sabato 23 marzo 2013

gente che impara


Siamo al mondo per imparare.
Ieri ho imparato che se un cardiologo che pur conosco da anni mi rivolge la parola fuori reparto e soprattutto senza camice, io ci metto una abbondante manciata di secondi (che vuole questo?) prima di  riconoscerlo.
Sono sempre stata poco fisionomista. 
Ho memorizzato gli orari del suddetto cardiologo, prima che indossi il camice rivelatore d'identità: alle 7.45 in edicola, alle 8.00 al bar. 
Ho notato che prende un espresso amaro ma non sono riuscita a decifrare quale testata legge, gossip assai più intrigante.
Ho osservato che il reparto di cardiologia dell'ospedale cittadino ha le pareti blu, mentre quello dell'ospedale di provincia ha le pareti arancioni. 
Ho sperimentato che se ti fanno un prelievo in un ospedale al mattino, e nel pomeriggio vieni ricoverato in un altro ospedale, te ne fanno un altro, di prelievo, anche se hai già poco sangue di tuo e ti devono massacrare le vene, perchè non si fidano tra di loro.
Ho capito che se molli una carozzina piena di cartelle cliniche  per un attimo sul marciapiede, e ti giri ad aprire la macchina di tua sorella, lei -la carrozzina, non tua sorella- s'offende, si anima di motu proprio e DENG DENG DENG ti raggiunge, ribaltandosi al primo dislivello e finendo la sua corsa -SDENG- contro il primo ostacolo, che coincide con l'auto che stai aprendo.
Ho appreso che quando la batteria della macchinetta che inietta la soluzione per infusione di furosemide si scarica, suona l'allarme,
mentre quando a scaricarsi sono le tue, di batterie, non c'è nessun BIT BIT BIT.
Al massimo ti capitano cose strane, tipo riportare la carrozzina permalosa in portineria piuttosto che nella hall, oppure uscire finalmente dall'ospedale, dopo 12 ore di trottolite,  e realizzare che sei auto- dis- munita solo dopo aver perlustrato la borsa senza riuscire a trovare un paio di chiavi.

23 commenti:

  1. già ... e poi quesgli esami che nella vita non finiscono mai ... :)

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    1. eh??? quali esami?
      sorry Pier ma sono un po' rinco di questi tempi!

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    1. Povero un crincio!
      l'ultima volta che dal centro trasfusionale l'ho chiamato al cellulare -come concordato- per venire a visitare mio padre, mi ha fatto aspettare la bellezza di 3 ore.
      E doveva solo scendere di un piano.

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  3. Belle giornatine le tue!
    Sarai un bell'albero...

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    1. Già. La tranquilla, beata vita di un albero, che deve pensare solo all'avvicendarsi delle stagioni, e niente più.
      Dovrei solo stare attenta, attentissima a non capitare nei paraggi dei parenti di mio marito, folli decapitatori di alberi.

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  4. Ho capito che:
    1. il tuo cardiologo non è un bel figo, altrimenti lo riconosceresti in mezzo a mille altri, anche se tutti indossassero una tuta ignifuga da capo a piedi.
    2. I reparti di cardiologia degli ospedali che frequenti tu avranno una convenzione speciale -leggi mazzetta- con una ditta di pompe funebri. Come vuoi che i malati di cuore possano sopravvivere in mezzo a pareti blu e arancione? Mi vengono i brividi, mi vengono.
    3. Che forse i primari sono vampiri, che abbisognano di sangue fresco, ma hanno le dentiere montate male per cui non possono succhiarselo dal collo altrui.
    4. Che avevo capito tutto quando avevo visto la famigerata foto della tua macchina carica di bozzi. Non dare quindi colpa alla carrozzella stracarica di cartelle cliniche. Se la metti di traverso non si muove, o meglio se ne va in altra direzione, non sulla tua povera macchina.
    5.Che forse incominci a realizzare che sei "auto-dis-munita" di natura, di indole e di elezione, e che quindi le chiavi dovresti metterle intorno al tuo bel collo con una funicella dorata.
    Ciao yedidì.

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    1. 1. Invece non è male: "longilineo, come piace a me" ;)
      Ha anche delle bellissime mani.
      Un paio di centimetri in più di spalle, un pizzico di tenerezza in più negli occhi, e sarebbe il mio tipo.
      2. ogni colore ha un suo perchè, dovrei andare a vedere.
      4. la macchina era quella di mia sorella, che tanto è anch'essa un catorcio: nel viaggio da casa all'ospedale pensavo di morire soffocata dalle esalazioni di gasolio.
      5. ehhh??? vedi commento a Pier.

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  5. Molto analitica. Sto pensando a una sintesi ma adesso non mi viene.

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  6. ehhh????
    questo sarà, a memoria di blog, il post che commenti non recepiti.
    Ciao Albè.

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  7. La carrozzella ha fato come nel film La Corazzata Potemkin :)
    Ma sei diventata stalker del cardiologo? XD

    Moz-

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    1. vero verissimo!
      ma sai che quella scena io l'ho vissuta veramente, senza pupazzo ma con bambino in carne e ossa?
      ero piccola ma me la ricordo ancora benissimo.
      una mamma spingeva allegramente la sua carrozzina con piccoli lanci, senza ricordarsi o sapere che a poca distanza c'era una mura di due o tre metri priva di protezione, che portava a un livello di strada sottostante.
      per fortuna in senso inverso passava un'altra mamma che prese al volo la carrozzina.

      niente paura per il cardiologo, abbiamo cambiato ospedale!

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    2. Uh mamma, avrebbe fatto la frittata di bambino!! Oo

      Ah, quindi niente più cardiologo figo XD

      Moz-

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  8. http://ciaktube.com/video/2KK3O6YS6YO1/Napoli-Divertente-telefonata-al-118

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    1. Ti vuoi rilassare facendoti una bella risata? Cerca di vedere il suddetto video, io ho riso a lacrime! Ciao....e ti manifesto tutta la mia solidarietà per ciò che stai vivendo col tuo amatissimo papà, so bene cosa si passa.....mi vengono i brividi al solo ripensarci! Ciao!

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    2. bentornata Ornella ... quella registrazione ha dell'incredibile.
      sarà vera?
      certo che i centralinisti napoletani ne hanno di pazienza!
      io l'avrei mandata a cagare dopo un minuto, indirizzandola al suo sanitario naturalmente.
      Grazie della solidarietà.
      Mi serve una pazienza con papà ... dovrei andare a prendere lezione da quel tipo.

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    3. Telefonata autentica, a Napoli il "teatro" è la vita vissuta!

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    4. mio padre aveva un collega napoletano o giù di lì, lui riporta "un mandarancio";
      dovevano fare le coperture dei pneumatici in collaborazione, ma in pratica quello faceva fare la gran parte del lavoro al collega brianzolo ...
      (che si sa, i brianzoli sono come i muli degli alpini, il lavoro non li spaventa)
      un giorno mio padre gli disse: se nel lavoro fossi bravo come bravo sei nel fare le sceneggiate, andremmo meglio tutti!

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  9. bellissima questi frammenti di quotidiano! Mi fai sentire a casa. :)

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    1. Bello il titolo del tuo blog: fa sentir voglia di libro, quello senza vocale davanti.

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  10. Mi sà che ste cose le abbiamo sperimentate un po' tutti
    io ho il numero del cellulare del mio cardiologo
    e ormai lo riconoscerei anche in mutande
    è lui che m'ha tirato fuori dall'infarto!
    Comunque voi donne avete delle borse impossibili,
    Eta Beta è un pivello al vostro confronto.

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  11. Non ricordavo che eta beta avesse borse incontenibili.
    sulle ossessioni e manie contenute nelle borse delle donne hai ragione, un giorno riempirò un post col contenuto della mia borsa, azzardandomi addirittura a chiedere un confronto alle commentatrici doppia ics.
    complimenti al tuo cardiologo.

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