domenica 1 dicembre 2013

all'ombra del caminetto



Figli diffidati ad avvicinarsi alla mamma inca, marito fuori casa, cellulare spento; non è poi molto diverso dal  rituale di altri  miei fine settimana.
Seduta sul mio divanetto preferito, mi crogiolo in pensieri inutili sfornati al ritmo del crepitìo della legna che brucia, ascoltando il Requiem di Mozart, a tratti sommesso come un treno che entra in galleria, a tratti prorompente come lo stesso treno quando esce dalla stessa galleria.
Mi sono ripresa dal malessere di venerdì, sono reduce da una settimana faticosa ma bella, ho una casa e un lavoro, i miei genitori sono vivi, ho amici che mi sono sinceramente affezionati…
Cosa volere di più dalla vita?
Oh, poche cose: che mio marito stesse di più in casa e che i miei figli non mi facessero incazzare così tanto e così di frequente, tanto per incominciare.
Che la morte non arrivi a prendere i miei genitori, fin che stanno così, che la malattia se ne stia lontana dai miei cari e dai miei amici.
In ogni caso ho deciso di passare il pomeriggio ad alimentare le fiamme nel camino: sarà un’attività intensa e distraente dato che la legna regalataci dall’amico A. è costituita da ramaglia di ridotte dimensioni –infatti non è commerciabile- di conseguenza il fuochista non può tanto distrarsi dal proprio compito: se legge un capitolo e mezzo invece di uno, ad esempio, quando alza gli occhi può essere che l’attività combustiva sia terminata senza preavviso.
Mentre mi dedico alla piacevole, rilassante attività di alimentare la fiamma, mi convinco che alcune aspettative sono egoistiche oltre che inutili: perché a G. piace stare in mezzo alla gente, al contrario di me che sono un’asociale; perché i miei figli saranno sempre disordinati, che mi piaccia o meno, e faranno sempre quel che vorranno, qualsiasi opinione io esprima.
Per quel che riguarda le cose brutte, quelle ti possono tendere un agguato in qualsiasi momento, anche stanotte come dicevamo ieri sera con l’amico A. mentre mangiavamo il suo coniglio in salmì.
Un piccolo ramo piange lacrime di resina, il suo vicino sbuffa, la brace se ne sta in silenzio. 

28 commenti:

  1. Oh, adoro le fiamme del caminetto. Ipnotiche, direi...

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    1. vero!
      te ne stai lì a guardare le fiamme senza fare niente altro se non lasciar vagare i pensieri a muzzo, e sei a posto, di anima e di corpo :)

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  2. Il piccolo ramo piange perché sperava di diventare grande e trovare la morosa.

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    1. Mi sembra di intuire che con la Giorgietta sia andata buca.
      E' ovvio, sei il primo a non crederci!
      Ti posso dare una pedata nel sedere?

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    2. E invece la Giorgia ha risposto.

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    3. Aaaazzzzz e non hai detto niente???
      Grande Angelo!
      A quando i confetti?

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    4. Non ho detto niente perché non è successo niente e probabilmente neanche succederà.

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    5. A pensar male ci si azzecca sempre e infatti, a parte un paio di messaggi in cui ci si salutava, non si è più fatta sentire.

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  3. A casa di mia nipote c'è un caminetto pregevolissimo, in pietra come quelli di una volta. Ci passo pomeriggi interi, tanto lei mi fa sentire come fossi a casa mia, anzi meglio che a casa mia, visti i più recenti tempi di buriana famigliare...
    Il guaio è che non riesco né a leggere né ad ascoltare musica, perché dopo un po' mi appisolo e dormo come un deo.
    Beata te che hai il caminetto!

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    1. Puoi chiedere alla tua adorata nipotina di aderire al progetto: "adotta un nonno", almeno fino a quando è passata la buriana :)
      Davanti al caminetto potresti andare in letargo adesso e risvegliarti questa primavera!

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    2. Mi ha adottato appena è nata. Ha scelto sua madre per avere me come nonno!
      Letargo? Fino a primavera? Fossi matto. Devo sfruttare ogni minuto di vita che ho, l'ho imparato qualche settimana addietro, non ricordi?
      In "Pastorale americana" ho trovato una pagina in cui Philip Roth dichiara a tutti di avermi conosciuto, e bene, prima di scrivere il suo romanzo.
      Te ne parlo in privato.

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    3. Pastorale americana a mio gusto é il capolavoro di roth, roba da Oscar.
      L'ho letto due volte -la prima non mi aveva colpito così tanto-
      Ma non ho avvertito la tua presenza nelle pagine!

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    4. Infatti ha vinto il Pulitzer Prize con Pastorale.
      Non l'ho ancora finito, lo leggo piano, ma mi convince molto.
      Leggi il brano che ti ho trascritto, poi mi dici.

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    5. Fai bene a gustartelo in modalità "slow reading"
      leggo, poi ti dico!

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  4. Sì, bisogna accettare gli altri per come sono e non per come vorremmo che fossero.
    E quanto alle cose in agguato, anche lì bisogna sapere che è naturale che determinate cose succedano, purtroppo in molti casi, per fortuna in pochi (ma sarebbero di più, i bei casi, se sapessimo apprezzarli per bene)

    Moz-

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    1. Sì certo però certi ragionamenti è facile farli in teoria ma poi applicarli non è sempre così semplice ...
      sono sicura che domenica prossima io mi incazzerò nuovamente coi miei figli casinisti!

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  5. Uh il sensuale godimento del fuoco e del silenzio e della musica delle fiamme in una giornata di inverno. Beh, anche da me, alla fine, ieri.

    Legna non troppo grossa richiede si interventismo del/la fuochista ma porta anche fuoco assai allegro e vivace. :)

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    1. Infatti,
      i vecchi ceppi ti danno meno da fare ma sono più noiosi, come dei vecchi brontoloni.
      i giovani virgulti, invece, dispettosi come bambini.
      Allora vediamo che hai combinato alla fine di ieri.
      Spero niente di immorale o illegale o che fa male ;)

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    2. I vecchi ceppie e... i giovani virgulti.
      Ahahah
      Bella questa! :)

      > che hai combinato alla fine di ieri

      A cosa ti riferisci?

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    3. mi riferivo al link che mi avevi postato tu, walker!

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  6. Immagino che appena avrai finito di scrivere sarai corsa ad alimentare il fuoco.
    Sarei desideroso di conoscere quel vostro amico A,
    legna gratis e coniglio in salmì non sono cose che si possono trascurare per il buon proseguio di una amicizia.
    Ciao.

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  7. Tradizione vuole che ogni anno amico A. ci porti un coniglio da lui allevato, che noi mettiamo in congelatore e poi cuciniamo con santa polenta, invitandolo a cena.
    Ci hai azzeccato caro Nucci!
    Amico A. è una persona di valore, anche se spesso non sono d'accordo con quello che fa e che pensa.
    E' un uomo unico nel suo genere, refrattario alle regole, con una visione personale delle cose e della vita, non disponibile ad alcun compromesso.
    Schietto, genuino e sincero, capace di mandarti affanculo un paio di volte nel corso di una sera.
    Se vuoi conoscerlo puoi venire alla mortadellata che organizziamo in primavera!

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  8. Qui siamo sotto attacco. Dalla Francia sta arrivando un "Orkan", un uragano con vento che già adesso supera i 90 all'ora, ma per stanotte la radio e la TV locale profetizza oltre i 160!
    Peggiore di quello di nove anni fa. Prima giravano i pompieri con una macchina e megafono pregando la gente di starsene in casa chi non doveva andare al lavoro. Sono preoccupato per la macchina che sta solo sotto una tettoia, anche se riparata, ma se arrivano rami grossi me la spaccano. Telefonato ai figli e ai nipoti: tutti a casa.
    Aspettiamo i botti stanotte.
    Ve la racconto domani.

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  9. allerta della protezione civile anche qua, me ne stava parlando G. prima di uscire ma non gli ho dato retta ... mi pare parlasse di domattina, perchè ricordo di aver pensato "oh no i ragazzi faranno impazzire"
    quindi scende da cruccolandia, in nottata.
    l'ultima volta che da queste parti si è verificata una tromba d'aria sono imprudentemente uscita in cortile con mia figlia e la tettoia di plastica del mio vicino ci è arrivata addosso!
    In campana Iacoponi!

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    1. "Ve lo racconto domani", avevo scritto e per me una promessa è un debito.
      È arrivato, gente, spernacchiando da lontano, scuotendo alberi centenari o meno tanto a lui non gliene poteva fregare di meno; ha scoperchiato qualche grondaia, tegole volanti non ne ho viste, né galline spennate, quelle erano tutte a letto accanto ai propri mariti.
      Io sono rimasto in piedi accanto alla finestra del mio studio dalla quale si vede la tettoia sotto cui stanno le macchine.La tettoia ha vibrato, ha soffiato, ha miagolato, abbaiato, chiesto aiuto, si è gonfiata qua e là ma non ha ceduto. Che brava! Poi è arrivata la pioggia, ma quale pioggia, era un affluente del Reno, del Vater Rhein, che tutto qui circoda e inonda. È durata assai poco, circa mezzora, ma penso che abbia pisciato il quantitativo di due mesi. Nel cortile c'erano come minimo 20 centimetri, almeno fino ai mozzi delle mie ruote, il calcolo si fa presto, vedevo solo metà delle ruote. La fogna si stava affogando. Sono andato a letto alle cinque che i pompieri correvano da tutte le parti.
      Io mi sono detto: che ci pensino gli altri, qui non è successo quasi niente, e mi sono fatto una dormita solenne fino alle 8,30, mentre tu Silvia sguazzavi nelle belle acque lombarde agitate dal vento. Ti ho pensato e mi sono detto: mi spiace che tu non sia in un bel letto caldo, ma ci andrai stanotte, abbi fede.

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  10. Hai un bello scrivere, leggero e denso assieme.
    Va giù bene.
    Ciao maestra :)

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  11. che carina sei;
    grazie!
    anche il tuo modo di mettere giù i pensieri mi piace :)

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