sabato 30 marzo 2013

ultima neve di primavera

Se li osservo in lontananza
con occhi stancamente miopi
là dove penso che abbia inizio la faccenda
sembrano volatili senza più voglia di volare
con un principio di confusione mentale
Uccelli allo sbando poi colpiti a morte dal silenzio di uno sparo
Se li guardo più da vicino
con occhi stancamente presbiti
al di là del vetro della cucina
diventano piume d'oca in caduta libera: un folto gruppo di piumette, 
ognuna con la propria idea di volo
scolaresca di ragazzine adolescenti in assetto anarchico.
Il cielo è un enorme piumone danese disteso sopra questo sfacelo di terra
da un  dio previdente e provvidente 
o aperto con lama tagliente  da un dio malvagio e vendicativo
Rimango in  attesa, in stand by di  pensieri, di movimenti e di suoni,
impaurita dalla possibilità  che il dio malvagio mi scorga, 
intimorita dal sospetto che il dio previdente e provvidente non esista,
alternando il guardare lontano al guardare vicino,
fino a che il silenzio viene spezzato dal rumore raschioso di un badile di ferro
che gratta via la neve dal cortile.



Questa musica mi porta un ricordo indistinto dell' infanzia. Me lo porta per mano - una mano sconosciuta- come un ignaro figlio di nessuno, balbettante e ignudo, fragile embrione  che cerca affetto alla cieca per poi buttare ciò che riceve in un pozzo non sapendo che è senza fondo, e così restando, senza conoscerne il motivo, eternamente  nudo  affamato e questuante.

14 commenti:

  1. condivido lo stesso timore...
    Sandra

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    1. sandra indovina cuoca sopraffina, ciao,
      dove è finito il tuo blog?
      non era quello con un template favoloso, mi pare ci fossero delle ciliegie, o comunque qualcosa di mangereccio di colore rosso?
      se ti clicco entro in google più ...
      mi piaceva di più la tua vecchia casa!

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  2. Finchè c'è neve non si può sparare,
    se qualcuno sparava
    era di sicuro un bracconiere

    Però questa isdea di inedia metereologica mi piace.

    Non c'è nessun dio previdente o malvagio
    cerco di stare attento alla mia troppa previdenza
    e alla malvagità altrui.
    Ciao.

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    1. Bà!
      la caccia è uno sport da trogloditi, che sia lecita o di frodo non è mai una bella cosa uccidere per divertimento, che ne pensi?
      Bella la storia della troppa previdenza ...
      potrebbe essere una malattia che fa parte di me,
      ci devo pensare!

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  3. Bella, non la conoscevo
    (sono vecchia :-)
    marina

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    1. Bello rivedere la tua cinquina blu.
      Se sei vecchia potresti averla già sentita, dovrebbe trattarsi della colonna sonora di un film strappalacrime degli anni 70.
      Controllerò su gugol.
      A presto.

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  4. Micalizzi lo conoscevo per altre musiche... quelle dei miei amati poliziotteschi!! :D

    La neve... quest'anno da me, stranamente, ZERO.

    Moz-

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  5. Ti devo confessare che proprio non so chi sia questo micalizzi,
    e ti devo anche confessare che mi viene da leggerlo "milicazzi" :))

    No neve? E ti lamenti? No neve No spalature, No incazzature, No spalaneve che incroci dopo averci messo mezzora a disincastrare la macchina dal parcheggio e dopo aver percorso 100 metri, e che ti urla: dove credi di andare? ferma lì!, No ingorghi stradali, No metterci un'ora di passione per arrivare al lavoro, dove i tuoi colleghi ti prendono in giro per la tua "tenuta antineve", apostrofandoti: e tu da dove vieni, da Cortina?

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  6. Fortunatamente ancora non si spegne la speranza di primavera..... Ciao Silvì

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  7. Ho riguardato il tuo quadro con il serpente apparentemente inncouo e il polipetto evidentemente curioso, e più lo guardo più mi viene il dubbio d'aver già visto sia il serpente sia il polipetto: forse l'avevi già pubblicato?
    Ciao Rò.

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  8. Questa pagina ha del grigio plumbeo. E' la tua anima in quei giorni che era un po' in affanno, immagino per il tuo babbo.
    Però sono belle le tue parole perché la descrivono bene.
    E anche l'immagine è bella.
    Io amo queste atmosfere invernali.
    Le associo a mille mila sensazioni belle, di freddo e di intemperie aspre ma anche di focolare, di affetti, di ambienti piccoli ed accoglienti, di mani calde che ti accolgono e ti accarezzano, di profumi di cibo caldo, di profumo di legna e del crepitare del fuoco.

    Bella pagina, questa!

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  9. Grazie!
    Condividiamo l'amore per l'inverno, allora.
    La stagione delle contraddizioni: natura nuda, noi tutti imbaccuccati.
    Silenzio di neve, crepitare di fuoco.
    Poca luce all'esterno, tanta luce all'interno.
    Freddo fuori, nido caldo dentro.
    Non sono forse così anche certe persone?
    Quelle più "invernali" che "solari", ad esempio?

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  10. Ogni stagione ha una propria bellezza ma l'inverno ha questa magia unica della coltre bianca che tutto cambia rendendo incantato (parlo di ambienti naturali, non dell'urbe).
    Il contrasto dei sensi esterni-interni è meraviglioso e solo iquello tra il fresco e oscuro di certe chiese romaniche con luce accecante e caldo rovente dell'esterno può in qualche modo avvicinarlo.
    Sì) le persone possono essere riservate e rivelarsi molto solari e cordiali col tempo. Così mi piacciono! :)

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  11. Hai regalato un'immagine suggestiva, quella delle chiese romaniche.
    Hai citato un aggettivo che, riferito alle persone, non sopporto: solare.
    E' un aggettivo, di moda, orrendemente televisivo, particolarmente inflazionato nel programma "l'eredità".
    Non credo che una persona riservata possa rivelarsi solare, nemmeno col tempo e con la confidenza. Forse aperta, cordiale, sincera, ma solare no, non è nella sua natura.

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