domenica 12 aprile 2020

Persone oltre i numeri

Giuditta è la mia vicina di casa. Questo pomeriggio dopo 3 settimane di malattia   è apparsa sul balcone pallida e smagrita.
Lavora come OSS in una residenza per anziani di lusso, ed è lì che ha contratto il virus, dai primi vecchietti che se ne sono andati al creatore, soli come se fossero stati poveri in canna, perché il virus, come la morte, non fa differenze di censo.

Dalida è la mia amica che sta assistendo il padre vedovo malato di covid facendo salti mortali tra lui e i suoi due bambini piccoli. È rimasta a dormire da lui 5 notti di fila per assisterlo e  fargli iniezioni sottocutanee di voltaren tra una somministrazione e l'altra di tachipirina. Col cuore stretto ha raccolto le ultime volontà del pover'uomo che si dava per spacciato, le istruzioni sul contatore e su un difetto della caldaia, le indicazioni su dove fosse nascosto il tesoretto per i nipoti.
Ogni 2 ore gli cambiava la maglietta, fradicia di antipiretico. Il padre contava le magliette per capire a che punto fosse la nottata di febbre e sudore.  Arrivato all'ultima,  tirava un sospiro di sollievo.
È stata un'esperienza dura, dice la mia amica che anni fa ha assistito la madre per tutta la durata del cancro che l'ha portata alla morte a 57 anni,  ma ora il padre sta meglio.
Alma è la sorella di mia mamma,  morta di covid in 3 giorni.  Il primo pensiero di tutti, alla notizia, è stato lo stesso: povera zia, non ha avuto niente dalla vita e non ha avuto niente dalla morte: nessun figlio accanto, nessuna comprensione di ciò che le stava accadendo, nessun conforto religioso, olio santo e funerale e cordoglio dei parenti, sfortunata nella vita e nella morte.
Ivano è il medico di famiglia di mia zia Alma;  mercoledì ha fatto ambulatorio e domenica è morto. Di covid naturalmente. A giugno sarebbe andato in pensione. Era un dottore all' antica nel senso migliore del termine, per questo ho usato il vecchio termine "medico di famiglia" invece che il moderno ma anche banale termine "medico di Medicina generale". Era un medico che, tanto per capirci, faceva visite domiciliari senza farsi pregare.
Sara è la mia nipote più  effervescente, eccellente sportiva, non ancora maggiorenne, febbre da 15 giorni, rx con diagnosi di sospetto covid, nonostante non esca di casa da un mese.
Ortensia è la mia mamma, ha 84 anni vive da sola e  nessuno entra in casa sua da un mese; abituata com'era al via vai quotidiano di parenti deve essere dura per lei rimanere sola tutto il giorno, eppure da persona razionale e saggia quale è non si lamenta; le stiamo nascondendo la malattia della nipote per non peggiorare l'ansia che la pervade dopo la morte della sorella.
Scrivo queste tristi notizie mentre mio marito è in video chat con i suoi soci walker; le loro chiacchiere sulle api che stanno apeggiando, il cuculo che è arrivato ieri nel nostro bosco, il torcicollo che ruota il capo a 360 gradi, le misure per prevenire il pericolo di incendi,  un tizio che camminava nel parco a piedi nudi e diceva di non essere soggetto a restrizioni in quanto paziente  psichiatrico e altre amenità di questo genere mi distraggono un poco, mentre ozio sul balcone in questa triste vigilia di Pasqua.

29 commenti:

  1. Sì, questo è tutto il lato triste di una vicenda che ci ha colpiti tutti, ma alcuni di pià.
    Mi spiace per tutte queste situazioni, io per ora posso dire di essere fortunato.
    Buona Pasqua.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buona prosecuzione di Pasqua anche a te, sperando che la fortuna continui ad assisterti!

      Elimina
  2. Sei riuscita a spaziare, ad abbracciare, in una pagina, il divenire, l'essere della natura umana.
    La terrificante realtà duale vita - morte (la dimensione spirituale) e le incombenze del vivere quotidiano che si intersecano.
    La festa cristiana equinoziale di primavera celebra la ciclicità del morire - (ri)vivere.
    Forse anche per questo è meno sentita del Natale.
    Bella pagina, grazie Silvia.
    Buona Pasqu(ett)a!

    RispondiElimina
  3. Ho letto tutto il tuo post e mi spiace molto per quello che vi sta accadendo !!Da noi la situazione non è così grave, nel mio piccolo paese è mancata solo una persona , fino ad ora (siamo in 4.500) . E' molto triste quello he tracconti ma anche significativo del dramma che stiamo vivendo. Io posso dire di essere fortunata, non conosco nessuno, tra amici e parenti, che abbia il virus. Coraggio!! Saluti cari.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io non so quali siano i numeri reali dei decessi nel mio comune, ufficialmente ci sono stati una dozzina di vecchietti morti nella casa di riposo, per gli altri è difficile saperlo con certezza, forse non lo dicono e poi non sempre il covid è stato diagnosticato.
      Un saluto e grazie

      Elimina
  4. Mi spiace, comprendo le tue situazioni.
    Per quel poco, un abbraccio ideale.

    RispondiElimina
  5. Silvia ti abbraccio forte. Mi sento ancora peggio, se possibile, dopo aver letto questo tuo toccante post. E quando siamo coinvolti in prima persona, allora si comprende purtroppo che non si tratta di un incubo che comunque non ci sfiore.
    E' terribile.
    Susanna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo è così, le situazioni che non ci coinvolgono da vicino-vicinissimo spesso ci sfiorano appena, ci sono anche persone che sono coinvolte ma continuano a non rendersi conto appieno della portata dell'evento, lo affermo perché l'ho accertato di persona.

      Elimina
  6. certo che ne hanno fatti di progressi questi virus, ora veleggiano nell'aire ed è solo questione di fortuna, ma per il futuro se è questa la premessa vedo poche speranze. D'altronde per fine del mondo si intende la fine degli esseri umani, in quanto, come scritto essi dovranno tutti risorgere nei loro stupendi corpi da ventenni e riprendere la loro vita eterna su questa terra e finalmente in pace con tutti.
    pace e bene

    RispondiElimina
  7. mi dispiace tanto, mi dispiace che si sia perso anche il senso di umanità. Non sono numeri ma persone, con un volto, delle persone care e tutto il loro mondo attorno. E’ drammatico quello che stiamo vivendo e ancora di più per chi ha perso un proprio caro. Un abbraccio grande

    RispondiElimina
  8. Scusa, mi rendo conto ora che ho scambiato l'enri di sopra con te, chiedendogli della situazione in Liguria.

    RispondiElimina
  9. Sei lombarda e quindi anche tu sarai testimone di situazioni simili.

    RispondiElimina
  10. ho avuto perdite ma lontane, nel senso che si trattava di persone care a conoscenti più che amici. la mamma di un mio compagno di squadra ad esempio, la sua patologia pregressa era l'asma. avrebbe vissuto chissà quanto senza covid. oppure invece no, perchè per l'appunto si tratta di persone lontane. quello che mi dà fastidio è l'impotenza. attenzione, spesso siamo impotenti ma lo siamo in un ambito dove riusciamo a spiegarcelo. qui siamo invece al "perchè a lui si e a quell'altro no". già non capire se questo virus sia democratico oppure no, logico oppure no rientra nel mare magnum dell'inspiegabile.

    RispondiElimina
  11. Brava Dalida che è riuscita a strappare il babbo dal covid per il resto...
    Il prossimo post vorrei fosse più rosa che grigio, te lo auguro di cuore.
    Stai riguardata, non posso permettermi di perdere i pochi che a volte mi seguono. Ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dalila ha solo 40 anni ma ha un senso del dovere e del sacrificio non comune per la sua età. Chapeau.
      Tranquillo, sto in campana, sono controllata a vista dal marito che mi sgrida se parlo con i vicini.

      Elimina
  12. Morire di covid diciannove ???
    Meglio morir d' amore, oh dolce fato,
    ed esalar, magari mentre piove,
    coll' ultimo sogno nel cuore ... il più agognato !

    RispondiElimina
  13. Allora sì, o Silvia, che quei morti
    ignoti non sarebber ... ma risorti
    nella Memoria nostra e ancor più vivi
    poi che il Ricordo non muor ... se lo ravvivi !
    Guarda anche me, o Amica, ho perso tutto
    perdendo quella figlia ... eppure
    di lei e degli altri io porto il lutto
    i gesti, e le sembianze sempre pure !
    Così vado piangendo lei e gli altri,
    poveri morti nostri senza un nome,
    ora girate in ciel sì come gli astri
    ed i sorrisi vostri ... sono chiome !
    RIP

    RispondiElimina
  14. Vedo che non hai perso la voglia di comporre poesie, è una bella cosa.

    RispondiElimina
  15. Tra tutte le iatture c'è pure da annoverare il fatto che il futuro non sarà più quello di una volta. Un abbraccio, cara Silvia.

    RispondiElimina
  16. Credo anch'io che sarà come dici.
    Un caro saluto anche a te Guido Cavalcanti!

    RispondiElimina
  17. Bellissima la foto in copertina!Olga

    RispondiElimina
  18. Refuge du carro, alta Savoia, indimenticabile.
    Grazie del commento!

    RispondiElimina
  19. Da me non è arrivato così vicino il virus(per ora, facendo corna). Però mi ha fatto impressione e paura quando me l'ha comunicsto una mia ex collega, non troppo giovane e non troppo sana. Ora è guarita, e tiro un sospiro di sollievo

    RispondiElimina

Parla! Adesso o mai più!