mercoledì 10 novembre 2010

tutto quello che mi serve sapere


"TUTTO QUELLO CHE MI SERVE SAPERE, riguardo a come vivere, cosa fare e come comportarmi, l’ho imparato all’asilo.
La saggezza non si trova in cima alla montagna della scuola superiore. No. Si trova nel mucchio di sabbia della scuola materna. Ed ecco che cosa ho appreso:
condividi sempre tutto con gli altri
gioca correttamente
non picchiare
rimetti le cose al loro posto
sistema il tuo disordine
non prendere ciò che non ti appartiene
dì che ti dispiace, quando ferisci qualcuno
lavati le mani prima di mangiare
ricordati di tirare lo sciacquone
nel mondo là fuori fai attenzione al traffico, tieni per meno e resta vicino agli altri
prendete uno qualsiasi di questi concetti e riscrivetelo in termini sofisticati e adulti; quindi applicatelo alla vostra famiglia, al lavoro, al governo, al mondo in generale: e vedrete che continuerà ad essere vero, chiaro e saldo. Pensate a come il mondo potrebbe essere migliore se tutti noi prendessimo latte e biscotti tutti i pomeriggi, alle tre, e schiacciassimo un pisolino sotto le coperte. O se i governi di tutti i paesi seguissero un principio elementare: quello di rimettere sempre le cose al loro posto, e di sistemare il loro disordine.
Ed è sempre vero, non importa quanti anni abbiamo, che là fuori , nel mondo, è meglio tenersi per mano e restare uniti."
ROBERT FULGHUM

16 commenti:

  1. Non mi piacciono i perbenismi da parrocchietta; non mi piacciono i soldatini obbedienti e sorridenti succeda quel che succeda. Non mi piacciono questi richiami al periodo dell'asilo, quando eravamo innocenti.
    Allora il mondo girava intorno al sole in 365 giorni, adesso in un giorno il mondo fa 365 giri intorno al sole.
    Oppure non ve ne eravate accorti?

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  2. Mister,
    da piccoli non eravamo innocenti, ma sapevamo che se non rispettavamo le regole dello stare con gli altri ne avremmo poi pagato le conseguenze, venendo esclusi dal gioco.
    Tutto qui, non c'è nessun perbenismo da parrocchia.
    Spero che nel frattempo tu ti sia fatto un bel lattebiscotti con annesso pisolino, e che ora ti senta meglio. =)

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  3. consiglio anche io latte e biscotti allo iacovoni...mi sembra che qui si parli di solo e semplice buonsenso,punto...niente di più.Quello che noi adulti spesso presuntuosamente insegniamo ai bambini e non mettiamo in pratica noi...

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  4. Lo iacovoni sta benissimo, anche senza latte e biscotti (che non mangia mai).
    A lui interessava soltanto provocare un po'.
    Gli piace a quel bastardo.

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  5. Questo sì che è ragionare, Ia-COVONI!

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  6. io l'asilo non l'ho frequentato, il che potrebbe spiegare perchè mi diverta a passare per un cinico figlio di buona donna!

    Ricordo che il pediatra disse a mia nonna che avrei avuto parecchi problemi a socializzare a causa del fatto di non frequentare l'asilo. scempiaggini, vorrei che quel pediatra adesso vedesse l'elevato numero dei miei amici su facebook.
    Anche lui mi ha chiesto l'amicizia, l'ho rifiutata, su consiglio di Trillian, l'alieno immaginario che vive nel mio armadio.

    Ciao!

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  7. Perchè, quelli su facebook sono amici?
    Pensa che il motivo principale per cui non mi butto il libroinfaccia è che mi stravolgerebbe il significato di questa bella parolina, che invece voglio rimanga intatta, almeno per quanto mi riguarda. Come dire, pochi ma buoni. =)

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  8. Ah! Anch'io ho frequentato l'asilo solo per un paio di mesi, e ne conservo ricordi scabrosi:
    - calci nella pancia alla povera suora nelle cui braccia mi depositava papà
    - la fila per bere lo schifosissimo uovo crudo
    - la puzza di riso in bianco stracotto
    - la fuga strategica.

    deve essere per quello che ho pochi amici, come dicevo sopra.

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  9. Adesso ho capito perché nella vita gli amici veri li posso contare sulla punta delle dita di una mano, e forse avanza qualche dito.
    Io all'asilo sono stato solamente una settimana, perché è stata una bravata di mia madre e della madre superiora delle suore Salesiane.
    Essendo nato a febbraio avrei -ecco il madrepensiero- perduto un anno, così mi fecero andare in asilo a 5 anni, a settembre 1939 e una settimana dopo mi sbatterono in prima classe. Capito la sottigliezza? Poi persi un anno per il passaggio delle armate alleate, ma feci il "salto", due classi in una, seconda e terza media, e mi ritrovai un anno avanti agli altri.
    Morale: io ho fatto la maturità a 18 anni e lì sono rimasto, perché ho scelto una facoltà sbagliata.
    Amici, però, solo pochi.
    Hai ragione Esse: gli amici non li trovi in facebook, ma a volte si è fortunati.
    Gli amici veri li trovi quando sei al buio e non li stai cercando.
    Li incontri per caso, ecco lo iacoponipensiero.

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  10. bhè, temevo di essere un brutto anatroccolo ma vedo che sono in buona compagnia!! Io solo due giorni, oggi ho amici, nè tanti nè pochi, ho facebook ma le amicizie hanno più senso di conoscenza, forse un po' sì, sono orso, ma non credo dipenda dalla mancata frequentazione dell'asilo!!! E comunque questo post è VERAMENTE FANTASTICO!!! Meno male che c'è gente come te che legge anche per quelli come me!!!!!

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  11. potremmo fondare su facebook il gruppo "asilo? no grazie", visto che zitti zitti siamo già quattro.

    grazie del commento, andre, ora vado a vedere se c'è qualche news dalle parti del tuo blog, che era fermo al "cielo grigio e non solo" (che memoria!) anche quando erano sopraggiunte delle belle giornate di sole novembrino.

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  12. "L'asilo è per quegli sfigati che non hanno amici immaginari" suona meglio di "asilo? no grazie".
    Sai, Il refrain "No, grazie" è inflazionato, e diavolo, Trillian e io ci teniamo all'originalità!

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  13. al di là che condivido il pensiero di un tuo commentatore questo punto mi piace dì che ti dispiace, quando ferisci qualcuno, non lo si fa mai, ma quando si chiede scusa o la si riceve è uan grande gioia

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  14. Hai ragione. E' difficile chiedere scusa, perchè l'orgoglio, che è il primo nemico di noi stessi, ci dice che chiedere scusa vuol dire mostrarsi deboli; in realtà è il contrario, perchè "chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato". Chi sa chiedere scusa ne esce rafforzato.

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