giovedì 19 luglio 2012

L'essenziale è invisibile

Finalmente lo spettacolo  ha avuto luogo e l'adattamento alla storia del piccolo principe è stato rappresentato davanti a genitori psicologi coordinatori direttori  insegnanti  compagni volontari.

Gli attori ci hanno fatto dannare per le  tre settimane delle prove.
Davide si sdraiava lungo tirato  per terra ogni tre per due 
Paola  dimenticava regolarmente il suo momento di entrare in scena
Francesca non riusciva a imparare la semplice battuta " un fiore"
Katia se la pigliava con Francesca
Francesca voleva cambiare gruppo
katia veniva chiamata in direzione
Nina rompeva la torcia del lampionaio
Roberto se ne usciva con un esilarante "la curiosità uccide" dopo essersi scottato con la colla a caldo
Luca andava controllato durante le scene al buio che non facesse il maniaco, 
Alberto ogni volta diceva che non voleva fare teatro poi il regista lo convinceva allora entrava poi litigava col compagno di coro allora usciva  poi lo andavamo a recuperare allora rientrava poi ri-litigava allora  non c'era prova che non finisse con calci alla porta  sedie scaraventate a terra e dei gran "figlio di puttana ti ammazzo domani non vengo in questa scuola di merda".

Però oggi è andato tutto bene, a parte
Paola che si è messa a piangere cinque minuti prima di entrare nel salone dicendo che non lo voleva più fare
Luca che è scivolato durante il balletto e noi l'avevamo giurato che avrebbe finito per farsi male se non la smetteva di fare il cretino, e quando è andato dietro le quinte non ha fatto in tempo a dire bè che l'educatrice gli ha risposto ti sta bene
Francesca che si è impappinata sulla battuta di due parole due
Alberto che ha detto figlia di puttana alla mamma.

Poco fa ho ricevuto una telefonata da una mia amica-collega che non era nel gruppo del teatro, si è complimentata, dice che lo spettacolo l'ha commossa, e allora ho pensato che  fosse riuscita a cogliere l'essenziale  perchè al posto degli occhi aveva messo il cuore,   e che tutta questa fatica andata a buon fine meritasse un posto in memoria nel mio blog.

10 commenti:

  1. L'arrabbiarsi, il gioire, il commuoversi con e per i nostri alunni.... è tutto ciò che dà un senso al nostro mestiere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche lo stipendio, per la verità! :))

      Elimina
    2. Anche lo stipendio, ovvio! Ma ti dirò che io personalmente ho fatto una miriadi di cose "a gratis" per la scuola, solo per il bene, l'affetto e l'esasperato senso del dovere che mi legava ai miei alunni. Accompagnarli ogni anno alle gite scolastiche di più giorni (dai 5 in Italia ai 7 quando andavamo all'estero) senza ricevere un centesimo extra di stipendio, che cos'è se non un atto d'amore!? Dover vigilare 24 ore su 24 su degli scalmanati adolescenti che non trovavano pace se non verso le 3 del mattino, col rischio continuo che potesse capitare loro qualcosa di grave, avendone tutta la responsabilità morale e giuridica è qualcosa che fai per amore ed anche per incoscienza! Sì incoscienza, perchè se un insegnante rifletesse veramente sui pericoli a cui va incontro in questi frangenti non si azzarderebbe ad uscire dall'aula! Ma io li vedevo felici, in quei giorni erano tutti miei figli e sapevo che permettevo loro di vivere un'esperienza gioiosa che avrebbero ricordato per sempre, e questa era la mia sola ricompensa, quello che dava senso al mio enorme sacrificio.
      Questo è un esempio, poi c'è tanto ma tanto altro ancora....

      Elimina
    3. Adesso almeno qui da noi la maggior parte degli insegnanti si rifiuta di portare gli alunni in gita, proprio per i motivi che dicevi tu: niente riconoscimenti tante grane e rischi sempre maggiori.
      Come dare loro torto?
      Se penso a quello che mi è capitato e avrebbe potuto capitarmi quando andavamo in giro coi nostri allievi disabili, tutto sommato non mi dispiace più di tanto che negli ultimi anni la direzione sanitaria non le abbia più autorizzate.

      Elimina
  2. Bello! Hai partecipato alla messa in scena?
    Con attori dilettanti è dura, ma con attori portatori di handicap (si dice così?) deve essere un tormentone.
    Mi è piaciuta la descrizione.
    Mi hai dato un'idea.
    Dovevi essere ben stanca alla sera se hai partecipato attivamente alla messa in scena; adesso puoi dedicarti ad altro.
    La scuola è finita per quest'anno?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli attori, 17, erano tutti disabili.
      Dici che non avrei sfigurato?
      Bè, comunque non mi hanno voluta! :))
      Serviva un suggeritore ;)

      Ancora una settimana ... di passione ... (quella della settimana santa) --- poi è finita!!!

      Elimina
    2. "Dici che non avrei sfigurato?"...così perfido non sono.:)) Non ci avevo nemmeno pensato. Potrebbe però andar bene per la prossima edizione.:)))
      Che non ti abbiano voluta la dice tutta...:))
      Potevi fare la suggeritrice e prenderti qualche vaffa.ah ah ah ah!

      Allora: buona pasqua!:DDD

      Elimina
    3. infatti facevo la suggeritrice, oh iacopò!

      Elimina
  3. Risposte
    1. Chi, gli adulti o i ragazzi?
      Se intendi i primi, non esageriamo: sono più eroi quelli che lavorano nelle fonderie, nelle concerie, nelle miniere, o semplicemente in fabbrica ...
      Concordi?
      Ad ogni modo, comincia a disegnarmi la medaglia, mica la rifiuto :)))

      Elimina

Parla! Adesso o mai più!