Quando riapre la biblioteca devo riportare la pigna, ma prima voglio lasciare un piccolo commento per ogni libro.
Anzi, prendendo spunto da Hornby, voglio stilare una mia personalissima classifica. I 5 libri che mi sono piaciuti di più:
Paul Auster, INVISIBILE ovvero: INCREDIBILE
Invisibile, come I di Intrigante, di Inevitabile, di Impetuoso, di Immorale, di bellissimo.
E' la storia di un segreto di cui il protagonista ha voluto liberarsi prima di morire, la ricerca di una verità che diventa invisibile anche al lettore.
Da rileggere, perchè letto voracemente. (nel frattempo mi impossesso di tutti i libri di quest'autore. Mi sono innamorata del suo stile)
Benedetta Cibrario, ROSSO VERMIGLIO. ovvero: MI PORTI IL CONTO, PER FAVORE
Una contessa ottantenne organizza un pranzo in cui rincontrare le persone importanti della sua vita, ma i conti non tornano.
Anita Nair, L'ARTE DI DIMENTICARE, ovvero: IL TITOLO NON L'HO CAPITO, ma la storia merita.
Un uomo tormentato dai sensi di colpa verso la figlia incontra una donna resa fragile dall'abbandono del marito, ma più che la storia del loro incontro, il libro è la storia di un amore paterno: scelta originale, visto di solito questa parte la fanno fare alle donne.
Ciò che mi ha maggiormente affascinata di questo libro sono le pagine "fuori trama" nelle quali l'autore individua un parallelo tra le dinamiche che sottendono agli eventi della nostra vita e le leggi che provocano eventi naturali devastanti.
Forse anzi sicuramente dovrei spostarlo al secondo posto, ma se comincio con i taglia e incolla finisce male.
Ugo Riccarelli, STRAMONIO, ovvero: QUESTO SI' CHE E' UN BEL TITOLO
Lo stramonio è una pianta medicinale che può essere letale, e stramonio è il soprannome dato all'io narrante.
I due protagonisti mi ricordano i versi di Guccini : "un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera"; un vecchio che non è ancora vecchio e un ragazzo col fisico e l'innocenza di un bambino lavorano nell'immondizia, non solo degli oggetti ma anche delle persone, eppure riescono a conservare il candore più importante, quello dell'anima
Nick Hornby, Alta fedeltà, ovvero UNO SPASSO, NIENTE DI PIU'.
L'avevo già letto. L'ho un pò ridimensionato. Il titolo è azzeccatissimo: il protagonista ha un'unica passione, la musica, nella quale cerca l'alta fedeltà, senza però riuscire a darla lui per primo a Laura, che lo molla. Divertente la storia delle TOP FIVE, classifiche che il protagonista e i suoi assurdi amici si divertono a stilare; esilaranti le scene di sesso, uno sketch che mi era rimasto in memoria senza ricordarmi dove l'avessi letto, come spesso succede coi libri.
tutto il resto -trama, personaggi- non mi paiono degni di nota.
Poi seguono :
Ugo Riccarelli, IL DOLORE PERFETTO, ovvero IL TITOLO NON MI CONVINCE
(come può un dolore essere perfetto?)
I destini di due famiglie si incontrano, mischiando e anzi sommando il carico di dolore che ognuna di esse si porta, dolore predestinato. I personaggi -non comuni- sono molto ben delineati, la storia del secolo scorso entra con violenza nelle storie individuali, ma a momenti pare che tutto questo dolore sia troppo, anche per il lettore.
La trame che diventano irreali e sfiorano la magia non riesco proprio a digerirle. A parte il mio gusto personale, credo proprio che valga la pena leggerlo.
Anna Gavalda INSIEME, E BASTA
Anna Gavalda, IO L'AMAVO
Piacevoli da leggere entrambi. Il primo è una storia originale con personaggi simpatici e strani, il secondo... carino anch'esso.
Muriel Barbery, l’eleganza del riccio (post a parte, scritto durante il soggiorno in montagna)
Richard Yates, REVOLUTIONARY ROAD Se la trama non ti appassiona, se i personaggi sono terribili, se questi personaggi e la loro storia sembrano a ogni pagina morire piano piano di asfissia sotto una cappa di falsità, e se nonostante questo arrivi alla fine senza accorgertene, vuol dire che è scritto da uno che sa scrivere.
Tiziano Scarpa, STABAT MATER
BELLO ma ANGOSCIANTE, almeno per la prima parte.
William Trevor, L'AMORE, UN ESTATE
carino, ma trama banale, sicuramente entrerà nel dimenticatorio dei libri, tra poco.
Maurizio Maggiani, MECCANICA CELESTE
BOH! non sono riuscita ad andare oltre le prime30 pagine, ma non ricordo il perchè.
scritto il 22 agosto 2010