Per il compleanno di un'amica noi amiche le abbiamo regalato il biglietto per l'entrata alla mostra di Modigliani "Il mistico profano". Il dono è comprensivo della nostra compagnia, of course. Quasi tutti i dipinti esposti ritraggono corpi di donna e visi di uomini e donne, principalmente donne. Nei nudi femminili il contorno dei corpi corrisponde a linee curve adagiate, nei ritratti i visi sono magri, lunghi ma non aguzzi, dai tratti netti, decisi. Il collo lungo e sottile, il naso quasi attaccato alla bocca, le labbra serrate. Gli occhi sono strani: o mancano di pupille, o sono socchiusi, o ridotti a fessure, o strabici, o asimmetrici. Come se l'artista volesse togliere alla musa il potere della vista, come se a colui che dipinge dessero fastidio degli occhi che lo scrutano, o come se temesse di entrarvi dentro e coglierne l'essenza. E poi sono sempre occhi dall'espressione triste e malinconica. Occhi deficitari, bocche impenetrabili, tratti asimmetrici, tre espressioni del mistero femmineo o dell'incomunicabilità uomo donna? Non ci capisco nulla!
Speravo che l' artista del nostro gruppetto ci facesse una lezione sull'arte di Modigliani, ma non si era preparata, e non ha saputo spiegarmi niente nemmeno su questa storia degli occhi. Ha detto che era fuori servizio.
Alla vista del dipinto "Margherita seduta", hanno tutte concordato che ci vedevano qualcosa di me. Chi per i capelli, chi per la frangetta, chi per gli occhi, chi per la bocca, chi per il collo, chi per "quell'aria da estranea al mondo". Estranea al mondo, mi piace. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei. Oggi non manca nessuna, all'appello.
Comunque, la gita della seconda età è andata bene. A parte che non abbiamo voluto dare retta al navigatore e quindi ci siamo perse, a parte che ci siamo trovate imbottigliate nel traffico di centro città in giorno di mercato, a parte che non c'era un buco dove parcheggiare la macchina, a parte il ritardo con le altre che ci aspettavano al museo, a parte che non abbiamo pranzato perchè una di noi aveva un appuntamento nel pome, a parte che quella che doveva accompagnarmi a casa ha perso le chiavi della macchina .. tutto a posto.
Mi farò prestare da C. il catalogo della mostra che le abbiamo regalato, per capirci qualcosa di quei visi.
Effettivamente ti ci vedo: mettile un paio di occhiali e sei tu, ma il tuo viso non è così triste, mi pare.
RispondiEliminaLa storia degli occhi è ambigua. Non conosco, non ho letto argomentazioni sugli occhi assenti di Modigliani. Posso provare da pittore a capire. Per esempio io ho dipinto per un lungo periodo donne, nude o vestite, dalle caviglie al collo, mai mettendo dentro la testa, né i piedi.
Che motivo avevo? Istintivamente lo facevo e basta. Poi mi chiedevo, perché? Perché dei piedi assenti non l'ho mai potuto spiegare. Il perché delle teste assenti invece sì: Non voglio dipingerne gli occhi, cioè l'espressione che danno dell'anima, quindi gli occhi stanno sotto la fronte ed io elimino tutta la testa.
Penso che Amedeo M. abbia voluto fare lo stesso, non dipingendo gli occhi privava le sue donne dell'anima. Perché? Ma perché per lui diventavano ESSENZA DEL BELLO FEMMININO, cioè LA DONNA IDEALE, che non è Maria o Silvia o Teresa, ma è LA DONNA.
È solo la mia interpretazione da artista che si è trovato ad affrontare lo stesso problema.
Perché lui nel caso del quadro di Margherita ce li ha messi gli occhi, quindi questo conferma la mia intuizione. Questa è Margherita, quindi non posso far altro che dipingerla come è; ma le altre sono LA MIA DONNA IDEALE.
ti ringrazio per la tua interpretazione, quando e se ne troverò altre te lo farò sapere
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