domenica 12 settembre 2010

Top five books

Quando riapre la biblioteca devo riportare la pigna, ma prima voglio lasciare un piccolo commento per ogni libro.
Anzi, prendendo spunto da Hornby, voglio stilare una mia personalissima classifica. I 5 libri che mi sono piaciuti di più:

Paul Auster, INVISIBILE ovvero: INCREDIBILE
Invisibile, come I di Intrigante, di Inevitabile, di Impetuoso, di Immorale, di bellissimo.
E' la storia di un segreto di cui il protagonista ha voluto liberarsi prima di morire, la ricerca di una verità che diventa invisibile anche al lettore.
Da rileggere, perchè letto voracemente. (nel frattempo mi impossesso di tutti i libri di quest'autore. Mi sono innamorata del suo stile)

Benedetta Cibrario, ROSSO VERMIGLIO. ovvero: MI PORTI IL CONTO, PER FAVORE
Una contessa ottantenne organizza un pranzo in cui rincontrare le persone importanti della sua vita, ma i conti non tornano.

Anita Nair, L'ARTE DI DIMENTICARE, ovvero: IL TITOLO NON L'HO CAPITO, ma la storia merita.

Un uomo tormentato dai sensi di colpa verso la figlia incontra una donna resa fragile dall'abbandono del marito, ma più che la storia del loro incontro, il libro è la storia di un amore paterno: scelta originale, visto di solito questa parte la fanno fare alle donne.
Ciò che mi ha maggiormente affascinata di questo libro sono le pagine "fuori trama" nelle quali l'autore individua un parallelo tra le dinamiche che sottendono agli eventi della nostra vita e le leggi che provocano eventi naturali devastanti.
Forse anzi sicuramente dovrei spostarlo al secondo posto, ma se comincio con i taglia e incolla finisce male.

Ugo Riccarelli, STRAMONIO, ovvero: QUESTO SI' CHE E' UN BEL TITOLO

Lo stramonio è una pianta medicinale che può essere letale, e stramonio è il soprannome dato all'io narrante.
I due protagonisti mi ricordano i versi di Guccini : "un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera"; un vecchio che non è ancora vecchio e un ragazzo col fisico e l'innocenza di un bambino lavorano nell'immondizia, non solo degli oggetti ma anche delle persone, eppure riescono a conservare il candore più importante, quello dell'anima

Nick Hornby, Alta fedeltà, ovvero UNO SPASSO, NIENTE DI PIU'.

L'avevo già letto. L'ho un pò ridimensionato. Il titolo è azzeccatissimo: il protagonista ha un'unica passione, la musica, nella quale cerca l'alta fedeltà, senza però riuscire a darla lui per primo a Laura, che lo molla. Divertente la storia delle TOP FIVE, classifiche che il protagonista e i suoi assurdi amici si divertono a stilare; esilaranti le scene di sesso, uno sketch che mi era rimasto in memoria senza ricordarmi dove l'avessi letto, come spesso succede coi libri.
tutto il resto -trama, personaggi- non mi paiono degni di nota.


Poi seguono :

Ugo Riccarelli, IL DOLORE PERFETTO
, ovvero IL TITOLO NON MI CONVINCE
(come può un dolore essere perfetto?)

I destini di due famiglie si incontrano, mischiando e anzi sommando il carico di dolore che ognuna di esse si porta, dolore predestinato. I personaggi -non comuni- sono molto ben delineati, la storia del secolo scorso entra con violenza nelle storie individuali, ma a momenti pare che tutto questo dolore sia troppo, anche per il lettore.
La trame che diventano irreali e sfiorano la magia non riesco proprio a digerirle. A parte il mio gusto personale, credo proprio che valga la pena leggerlo.

Anna Gavalda INSIEME, E BASTA
Anna Gavalda, IO L'AMAVO
Piacevoli da leggere entrambi. Il primo è una storia originale con personaggi simpatici e strani, il secondo... carino anch'esso.

Muriel Barbery, l’eleganza del riccio (post a parte, scritto durante il soggiorno in montagna)

Richard Yates, REVOLUTIONARY ROAD Se la trama non ti appassiona, se i personaggi sono terribili, se questi personaggi e la loro storia sembrano a ogni pagina morire piano piano di asfissia sotto una cappa di falsità, e se nonostante questo arrivi alla fine senza accorgertene, vuol dire che è scritto da uno che sa scrivere.

Tiziano Scarpa, STABAT MATER
BELLO ma ANGOSCIANTE, almeno per la prima parte.

William Trevor, L'AMORE, UN ESTATE
carino, ma trama banale, sicuramente entrerà nel dimenticatorio dei libri, tra poco.

Maurizio Maggiani, MECCANICA CELESTE
BOH! non sono riuscita ad andare oltre le prime30 pagine, ma non ricordo il perchè.

scritto il 22 agosto 2010

12 commenti:

  1. Accidenti quanti! prendo assolutamente appunti
    un saluto

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  2. cara quando si parla di libri per me è festa!!
    rispettando certo i gusti di ognuno...
    di quelli citati da te ne ho letto qualcuno,
    tipo Il dolore perfetto, che mi è piaciuto molto,
    ho letto anche piacevolmente Io l'amavo,
    sull'Eleganza del riccio mi pare di essermi espressa proprio da te, non mi è piaciuto tanto ma il messaggio si, quello è da tenere in conto.
    Da un po' di tempo sono incuriosita da Rossovermiglio ma la tua recensione non mi entusiasma, secondo me posso scartarlo, che ne dici??
    Gli altri non li ho letti e quindi non posso eprimermi, ma chiedo io a te, hai letto Diego de Silva, Non avevo capito niente?

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  3. Mamma mia quanto leggi! Quanto tempo ci hai impiegato? Non corri troppo? Io quando leggo un libro lo faccio lentamente, e dopo letto rigurgito lentissimamente quello che ho inghiottito. Ci metto del tempo a passare da un libro all'altro.
    Ebbi una grande delusione d'amore quando avevo 22 anni. Mi chiusi in una stanza con una pigna di libri, per lo più gialli. Leggevo come un invasato, così mi immedesimavo nelle trame e non pensavo al mio dolor.
    Hai delusioni anche tu, forse?
    Oppure sei proprio una ingorda divoratrice di pagine scritte da altri?
    Oppure più semplicemente -conoscendoti direi che è questa la giusta interpretazione- sei capace di grande sintesi e ti occorre la metà del tempo di cui ho bisogno io.

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  4. BUM! Colpita e affondata! Analisi esatta. Ho letto in modo compulsivo, lo ammetto. E non va bene, così come non va bene abbuffarsi di cibo, bere troppo e giocare troppo ai dadi.(??? quali dadi?)
    I libri vanno letti come fai tu: centellinandoli, fermandosi a pensarli, lasciandoli depositare, altrimenti è come un'abbuffata mangereccia, non senti il sapore di niente.
    Anch'io faccio fatica a staccarmi da un libro, quando mi è piaciuto, e me lo rigiro tra le mani e rileggo il frontespizio e la quarta e l'incipit e qualche pagina a caso... ma poi sono troppo attratta dal momento magico, dal gusto dei preliminari del prossimo libro, e allora avanti il prossimo...

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  5. SABBY, perchè devi scartare Rosso vermiglio? gli ho dedicato poche parole -MEA CULPA- ma l'ho messo nei top five: è una storia molto bella, non perderlo.
    Non so chi sia l'autore di cui mi chiedi, ma il titolo mi piace. Io per ora non so se continuare l'urlo e il furore -non mi sta piacendo- o immergermi in Paul Auster, il mio amore estivo.
    Alla prossima lettura, allora.

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  6. ERNEST, spero che i miei spunti ti siano utili.
    Saluti a te e al tuo scooter.

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  7. Non so, forse lo prendo Rossovermiglio,
    sai ora da chi sono incuriosita?
    da Catherine Dunne, tu ne hai letto qualcosa???

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  8. Così va meglio! Leggi con la gioia di leggere, senza mai voler arrivare all'ultima pagina, che per me è sempre un dolore raggiungere.
    Da un palo salto ad un altro.
    Senti un po' se ti piace questo incipit.
    "È come avere una casa di quattro stanze. Le prime due sono occupate da estranei. Per arrivare alle tue devi sgomitare tra gente e mobili ammucchiati a casaccio: gente ammucchiata a casaccio, mobili ammucchiati a casaccio; e tu non trovi spazio, non trovi il corridoio e rimani impastoiato tra gente e mobili estranei, ammucchiato insieme a loro. Il tempo passa e tu non raggiungi mai le tue stanze".
    Ciao.

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  9. Acc...!!! Quanto hai letto...io quest'estate ho letto poco, mi sono persa in un libro sullo sterminio dei catari e non riuscivo più ad uscirne. Spero di rimediare presto, prendo qualche consiglio da te. Ho proprio voglia di un bel libro.

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  10. MIRANDA, che fegato hai per metterti a leggere un libro sullo sterminio dei catari? Io non so nemmeno chi siano questi catari!
    D'estate, poi! Col caldo che fa! Vedo il sudore colare calando lungo i catari, con catarsi finale del frangente ... non farci caso, sono fusa!

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  11. IACO, ho letto l'incipit (qualche tua nuova idea di romanzo?)...carino, ma sono inciampata nelle gambe di una vecchia sedia e ora sono qui, atterrata, ad aspettare di leggere il resto. Tanto per impiegare in qualche modo il tempo che passa, ignorare gli estranei che ti hanno occupato l'ingresso, lenire il dolore dell'inciampo e sopportare la delusione del non riuscire a raggiungere le tue stanze.

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  12. SABBY, Catherine Dunne è carina! Ho letto la metà di niente e l'amore o quasi, che è il seguito della storia di Rose. Queste storie le paragono a quelle di un'altra autrice che mi piace molto, Anne Tyler. I personaggi femminili della Tyler sono banali ma straordinari, fragili ma forti, razionali ma impulsivi, sono talmente contradditori da essere veramente convincenti.
    Fammi sapere. E non perdere rossovermiglio!

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