domenica 27 aprile 2014

E', questo, un uomo

"Nella mia lunga e tormentata esistenza"


Lunga, tormentata, ma anche piena, appassionata e sincera.
In queste lettere indirizzate a familiari, amici, colleghi, politici, gente comune il grande giornalista Indro parla poco di sé e tanto del suo lavoro, con la porta aperta anzi spalancata a mostrarci le scarse gioie e gli innumerevoli mali  di cui soffre la società nella quale gli è toccato in sorte di vivere. Un sacco di spifferi entrano da quella porta.
Nel suo tempo e specie nel suo ultimo tempo di vita Indro ci vive malamente, in modo tormentato, come afferma lui stesso nel titolo, come dichiara ai lettori della "stanza", capitolo nel quale ho trovato le lettere più personali e più intense.
E', il suo, un tormento che gli fa onore, un marchio di sensibilità al quale possono accedere - a testa alta-  solo gli uomini intellettualmente onesti: una specie in via di estinzione e non solo nell'ambito del giornalismo.

28 commenti:

  1. Montanelli era un giornalista sui generis, diverso dagli altri, non era un allineato, un lecchino, e nemmeno un bastian contrario. Era stato in grado di cambiare idea -lui proveniva dai G.U.F. gioventù universitaria fascista- e di diventare un convinto antifascista. Per tutta la vita si è mantenuto fedele ai suoi principi, cosa rara nell'ambiente giornalistico, rifiutando le sirene di Berlusconi quando abbandonò la direzione del Giornale per fondare il suo "La Voce".
    Un raro esempio di obiettività e si onestà intellettuale. Non ce ne sono più come lui, la fabbrica è chiusa.

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  2. "Caro Silvio, ti ho sognato. Ma era un incubo. Mi vedevo chiuso in una macchina blindata, da cui non potevo uscire e tu da fuori mi facevi le boccacce. Stavolta non mi sono limitato a pensare: ti ho anche parlato. Ma le decenza mi vieta di riprodurre le mie parole.".
    (Milano, 16 maggio 1983, lettera a Berlusconi)
    Che direbbe a vederlo ora, 'sto cancher d'un om, che ancora pontifica negli studi televisivi, un condannato che pretende di dettare legge!
    Direbbe che vent'anni di bacillo berlusconiano non sono serviti a nulla!

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    1. Direbbe di tutto e di più. Però se un condannato in terzo grado -definitivo- va in TV a "Porta a porta", se lo riceve il Presidente della Repubblica in pompa magna e se il capo del governo ci fa un patto politico la colpa non è di Berlusconi ma di un sistema -quello italico
      - che è profondamente malato, anzi moribondo.

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    2. Chiaro che è malato, dopo vent'anni di berlusconi!
      L'arcorese è stato, per l'italia, più che la malattia di montanelliana memoria una catastrofe ambientale.
      Berlusconi sta all'italia come lo squarcio di una petroliera sta all'oceano che disgraziatamente la ospita.
      Lo sversamento di tonnellate di liquidi mefitici continuano a inquinare a distanza di tempo e a dispetto di qualsiasi bonifica ambientale, perchè ormai si sono infiltrate nella catena alimentare.

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    3. Detto così è eccessivamente semplicistico: Berlusconi è stato ed è uno dei nostri mali, forse il maggiore, ma non l'unico, non è l'asso acchiappatutto che si piglia tutte le colpe. Ha le sue, infinite, ma non è il solo ad aver peccato. C'è da fare un discorso più articolato. Alla fine della prima guerra mondiale con il crollo dei tre grandi imperi si verificò un vuoto di potere in Europa, vuoto dove si cacciarono avventurieri come Mussolini, Hitler e Stalin. Sappiamo come è finita, ma dobbiamo pensare a come è iniziato tutto.
      Dopo quattro decenni di democrazia cristiana e di clientelismo da sagrestia arrivò la stangata di mani pulite, che creò un altro vuoto politico: un'intera classe politica fu spazzata via. Il partito socialista non si è più ripreso, la DC si è frantumata in tanti pezzetti e l'avventuriero di turno ha vestito i panni di Camillo il dictator, il salvatore della patria facendo man bassa di voti e creando Forza Italia, che ancora esiste.
      Camillo dopo ogni intervento se ne tornava ai suoi campi, il nostro dictator non ci pensa proprio. Ma tu non hai risposto alla mia implicita domanda: come è possibile che costui, condannato in via definitiva, espulso dal Senato, eccetera eccetera, venga ricevuto dal Capo dello Stato e faccia patti col Capo del Governo?
      Una ragione c'è e si chiama Grillo e il suo movimento, che minaccia di vincere queste votazioni col caos che ne conseguirebbe. Renzi e Napolitano sanno perfettamente che solo questo nano col suo incredibile carisma riuscirebbe a recuperare i voti almeno della sua parte, che andrebbero tutti a Grillo.
      Se questa non ti sembra politica sporca, allora dimmene una più sporca.
      Si dà voce, si ricicla ufficialmente un trombato dalla storia per mantenere le proprie poltrone.

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    4. E' pacifico il fatto che l'arcorese si sia infiltrato nel vuoto lasciato dallo scudo crociato e dai socialisti pescati con le mani nella marmellata, ponendosi come "uomo nuovo".
      La storia si ripete ora, dopo lo schifo gli scandali e le corruzioni del ventennio berlusconiano, con il nostro grillo parlante e il movimento 5 stelle che si propongono ancora una volta come una scelta nuova, come vergini immuni dalle sirene pecuniare. Che è una condizione necessaria ma non sufficiente per stare degnamente in parlamento.
      Grillo o Berlusconi? quello che stanno facendo Renzi e Napolitano è scegliere il male minore": potrà anche fare schifo, ma si chiama real politik.

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    5. Allora vedi che sei costretta ad ammettere "obtorto collo" che c'è qualcosa peggiore del berlusconismo e qualcuno ancora più diabolico e spregevole del nano di Arcore? Il buffone di Genova lo batte in volata e gli dà tre piste in fatto di puzza di bruciato.
      Ecco un altro salvatore che vorrebbe salvare unicamente le sue chiappe.
      Il guaio è -correggimi se sbaglio- che ci sono in Italy almeno dieci milioni di imbecilli appecoronati di fronte al primo che promette mari e monti. Mussolini, Berlusconi, Grillo...però, ammettiamolo, siamo scaduti parecchio: dall'orbace e i lustrini del Duce,
      al sorrisone a 64 denti del nano alle bestemmie e l'uso incondizionato del ca*** di questo cialtrone.

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    6. Obtorto collo ...
      un'espressione che mi calza a pennello!
      Nei salvatori della patria ci metterei anche renzi ;()

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    7. Scusami Silvia, perdonami! Ma come ho potuto dimenticarmi del predicatore Matteo, l'evangelista dell'ultima ora, il salvatore delle genti? Come ho potuto lasciarmi guizzar fuori dalla rete un pesciolone così grosso e ingombrante?

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  3. Non ha mai avuto tema di dire il suo pensiero,.
    Quando lo gambizzarono non modificò di un ette il suo atteggiamento.
    Cristiana

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  4. Aveva la schiena dritta ... ma anche se gli avessero spezzato le costole, avrebbe continuato a parlare forte e chiaro e coraggioso.
    "purtroppo, io non riesco a dire che ciò che penso: una malattia che mi ha procurato parecchi dispiaceri, ma contro cui non c'è farmaco che tenga"

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  5. Nell'Italia falsa moralista, bigotta e papalina, Indro Montanelli è sempre stato coerente con il suo pensiero, una voce fuori dal coro.

    "Esiste una borghesia codarda che pretende di appaltare alle Forze dell'Ordine il compito di farsi sputacchiare, pestare e ammazzare per tenere a riparo se stessa. E non vuole, la borghesia, nemmeno pagargli uno stipendio decente".
    Indro Montanelli



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    1. Non dirmi che sai chi è Montanelli.
      Xavier, tu non me la conti giusta, tu hai 17 anni scritti specularmente!

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    2. Tutti sanno chi è Indro Montanelli, personalmente ho imparato tanto sulla storia italiana leggendo i suoi libri che studiando i libri di scuola... conosco anche Enzo Biagi, Dacia Maraini, Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci...
      E' vero, sono un diciasettenne anomalo perchè amo molto studiare, leggere, imparare e conoscere il mondo che mi circonda.
      Un saluto :)

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    3. I miei figli sono più grandi di te ma non sanno chi sia Montanelli, e forse nemmeno le altre persone che hai citato, e così la maggior parte dei giovani, purtroppo.
      Tu sei un ragazzo speciale, un fuoriclasse.

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  6. Di tutte le sue opere ho letto solo "la storia d'Italia", mi sa che dovrò documentarmi meglio

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  7. Miseria, deve essere stato un corso di studi impegnativo.
    Io della storia d'Italia di Montanelli credo di avere delle videocassette, che mi ripropongo sempre di vedere e mai lo faccio.

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    1. nessun corso di studi, me lo sono letto per i fatti miei

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    2. Era una battuta, evidentemente non riuscita :)

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  8. "E', il suo, un tormento che gli fa onore, un marchio di sensibilità al quale possono accedere - a testa alta- solo gli uomini intellettualmente onesti: una specie in via di estinzione e non solo nell'ambito del giornalismo." .... concordo totalmente su questo tuo modo di inquadrare la figura di @Montanelli, @Silvia cara !
    Lo confesso, non ho mai amato molto questo "vero ed onesto giornalista", ma gli ultimi suoi anni struggenti, il suo tormentarsi di fronte alla cialtroneria di alcuni politici ( e in primis del @pornonano delinquente recidivo ), quell' indimenticabile suo rapportarsi al mutare in negativo della società .... mi hanno detto che sbagliavo !

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  9. A me invece piaceva anche quando non capivo niente di quello che scriveva e diceva -non ero una diciassettenne fuoriclasse come il nostro xavier-
    Mi piaceva la classe con cui si presentava e il modo di scrivere, asciutto e limpido.
    Montanelli sosteneva che le sue parole erano scritte sull'acqua, che si sarebbero perse nella risacca delle future generazioni. Sarebbe bello fargli sapere che si sbagliava.

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  10. L'onestà intellettuale è una delle cose più rare e preziose.

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    1. sì, è una qualità senza la quale un giornalista dovrebbe auto-sospendersi dall'ordine!

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    2. E' un problema assolutamente generale.
      Magari fossero solo i giornalisti ad essere intellettualmente disonesti.
      Magari!

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    3. La disonestà intellettuale ... Ma anche quella del buon senso .
      .. Vedere le cose dalla propria finestra, reclamare a gran voce i propri diritti, difendere a spada tratta le proprie libertà: il tutto a scapito dei diritti e delle libertà degli altri.
      Sperimentato anche domenica, sul fiume

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  11. Sempre meno, sono sempre meno :(

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    1. se pensi a certi direttori di certi giornali di oggi ...

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  12. vogliamo parlare dell' attuale direttore di libero?
    Ma anche no!

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