sabato 1 maggio 2010

le mie scarpe mizuno

Sto leggendo il libro “l’arte di correre”, di Murakami Haruki, uno scrittore-maratoneta giapponese. Finalmente, dopo alcuni libri "tira e molla" della serie “pianto lì o continuo?”, ho trovato il libro giusto al momento giusto: perché questo è un momento in cui mi piace scrivere e correre. Stamattina sono rimasta a letto a leggerlo fino a quando sono arrivata alla pagina in cui parla delle sue scarpe preferite. Ccc … cavolo, mi sa che le mie scarpe nuove di pacca sono proprio di quella marca lì! E dire che le ho comprate senza capirci niente, in 5 minuti di zeinot, affidandomi ciecamente ai consigli di un amico che fa il commesso in quel negozio di sport. Però mi pare me le avesse consigliate non tanto per la marca, quanto per lo sconto del 50 per cento. Poi, una volta arrivata a casa mi ero accorta che la marca era giapponese e me ne ero un po’ pentita, io che cerco di comprare italiano il più possibile. Adesso però non sono più pentita: già da domenica mi era sembrato che correre con quelle scarpe fosse tutta un’altra storia, mi sentivo quasi le ali ai piedi, adesso dopo questa coincidenza sono ancora più gasata e sento l’adrenalina che mi spinge a programmare una corsetta. Subito. Sono le nove, g. carica la sua attrezzatura di birdwatchers e andiamo. Lui a piedi, carico come un mulo, io di corsa, leggera come una foglia, con le mie scarpe Mizuno, alate.

6 commenti:

  1. Una meraviglia! Le ali ai piedi! Era una favola di mia nonna Michelina -madre di mia madre-, che lei mi raccontava quando ero piccolo piccolo e veramente innocente e credulone come i miei nipotini adesso.
    C'era un bambino il cui papà era stato mandato tanto lontano, ai lavori forzati, perché il cattivo della favola lo aveva inguaiato. Non ricordo tutta la favola, ma solo che quel bambino metteva delle scarpe leggerissime e fatate per correre tutta la notte ed arrivare a vedere il suo papà solo per alcuni minuti.
    Mia nonna Michelina non arrivava mai a finirla la favola perché io mi commuovevo fino alle lacrime e lei la smetteva in fretta e furia con un "te la finisco di raccontare domani, adesso dormi e stai tranquillo". Tutte le volte.
    Non erano certamente scarpe Mizuno, peccato.
    Pensavo piuttosto: che bello se questi Mizuno, i giapponesi sono speciali in queste cose, riuscissero a fare anche dei berretti che facessero capire cosa c'è dentro la testa della gente.
    Sai che vendita!

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  2. Eh, no, non ci sto. Nella testa della gente non si può guardare, è privacy. Io spero che nè giapponesi nè coreani nè cinesi nè crucchi inventino mai un rivelatore di pensieri. Che ci lascino ALMENO la libertà di pensare a proprio rischio, pericolo e piacimento, senza doverne sempre rendere conto ai nostri simili. Anche perchè a volte si pensa male, e non sempre ci s'azzecca.

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  3. "Che ci lascino ALMENO la libertà di pensare a proprio rischio, pericolo e piacimento, senza doverne sempre rendere conto ai nostri simili"
    PAROLE D'ORO CHE SOTTOSCRIVO CON PENNARELLO ROSSO E CON PENNARELLO BLU.
    Visto che pensi come me?

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  4. Oh, come ti invidio...Stasera poi che mi sento gonfia come un pallone con tutto quello che ho "apprezzato" a tavola in questi giorni...Quasi quasi me le compro anch'io! Ma poi chi ci ferma più??

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  5. E perchè hai mangiato tanto? Natale è passato, capodanno anche, Pasqua pure .. tutte le festività mangerecce sono finalmente girate di calendario, e tu stai lì ancora a tavola? Dai, wilma, calzati le mizuno e scappa da quelle insensate abbuffate!
    Chi ci ferma più? Ci si ferma, ci si ferma, non te preoccupà. :)

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  6. io le vorrei avere in questo momento le ali ai piedi per uscire di quaaaa!!! mamma mia il lunedi!!!
    saluti

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