più quelle convenzionali, nessuna miniera belga o fabbrica tedesca. Conosco tanti "figli del mondo" che pur di emanciparsi vanno a fare i garzoni a Londra con due lauree, i bamboccioni sono sempre esistiti ma un ministro della repubblica non può generalizzare banalmente, in particolare se guardasse i suoi pargoli collocati, chissà come, in posti che non fanno così schifo. Ciao

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