con occhi stancamente miopi
là dove penso che abbia
inizio la faccenda
sembrano volatili senza più
voglia di volare
con un principio di
confusione mentale
Uccelli allo sbando poi
colpiti a morte dal silenzio di uno sparo
Se li guardo più da vicino
con occhi stancamente
presbiti
al di là del vetro della
cucina
diventano piume d'oca in
caduta libera: un folto gruppo di piumette,
ognuna con la propria idea di
volo
scolaresca di ragazzine
adolescenti in assetto anarchico.
Il cielo è un enorme
piumone danese disteso sopra questo sfacelo di terra
da un dio previdente e
provvidente
o aperto con lama
tagliente da un dio malvagio e vendicativo
Rimango in attesa, in
stand by di pensieri, di movimenti e di suoni,
impaurita dalla
possibilità che il dio malvagio mi scorga,
intimorita dal sospetto
che il dio previdente e provvidente non esista,
alternando il guardare
lontano al guardare vicino,
fino a che il silenzio viene
spezzato dal rumore raschioso di un badile di ferro
che gratta via la neve
dal cortile.