domenica 9 maggio 2010

barca a fondo


Quando hai troppe cose a cui pensare il cervello va in pappa, quando hai troppe cose da fare l'inerzia ti assale, quando hai troppe mail a cui rispondere non rispondi a nessuno, quando hai troppe cose da scrivere non scrivi niente.
Non mi decido su cosa scrivere: potrei continuare la saga di papi all'ospedale, raccontando dell'ultimo controllo, ma non ho voglia di rileggere gli appunti scritti sulla busta dell'azienda ospedaliera.
Potrei raccontare della burrascosa nottata di venerdì, dove a casa mia nessuno ha preso sonno fino alle tre causa casini amorosi della Donna Affacciata Al Futuro, ma non vorrei violarne la privacy.
Potrei scrivere che sabato, cioè il mattino seguente alla nottata incriminata, il proposito di dormicchiare mentre qualcuno mi lava la testa e rilassarmi affidando poi la stessa testa- bagnata- in mano alla parrucchiera, si rivela pura illusione: in seguito a una mia innocente richiesta (-e se facessi la riga da parte?-) la titolare del negozio quasi mi aggredisce, con le forbici in una mano e un rasoio nell'altra: deve aver avuto una nottata peggiore della mia.
Potrei scrivere della lentezza impotente del pomeriggio, trascorso a un terribile rinfresco post battesimo, ma il picchiare la noia sui tasti non mi restituirebbe le mie otto, dico otto - ripeto - ribadisco - sottolineo - otto ore, ore che avrei volentieri barattato con la stessa quantità di ... vediamo un pò... 8 ore di lavoro fisico al limite del massacrante, 8 ore di badantaggio suoceri, perfino 8 ore di fabbrica puzzolente ... forse. (Su quest'ultimo scambio, in realtà, sono un pò indecisa).
Potrei postare la mia corsetta di stamattina on the river mentre penso alla sacrosanta omelia di Don Giorgio, terminata con le mizuno infradiciate. (la corsetta, non l'omelia)
Sono in stato di stasi blogghistica. Qualcuno mi tolga da quest'impasse. Anche solo scegliendo per me.

P.S. Nella foto, fresca di stamane, fatta da gi su ordine di esse, barca affondata nella piena del fiume. (Non ho capito perchè lei è affondata e le sue vicine no)

5 commenti:

  1. Propongo un mix basato su tutt gli eventi che hai descritto... Romanzato
    un saluto

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  2. A me è capitato un sacco di volte di navigare nella melma: la barca va lenta perché è frenata. Poi qualcosa succede sempre, magari cadere dentro la melma a testa in giù: allora devi darti da fare, perché affogare nel fango non è il massimo.
    Provaci. Buttati dentro e vedrai che troverai di sicuro il bisogno di tirati fuori alla svelta, e avrai risolto almeno il problema del dubbio su dove incominciare. Forse.
    PS. La barca che è affondata aveva un buco nella ghiglia. A volte ci si rompe la testa cercando le più difficili soluzioni per un problema, mentre la cosa è estremamente semplice, addirittura elementare.

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  3. Ernest, un mix ROMANZATO, addirittura! Tanto per facilitarmi la vita, vero? checcarino! :)
    iaco, non so cosa farò del tuo invito a buttarmi nella me.... vedo che anche tu non sei in vena di grandi consigli, questo pome. Va beh, ho capito, mi arrangerò da sola, chi fa da sè fa per tre.
    andrò dove mi POSTA il cuore, posterò dove mi porta questo picchiare sui tasti.

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  4. Ciao Silvia, mi meraviglia sapere che sei afflitta dal "blocco del blogger". Una che, come te, in meno di un anno ha scritto circa 200 post non dovrebbe soffrire di tale sindrome (o, perlomeno, così credevo). Forse spazi tra troppi argomenti, oppure non ti concentri su cose che, oltre a te, possono interessare anche ad altri, o non perseveri abbastanza su un filone "sociale" come, ad esempio, quello della bambina disabile che, penso, sia piaciuto a tutti quelli che ti leggono. Sinceramente non saprei esattamente cosa consigliarti se non di continuare a scrivere perchè, a quanto ho capito, è l'unica cosa che ti piace veramente fare. E anche per non rischiare di finire come la barca della foto, che è affondata semplicemente perchè si era stancata di galleggiare.

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  5. Enrico-chi-l'ha-visto, coyote bello e impossibile, torre da scalare, da dove spunti? Hai fatto tre volte il giro del mondo, in questi 80 giorni o forse più? Eri naufrago in qualche mare del sud? C'è voluta la foto di una povera barca a fondo per risvegliare il tuo cuore di vecchio lupo di mare!
    Tra le critiche velate che leggo tra le righe, dici una cosa vera: scrivere mi piace.
    Bella, la tua frase sulla barca affondata per noia o stanchezza, bella perchè dà un'anima anche alle cose, cosa che ci piace pensare perchè ci fa sentire tutti, viventi e non viventi, barche o barcaioli... sulla stessa barca.

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