Piove (nero) sul bagnato (morto)
Mi presento: mi chiamo Lambro, ma non so cosa sono. Una volta ero un fiume, ma è passato tanto di quel tempo che nemmeno ricordo cosa voglia dire accogliere tra le proprie acque storioni, alborelle, anguille. A Piano Rancio, nel triangolo lariano, ci sono le mie sorgenti , con un cartello, “Qui nasce il Lambro”. Interessante, manca però l’epitaffio, da qualche parte, con data sconosciuta: perché sono morto, da decenni. Forse sono uno zombie di fiume, un morto vivente. Oppure chiamatemi cloaca, è più dignitoso. Ricordo che il ministro Ruffolo, nel lontano 1975, quando ero già in agonia, mi promise che sarebbe venuto, due anni dopo, a mangiare le trote pescate nelle mie acque. Dopo quella promessa, è successo di tutto: hanno buttato nelle mie acque miliardi, hanno appaltato e tangentato, hanno pagato milioni di euro di multe per violazione delle norme europee. Ma sono rimasto uno dei fiumi più inquinati d’Italia. Mentre i miei colleghi tedeschi e francesi venivano risanati, a me che vivo in Italia è stata applicata la terapia leopardiana, giustamente: d’ogni dolor morte risana.
C’è più salmonella nelle mie acque che in una maionese lasciata al sole per tutta l’estate.
L’ultima promessa di un assessore milanese assicurava che entro i primi mesi del 2010 si sarebbe proceduto alle gare d’appalto per ripulire il mio fondale, carico di piombo.
Dopo la fregatura di Ruffolo, non ci ho creduto nemmeno per un istante.
E ora, eccomi qui, pieno di petrolio, costretto a trascinarlo in mare. Un morto che cammina, costretto a diventare il killer di un moribondo.
La cosa più assurda sapete quale è? Che Milano, la città dalla quale transito, in occasione dell’expo 2015 si è candidata a diventare la “capitale mondiale di depurazione dell’acqua”. Questa è più grossa delle bugie di Ruffolo e delle promesse di Buscemi.
Potrei ridere, se solo riuscissi a respirare.
Condoglianze! E credimi non è una battuta spiritosa, ma credo di esprimere così tutta la mia amarezza. Davanti all'assassinio di un fiume, che altro dire?
RispondiEliminaA mezzo chilometro da casa mia scorre il Reno, uno dei più grandi fiumi europei. Sono stato in Svizzera alcuni anni fà alle sorgenti. Beh, non proprio alla sorgente perché era inspiegabilmente tutto chiuso, cose svizzere, ma un centinaio di metri più sotto. Mi sono fatto fotografare a cavalcioni del rigagnolo di acqua purissima mentre facevo il Colosso di Rodi.
RispondiEliminaLungo il Reno c'è un quotidiano traffico di chiatte e chiattoni come in una autostrada, eppure sto fiume non è mai sudicio, non vedi galleggiare pezzi di carta o buatte vuote, come sul Tevere a Roma o sull'Arno a Firenze, o sul Po a Piacenza, dico lì perché ci sono stato. Il fatto è, Fuma, che se tu venissi in autostrada, una qualsiasi autostrada tedesca -non nella stagione estiva- e ti fermassi in un'area di sosta ti cascherebbe la mascella dallo stupore. La pulizia assoluta vedresti, che forse solo a casa tua puoi vedere. Nella stagione dell'esodo estivo purtroppo no: come sai attraverso la Germania passa il resto dell'Europa del Nord, i belgi, gli olandesi, i danesi tra tutti, diretti ai mari caldi dell'Italia e della Croazia, per dirne due. Allora troveresti nelle piazzole di sosta lo stesso porcile che trovi da noi, soprattutto da Roma in giù.
Quando si ha nel DNA l'ordine e la pulizia si può essere come loro. Noi nel DNA abbiamo la caciaraggine, lo spregio del prossimo e della proprietà dello Stato, il tanto vilipeso Stato, salvo poi invocarlo per ogni cacata di mosca, o per ogni guaio da noi stessi provocato.
Concordo sul DNA, ma penso che sia compito delle istituzioni correggere il DNA dei cittadini, quando esso è malato. A forza, se occorre. Nei paesi del nord i cittadini sono virtuosi anche e soprattutto perchè sono stati educati, obbligati e sanzionati. In Italia le questioni ambientali interessano solo gente strana, un pò fissata.
RispondiElimina"Non si capisce come mai la Lombarda Petroli nel mese di febbraio 2009 sia uscita dalla lista dei siti industriali pericolosi. Una procedura che ha significato minori controlli."
http://www.vorrei.org/ambiente/1-ambiente/2059-chi-ha-colpito-il-lambro.html
Non si capisce per quale motivo il 2 febbraio 2010 la maggioranza abbia ridotto le pene per lo scarico di sostanze tossiche nei corsi d'acqua. Massimo della pena, due anni, che per un incensurato significano comunque evitare il carcere. (Livio Rossano, blog l'arca)
Queste cose non le conoscevo. Sto fuori io.
RispondiEliminaSembra strana anche a me quella riduzione di pena per scarichi di sostanze tossiche e poi qualcuno (di notte? di giorno?) apre i rubinetti e zac! tutto fuori.
Ma è così facile ammazzare il prossimo? Perdio siamo messi male assai.
Giudizio mio, e non mi interessa quello che pensano gli altri della mia parte (stavo per scrivere banda): Una gran PORCATA.
Tschüß
Guarda che la BANDA non è dalla parte tua, è di là: la BANDA dei magistrati talebani che ha giudicato Mills colpevole.
RispondiEliminaParole del berlu-(cchi), di ieri. Berlucchi perchè BUSCIA,ogni tanto, come ogni BAUSCIA che si rispetti.
Il corruttore dell'avvocato oltre a cambiare il significato delle parole vorrebbe scardinare ogni nostra certezza, farci vacillare fino a che non ci attacchiamo al primo palo disponibile,l'asta della sua bandiera. Vuole farci credere che i giudici siano delinquenti e che i delinquenti siano vittime, o, tutt'al più, dei birichini. E'come se in un fumetto di topolino il commissario Basettoni venisse trattato alla stregua di un Bassotto. Ma a Topolinia certe cose non succedono.