lunedì 18 novembre 2013

Chi parla di infinito?


A me  quel tale Piergiorgio è sempre stato antipatico a pelle, a naso e forse anche sulla punta della lingua.

Forse anche per una mia personale idiosincrasia verso i nomi di persona composti. 
Ad esempio una volta alcuni amici mi presentarono un  Gianmaria -la cui fama peraltro aveva preceduto l'incontro-, e ricordo che l'avevo giudicato odioso a prescindere. 
I nomi composti non sono nè carne nè pesce, un ponzio pilato dell'onomastica.
Ma torniamo a quel tale Piergiorgio homo de scienza che recentemente ha scritto sul suo blog una supercazzola riguardo le camere a gas, definendole nientemeno che "un'opinione" alla quale egli si è, bontà sua, "uniformato".
In quest'occasione mi è tornato in mente un post da me abbozzato all'inizio della blogger carriera e mai pubblicato, che ora tolgo dalla cantina e arieggio.
Non perchè sia chissà che, sia chiaro,  ma giusto per congratularmi con la mia pelle il mio naso e la punta della mia lingua: quando 4 anni fa tale Pierqualcosa mi era risultato antipatico ci avevo visto giusto.
Il post rispondeva all'ampolloso titolo:


"a proposito di infinito"

Ieri, alla radio,  Piergiorgio Odifreddi ha detto che Leopardi, quando ha parlato di infinito, "non si è sprecato molto".
Ha detto proprio così, non si è sprecato molto.
Acc … non lo conosco, questo Odifreddi: so solo che è un matematico, una specie di guru dell’ateismo, e che scrive libri. Un pomeriggio ho persino tentato di leggerne qualche pagina, in una libreria provvista di poltrone, ma i contenuti erano eccessivamente ostici per la capra che sono. 
Non lo conosco ma mi sta antipatico. Chi crede di essere, per giudicare ADDIRITTURA Leopardi? 
Che presunzione, questi intellettuali scienziati  che credono di sapere tutto. Io, che di matematica non ci capisco niente, non ne parlo.  Qualcuno potrebbe ribattere: e chi ti dice che lui non sappia niente di poesia? Non lo so, ma credo che siano due cose troppo diverse, per essere amate entrambe dalla stessa persona. In ogni caso io sto con Giacomo, ora e sempre, e chi sarà mai questo Piergiorgio.

18 commenti:

  1. Ahaham non sapevo ti riferissi al matematico!
    Beh, già il fatto che sia matematico lo rende lontano da me.
    Però ha scritto un libro interessante in cui espone il suo punto di vista sulla religione... e non è male :)

    Moz-

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    1. Se devo proprio leggere un mattone sull'ateismo sceglierei il libro di un altro intellettuale ... tipo Corrado Augias, che stimo molto.
      Tutta un'altra classe, non credi?

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  2. Non sono così informata su questo
    Piergiorgio, ma voglio schierarmi anch'io con te e Giacomo...Verso l'infinito e oltre!!! :)

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    1. Oltre l'infinito cosa ci sarà?
      E' un ossimoro provvisto di una sua grazia.

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    2. Il non ancora finito e l'appena incominciato.Non è un ossimero, ma ha la sua grazia.

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  3. Ho letto un po' di Odifreddi, il "matematico impertinente". E' un dissacratore per abitudine e per fama. Sa che se non uscisse dagli schemi, nessuno se lo filerebbe. Un "divo", diciamo così. Può essere divertente in certi casi. Sa essere detestabile in altri.

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    1. C'è una scuola che si chiama "l'intellettuale impertinente"?
      Perchè pare che ce ne sia in giro parecchia di gente così!

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  4. Iscriviti al partito -nutritissimo, vinceremmo ogni elezione- degli a-matematici, degli incompetenti in mate, degli antichi zucconi scolastici, dei negati della radice quadrata, degli aboccaapertarimasti difronte alla seconda incognita (perché, ce n'era anche una prima?) insomma dei somari in matematica, che frequentando il liceo classico r primeggiando in italiano latino e greco venivano tollerati e promossi con un seino di grazia ricevuta.
    Odio i matematici da una vita. Odifreddi col suo sorrisino ebete e la barbetta lo metterei al posto della tavoletta del cesso. Viva Leopardi abbasso Archimede!

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    1. Una volta riuscii a prendere un 2 in matematica.
      Dopo la distribuzione del compito in classe lessi i quesiti posti
      Ci vollero 30 secondi per capire che trattavasi di richieste impossibili da esaudire, al limite dell'impertinenza.
      Misi in un angolo del banco il foglio di protocollo, estrassi un libro di narrativa dalla cartella e passai le due ore a leggere.
      Il prof non me la perdonò mai.

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    2. Alla maturità ho studiato solo trigonometria piana che mi piaceva, tralasciando tutto il resto. Il mio esaminatore era il professor Ciro Galassi, illustre matematico autore di quasi tutti i testi di mate ch c'erano allora in circolazione (credo che sia anche in internet). "Con che vuoi incominciare?", mi chiese. "Con trigoniometria". Esame bello, da nove.
      "Passiamo all'algebra", disse lui. "Fossi in lei non perderei tempo", gli feci io. Mi guarda e dice: "Cosa sai?" lo guardo e rispondo "Niente". "Come sei andato nelle altre materie?" "Otto abbondante" "Ti do sei e ci facciamo una bella chiacchierata, ok?" "Ci sto", E lì finì il mio esame di mate alla maturità. In fisica mi diede sette. Era una grande persona.

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  5. un divo. lo dice bene euridix.
    l'ho sentito alla radio in un paio di interviste, e mi ha ricordato Sgarbi ... un buon cervello e buone idee ma troppo votato all'egocentrismo. che si sà... prima o poi qualche cazzata te la fa dire.

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    1. L'ego impertinente è una gran brutta bestia, prima o poi si ritorce contro di te, come quando ti allevi una serpe in seno
      (ma che cacchio sto a dì? e perchè ci metto l'impertinenza dappertutto?)

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  6. Beh ci sono matematici che amano molto la poesia e la musica perché un po' di parentela c'è tra loro. Ma non è il caso del Piergiorgio. Comunque dopo quello che ha detto avrà vita dura. C'è gente che si muove appena sente che farà una conferenza per contestarlo.

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    1. Intendi dire dopo la stronzata delle camere a gas o anche prima?

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  7. Sono d'accordo con Odifreddi, in effetti non si è sprecato molto a parlare di infinito, comunque il Leopardi mi è sempre stato simpatico e a scuola ero sempre molto preparato sulle domande che riguardavano la sua vita.
    Anche lui senza morosa e con la scoliosi, come me.

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    1. Non te la tirare troppo, pure io sono senza morosa e con la scoliosi.
      Adesso però -senza consultare niente e nessuno, che ti vedo-
      devi rispondere alla mia domanda, a bruciapelo:
      qual era il vero nome di Silvia?

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    2. Filumena!
      E' un nome sparato a caso, ormai non ricordo più niente, ho la memoria compromessa da troppe delusioni d'amore.

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    3. Certo, Filumena Marturano,
      risposta esatta.
      Un nome prettamente marchigiano.
      Non ho motivo di credere che tu non l'abbia sparato a casaccio @@@

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