lunedì 15 marzo 2010

la parola


Giovedi scorso Umberto Broccoli, conduttore dell'ottimo programma radiofonico "con parole mie", (radio uno, ore 14) ha parlato dell' importanza della parola. Della responsabilità, gravità e definitività di certe parole, che non possono essere cancellate perchè "Ormai le hai dette". Ho ascoltato la trasmissione con piacere, era in perfetta sintonia con i miei ultimi post, e grazie al bravissimo Broccoli ho conosciuto questa poesia della Dickinson:

Muore la parola
appena è pronunciata:
così qualcuno dice.
Io invece dico
che comincia a vivere
proprio in quel momento.

Emily Dickinson

p.s. un consiglio per Gigi, e per noi: stiamo attenti alle parole che nascono nella pancia, possono essere indigeste, quando "vengono fuori"

2 commenti:

  1. L'importante è assumersi la responsabilità di ciò che si dice e non cercare di offendere l'intelligenza delle persone col " Sono stato frainteso...", che è ancora peggio!

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  2. Cito a memoria dal mio ultimo manoscritto, quello che sto rileggendo,non mi va di andare a cercare troppo pigro: "Io le idee le inghiotto e mi vanno a finire nella pancia; poi tornano fuori di lì come parole. Meglio di tanti altri, che dicono di produrre le idee nella loro testa, ma poi per esprimerle devono cacarle dal culo, perché altro non sanno fare". MG è in crisi e si sente, però c'è del vero. Succede anche a me -vedi caso- e mi compiaccio di tenermele nel buzzo per un bel po' le idee, le parole, la vita insomma. È la nostra vita, infatti, che noi dettiamo al vento quando diamo voce alle nostre idee. Tu chiamale se vuoi "parole", ma da sole le parole non significano nulla, Fuma. Parole scritte, parole dette, parole udite, parole immaginate; alcune si incrociano nell'etere, nel web; ma sono sempre idee. Il senso della poesia di Dickinson credo sia quello: l'ho scritto sopra che una volta dette le parole prendono vita, e sono vita.

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Parla! Adesso o mai più!