Li ho beccati in castagna, anzi in kiwi.
Papà sulla scala, a raccoglierli dal bersò, mamma avanti e indietro dal garage a sistemarli nelle cassette. "Non mi avevate promesso che quando decidevate di raccoglierli avreste chiesto l'aiuto di Ginocchio?"
"Sì, ma lo sai com'è TUO papà, quando si mette in mente di fare un lavoro bisogna farlo subito"
"Per questo hanno inventato il telefono, tanti anni fa"
"figurati se lo sveglio alle 8 del sabato!"
Figurati! Figurati se svegliano il nipote prediletto!
Inutile. Tutto inutile. Che pazienza ci vuole.
I suoceri che ti mandano a cagare nelle ortiche, i genitori che ti ascoltano ma poi fanno quello che vogliono, i figli che manco fanno la finta di sentire ciò che vai a dire. (" Ma PERCHE' PARLI?" è una delle loro più gentili espressioni) Appunto. Perchè parlo? Meglio stare zitta e agire.
Prendo il posto di papi, sulla scala, con la mia giacca bianca e i pantaloni neri eleganti. Papi prende il posto di mami nell'andirivieni e mami si mette a scopare foglie e rametti caduti. I kiwi sono talmente grossi che ci vuole un niente a riempire il secchio posto sulla scala.
Come mi piace fare questi lavori.
Nella mia vita precedente devo essere stata a stretto contatto con la terra. Forse ero un lombrico, vissuto senza fare troppe lombricate e poi rinato nel corpo di un bue al tempo di "T'amo, pio bove". Ho tirato il mio aratro fino alla morte vincendo così un buono-premio per rinascere in veste di homo sapiens. Anzi donna, che è meglio.
Metto pressione a papà, così, tanto per divertirmi un pò. Gli urlo: "Ehi, lei, si spicci a portarmi il secchio vuoto" e lui arriva, col fiatone del cardiopatico. Poi, visto che non si arrabbia, rincaro la dose: "Su, Angelo, non rende. Se faceva così a fare il cottimo alla Pirelli!"
Papà finalmente brontola "Me lasa gnà pisà" (non mi lascia nemmeno fare pipì)"lè pusè ul temp che lè dre a pisà che quel chel laura" (è più il tempo che passa a pisciare che a lavorare) dice mamma"Poveretto, se prende tutto quel lasix, al mattino, è logico che gli faccia effetto" lo giustifico.
"Quante cassette hai riempito, pà?"
"Quindici"
Terminato il raccolto, me ne torno a casa con la mia cassetta.
Dopo un pò chiama mamma: "Scusa, ma .... l'Unità di papà ti è rimasta in borsa?"
No, in borsa non l'ho messa, era nel sacchetto dell'edicola insieme ad altri acquisti. Aspetta che guardo. No, ci sono solo le collant di Daphne. Adesso che ci penso l'avevo in mano e l'ho appoggiata da qualche parte. Dove? Dove? Ah, sì, mi pare di averla appoggiata in garage."Allora l'ho usata per coprire il fondo delle cassette"
"OK, mamma, ne compriamo un' altra. Dì a papà di resistere fino a mezzogiorno."
Non è il primo post in cui tu manifesti questo tuo "esprit paysan", spirito da contadina. Insomma, si può amare la poesia, scrivere belle cose e coltivare la terra. Anche Lucrezio faceva il contadino e non a tempo perso, a meno che non raccontasse balle. Infatti la sua massima opera si intitola "De rerum natura". Insomma ci teneva a farlo sapere.
RispondiEliminaCome fai tu, che vai alla raccolta dei kiwi tutta acchittata con pantaloni neri e la giacca bianca (mamma mia che accoppiata di colori! Te ne vai in giro vestita da juventina e dici di avere in casa tre milanisti tre. Ma allora è vero che Moggi intrallazzava con Galliani).
Trattatelo meglio il vostro vecchietto, e non trafugategli il suo giornale.
A proposito: tuo padre crede in tutto quello che legge nel suo giornale? Un tempo Guareschi, sì quello di Don Camillo e Peppone, aveva reso famosi nelle sue vignette i lettori dell'Unità disegnandoli con tre narici. Gli faceva fare le cose più assurde ai suoi trinariciuti, perché stavano scritte sull'Unità.
Ne ricordo una: Il capo arriva di corsa gridando. "Fermi compagni! C'era un refuso. Bisogna leggere scaglionatevi lungo i binari"
Tuo papà ha tre narici?
Salutamelo.
Eeehhh??? Guareschi è stato geniale nel proporre quei due personaggi mitici, che conosco per i film di cui g. è un estimatore, ma non ho capito la battuta.
RispondiEliminaNon so se papi creda a tutto ciò che scrive il suo giornale, ma ti assicuro che, due o tre narici, è provvisto di un ottimo fiuto.
Capta al volo certe cose, come se avesse un sesto senso. Te lo saluto! Mi ha giusto chiesto di chiederti una cosa, tempo fa, poi me ne sono dimenticata, anche perchè era una domanda assurda.
Dici che mi vale la pena di dare un'occhiata al de rerum natura?
ottimo ottimo...raccogliere kiwi con i tuoi genitori...sai quanti pagherebbero per questo? io sono una di loro...per la foto dell'oca fai pure io l'ho presa da internet...e grazie per i complimenti...ti metto tra i pref.
RispondiEliminaciao! in realtà non volevo rubarti la foto, -ne ho già cambiate fin troppe, nel mio profilo- ma dirti che le oche mi piacciono e che l'anno scorso volevo usarne una, bellissima, -l'aveva fatta mio marito a londra, in st. james park- appunto per il mio profilo, ma poi non lo feci, perchè era troppo affine all'idea che avevo di me stessa in quel momento della mia vita. augh.
RispondiEliminaAccidentaccio, Silvia! Sei proprio di coccio!
RispondiElimina"C'era un refuso sull'Unità, grida il capo; dovete leggere scAglionatevi lungo i binari..."
Evidentemente il refuso era una O al posto della A, e loro, i trinariciuti, avevano già cominciato ad eseguire l'ordine.
Ci sei finalmente arrivata?
Sì?
Congratulazioni!
uffa! avevo immaginato che potesse essere scoglionatevi invece che scaglionatevi, ma la frase non ha senso: cosa cacchio vuol dire scoglionatevi lungo i binari?
RispondiEliminaper me ti sei dimenticato un pezzo di barzelletta ;)
No! Era tutta lì.
RispondiEliminaVoleva indicare quanto fossero stupidi i trinariciuti. Infatti quando usciva una notizia a quei tempi si era soliti metterla in barzelletta dicendo "sull'Unità non c'è scritto", quindi non è vera la notizia. Una leggiadra presa per il culo.
Ma per capire avresti dovuto leggere l'Unità di quei tempi...peggio di "Chi" di oggi, ed è tutto dire.